Intervista Formu1a.uno a Mario Isola (Pirelli): “F1 vetrina unica che alimenta idee, soluzioni e conoscenze”

Piergiuseppe Donadoni
9 Feb, 2021

La prima intervista esclusiva di Formu1a.uno non poteva che essere ad uno dei manager italiani più influenti del Circus, ossia Mario Isola, Head of F1 & Car Racing di Pirelli, che ringraziamo molto per il tempo dedicatoci.

(Formu1a.uno) Stagione 2021: cosa si aspetta Pirelli in termini di riduzione di carico aerodinamico? Si tornerà ai valori di carico di inizio stagione 2020?

(Mario Isola – Pirelli) Ci aspettiamo una riduzione iniziale. È vero che gli obiettivi erano quelli di tornare ai valori di carico di fine 2019 o inizio 2020, che non sarà esattamente lo stesso valore perché sappiamo che durante l’inverno i team lavorano per aumentare il carico aerodinamico. Chiaramente, dal momento in cui il regolamento tecnico è stato modificato, le squadre hanno iniziato a lavorare per recuperare quello che la modifica del fondo gli ha fatto perdere. Per cui ci aspettiamo di iniziare la stagione non esattamente con i valori di carico di inizio 2020 ma sicuramente leggermente inferiori rispetto a quelli con cui hanno terminato la scorsa stagione, valori che comunque recupereranno in fretta.

(Formu1a.uno) Stagione 2021: sappiamo che soprattutto le anteriori avranno una rigidezza della spalla differente. Quando Pirelli ha fornito le nuove specifiche di pneumatici per la galleria del vento ai vari team? Come le nuove specifiche potranno incidere sugli assetti delle varie vetture?

(Mario Isola – Pirelli) Abbiamo delle nuove specifiche anteriori disegnate per seguire l’evoluzione in termini di stress, velocità e di carichi sui pneumatici delle vetture 2021. Abbiamo fornito tutta una serie di dati, incluse le gomme della galleria del vento a inizio novembre quando abbiamo definito e omologato la specifica presso la FIA. Sappiamo che la nuova specifica come bilancio è leggermente più sottosterzante ma le squadre l’hanno già provata e hanno già capito come modificare l’assetto in modo da ribilanciare la vettura quindi non mi aspetto delle differenze sostanziali dato che sappiamo che le costruzioni 2021 sono un fine tuning di quelle 2020.

(Formu1a.uno) Stagione 2021: James Allison (DT Mercedes), in una intervista rilasciata ad Auto Motor Und Sport, ha parlato di pneumatici per la galleria del vento che solitamente hanno ancora delle differenze rispetto a ciò che verrà poi utilizzato all’inizio della stagione. Quanto c’è di vero? 

(Mario Isola – Pirelli) Le gomme della galleria del vento devono riprodurre in piccolo quello che è il comportamento dei pneumatici veri in determinate situazioni, quindi nella galleria del vento dove sappiamo che c’è un modello di vettura, c’è un tappeto, c’è un determinato carico aerodinamico. Devono modificarsi come le gomme vere e replicare gli stessi profili, non è un lavoro banale, c’è una ricerca importante dietro, non basta tagliare a metà i materiali per ottenere una gomma delle galleria del vento che si comporti in questo modo. Per questo motivo c’è un continuo sviluppo delle gomme della galleria del vento che durante l’anno vengono rilasciate anche in più versioni, normalmente due o tre, e le squadre hanno poi la libertà di scegliere qual è la versione della gomma della galleria del vento che, per le caratteristiche della loro stessa galleria, meglio riproduce le gomme vere. Quindi le differenze sono dovute al fatto che parliamo di due prodotti diversi che però devono avere lo stesso comportamento.

(Formu1a.uno) Pneumatici 2022: solitamente per la definizione delle mescole di un nuovo prodotto attendete i dati SiM di carico dei team. Anche per gli pneumatici 2022 sarà così o saranno i team che si adegueranno quando rilascerete i vostri dati di utilizzo?  

(Mario Isola – Pirelli) Il 2022 sarà un anno assimilabile al 2017, anno in cui ci è stato chiesto di sviluppare le cosiddette gomme larghe, quindi una misura nuova, con un livello di grip molto più elevato e vetture con un carico aerodinamico a loro volta più elevato. Di fatto avevamo delle mule carico che non erano in grado di replicare quelle che sarebbero poi state le prestazioni del 2017. Abbiamo quindi chiesto alle squadre di simulare le prestazioni attese dalle vetture 2017 e di mandarci questi dati che noi abbiamo analizzato. Dopodiché abbiamo costruito un modello virtuale di pneumatico, con determinate caratteristiche, lo abbiamo fornito alle squadre e loro lo hanno utilizzato nei loro simulatori e questo gli ha dato la possibilità di migliorare i modelli iniziali di vettura. Questo loop si è ripetuto più volte e siamo andati a convergere su un modello di vettura e di pneumatico che poi alla fine sono stati molto vicini a quelli che avremmo visto in pista. Anche in questo caso avverrà la stessa cosa: noi abbiamo già fornito lo scorso anno un modello virtuale di pneumatico, i team ci hanno già lavorato, ci forniranno dei modelli sviluppati di vettura e attraverso questi loop saremo in grado di capire e di predirne le prestazioni attese dai 18 pollici o comunque quelli che saranno i carichi e gli stress a cui i pneumatici da 18 pollici saranno sottoposti.

(Formu1a.uno) Pneumatici 2022: come verranno pianificati i test? Con quali auto? Quali team? In che termini di chilometri? 

(Mario Isola – Pirelli) Ci ritroviamo nella stessa situazione che abbiamo lasciato a febbraio 2020. Dopo quattro sessioni di test outdoor con quattro squadre diverse abbiamo identificato una base, ovvero un profilo e una costruzione sia anteriore che posteriore che ci fanno appunto da base di sviluppo per i successivi test. Ovviamente affineremo sia profili che costruzioni ma dovremo poi anche sviluppare tutta una nuova famiglia di mescole per il 2022 con le caratteristiche che ci sono state richieste nella famosa target letter. Avremo test pianificati durante questa stagione con tutti i team perché i test vengono offerti a tutti i team che poi ci danno la loro disponibilità, e noi assegnamo le sessioni in accordo con la FIA in modo che poi si riesca a portare avanti lo sviluppo del nuovo prodotto. I test a disposizione equivalgono a 25 giornate, in termini di chilometri è difficile fare un calcolo perché ogni giornata di test è differente, in un test bagnato comunque parliamo di 300-350 chilometri mentre in uno asciutto possiamo arrivare a 600.

(Formu1a.uno) Pandemia Covid-19: come è cambiato il lavoro di Pirelli?

(Mario Isola – Pirelli) E’ cambiato come per tutte le squadre adattandosi a dei protocolli che fino al 2019 erano del tutto sconosciuti. Sottoponendo il personale a tamponi periodici come da procedure messe in atto dalla FIA ad inizio campionato lo scorso anno, organizzando la logistica in modo da essere più flessibile possibile per reagire a quei cambiamenti di calendario che inevitabilmente ci sono stati nel 2020 e non possiamo escludere ci possano essere nel 2021. Poi ci sono state tutta una serie di procedure da rispettare in campo gara, evitando di far entrare in contatto il nostro personale con quello dei team, utilizzando le mascherine, prestando attenzione all’igiene delle mani, al distanziamento sociale e a tutte quelle precauzioni che ormai sono entrate nella quotidianità di tutti. E’ stato difficile per tutti all’inizio perché non conoscevamo il virus e le procedure da mettere in atto per contrastarlo. Quello che è stato fatto dalla FIA, da F1, dalle squadre e da Pirelli è stato un vanto perché si è riusciti ad organizzare un campionato mondiale di 17 gare in 5 mesi in una situazione assolutamente non facile.

(Formu1a.uno) Avete festeggiato lo scorso anno il decennio da fornitore unico: cosa vi fa rimanere in F1? Quali sono i vantaggi di essere in F1 da fornitore unico? Spesso ci sono dei contro. Un esempio: se una vettura non lavora bene sugli pneumatici, è più facile scaricare la “colpa” su Pirelli che sul proprio reparto tecnico.

(Mario Isola – Pirelli) La Formula 1 è un mondo dinamico ed in continua evoluzione. Essere da 10 anni in Formula 1 non significa essere lì per presidiare un territorio. Noi sviluppiamo continuamente materiali, processi produttivi, concetti, modelli virtuali grazie alla collaborazione con le squadre. E quindi il laboratorio a cielo aperto che è partito in Formula 1 nel 2011, ma che esiste nel motorsport Pirelli da più di 100 anni, continua ad essere un laboratorio che ci alimenta di idee, di soluzioni, di conoscenze. Ed è una vetrina unica: è chiaro che essere fornitore unico può farci diventare il capro espiatorio di colpe che Pirelli non ha ma questo fa parte del gioco. La Formula 1 è una vetrina importante che ci ha permesso di portare il nostro marchio in giro per il mondo e di far conoscere la nostra azienda anche in quei paesi dove non era così nota.

(Formu1a.uno) Una curiosità: quanto impiega Pirelli a costruire uno pneumatico? 

(Mario Isola – Pirelli) Partendo dai Raw materials impieghiamo più di una settimana a preparare mescole, semilavorati, confezione e vulcanizzazione.

(Formu1a.uno) Infine: F1 sempre più verso la piena sostenibilità, come potrete muovervi per creare un prodotto sempre meno inquinante? Avete già delle idee sul tavolo? 

Stiamo valutando delle idee per il riciclo dei pneumatici usati, che vadano oltre il reimpiego come carburante per cementifici, e con approccio a progetti di economia circolare dove parte dei materiali vengono riutilizzati in pneumatici nuovi.

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