Il bel Venerdì disputato a Baku, si è presto tramutato in un fine settimana disastroso per Lewis Hamilton. Il tutto senza grosse spiegazioni o motivazioni. La macchina è cambiata e lui non ha più ritrovato la sua Mercedes. Una situazione che si sta ripetendo spesso nel corso delle settimane e con un comune denominatore che, spesso, riporta ad un’errata gestione delle temperature delle gomme. Un tema caro anche al compagno di squadra George Russell. A Baku però non si è trattato solo di questo,
Hamilton: “Le modifiche che abbiamo apportato sabato non hanno funzionato”
A fine gara l’umore di Lewis Hamilton non era certamente positivo, avendo chiuso in nona posizione dopo che era stato costretto a scattare dalla pit lane, per via della sostituzione della Power Unit prima della corsa. Il cambio era necessario poiché una unità era stata persa nel corso del GP d’Australia, e dunque sarebbe servito un nuovo motore fino al termine della stagione. La decisione di montarlo qui è stata presa dopo le deludenti qualifiche e i problemi accusati da Lewis. Il sette volte campione del mondo aveva raccolto buone sensazioni al venerdì, negativizzate poi in sede di qualifiche. “Avevamo apportato alcune piccolissime modifiche in vista del sabato che non hanno funzionato, ma abbiamo dovuto conviverci. Sapevamo anche che sarebbe stato difficile sorpassare oggi. Nonostante il lungo rettilineo, è difficile stare vicini nel secondo settore.” Nessuno più di Lewis può affermare come il team debba compiere un importante lavoro per ritrovare la forma del pre-sosta estiva. Per gran parte della gara, infatti, Hamilton ha accusato non poche difficoltà anche a livello di guida della W15. “Abbiamo molti dati su cui lavorare prima di Singapore. Abbiamo alcuni aggiornamenti in arrivo prima della fine dell’anno, quindi speriamo di poter fare presto un passo avanti verso le posizioni di testa.”
Quello che non riesce a spiegarsi Hamilton, è come la sua vettura sia cambiata radicalmente dopo una giornata di prove libere molto positive. Anche se, in merito alla Qualifica, una spiegazione l’ha fornita. “Avevamo fatto piccoli cambiamenti e nulla sembrava strano. A fine giornata però abbiamo scoperto che un pezzo messo in macchina non era montato correttamente” ha rivelato l’inglese. Presa la decisione di cambiare setup e mettere un nuovo motore, il pezzo è stato chiaramente sostituito per ovviare all’errore commesso in fase di montaggio. La situazione però non è affatto cambiata, anzi. “La macchina è stata strana per tutta la gara. Non ho mai guidato una macchina con un bilanciamento così pessimo” ha criticato aspramente Hamilton, per nulla a suo agio durante la gara. I sorpassi erano resi difficili, di per se, dai trenini DRS e dal fatto che, seguendo da vicino, le gomme si surriscaldavano rapidamente, ma di base la sua W15 non gli ha reso la vita facile. “Dovevo strattonare il volante in trazione, per far scivolare le gomme in entrata, per poter ruotare la macchina. Non ho mai guidato così in vita mia, è stato tutto strano” ha spiegato meglio l’inglese, non capacitandosi di come la situazione sia peggiorata così tanto.
A fine gara, via radio, Toto Wolff e Peter Bonnighton hanno provato a dare lui qualche parola di incoraggiamento, ma il sette volte campione del mondo non ha risposto, evidenziando ancor di più la sua delusione ed un momento non semplice con il team, con una macchina che ‘si accende e si spegne’ senza, apparentemente, ragionevoli motivi. In Qualifica era una questione di temperature, in gara anche ha sofferto, ma a questo si sono aggiunti gli altri problemi dichiarati da Lewis. Il suo capo però, Toto Wolff, ha spiegato la scelta presa con lui, consapevoli di complicarsi la vita a Baku. “ È stato più difficile per Lewis con il traffico che ha incontrato, ma a tratti ha mostrato una buona velocità. Avevamo due opzioni per Baku: partire dove eravamo, rischiare e poi vedere cosa sarebbe successo in futuro, oppure, ingoiare la pillola, prendere penalità e smarcare questo motore adesso. Lo abbiamo fatto perché pensiamo che Austin possa essere un occasione migliore per noi di fare bene”