La Williams FW46 è nata sotto quella mentalità da top team voluta da James Vowles (ex Mercedes)

Paolo D’Alessandro
7 Feb, 2024

La Williams FW46 non si è ancora vista nella sua veste tecnica ma sta già facendo molto parlare. La mancata dichiarazione dello schema sospensivo posteriore, accoppiata alle parole piuttosto sibilline di James Vowles, hanno fatto crescere un forte interesse sulla possibilità che la nuova vettura dello storico team inglese possa utilizzare la push-rod al posteriore. Un qualcosa che verrebbe utilizzato anche da Aston Martin e soprattutto Mercedes, da cui il team di Grove e quello di Silverstone acquistano la trasmissione e vengono quindi vincolati dal punto di vista meccanico. Se così fosse, e venissero allo stesso momento confermati i rumors che riguardano il team di Maranello, la Ferrari (e il team Haas) rimarrebbe l’unica squadra ad utilizzare la più classica pull-rod al retrotreno.

Williams FW46: una vettura completamente diversa dalla FW45 ma a Grove non vogliono parlare di rivoluzione 

“La FW46 sarà completamente diversa rispetto alla vettura dello scorso anno”, ha rivelato Logan Sargeant durante la presentazione della livrea della nuova vettura del team di Grove. La prima sotto il pieno controllo di James Vowles, team principal Williams dal febbraio dello scorso anno, che ha portato sin da subito la sua esperienza da pluricampione del mondo di casa Mercedes al servizio della storica squadra di Grove. “Negli ultimi quattro o cinque anni abbiamo utilizzato un certo modo per progettare la vettura. Quest’anno c’è stato un grande cambiamento e credo che sia anche per questo che parliamo di un’auto molto diversa, non solo esteticamente ma anche da guidare al simulatore” ha spiegato Alexander Albon.

Williams

Nel reparto tecnico della squadra inglese si è lavorato molto per comprendere i difetti della FW45; una vettura, a detta del proprio team principal, molto complicata e difficile. “Non è solo una questione di aerodinamica, non è solamente come sono state progettate le sospensioni, è un problema che riguarda almeno tre o quattro aree. Se gran parte di quel comportamento scompare, e così sembra essere, potremo fare importanti passi in avanti.” ha affermato il TP Williams. “Il pacchetto base dello scorso anno non era male. Sembrava ci mancasse carico aerodinamico, tuttavia, non era proprio cosi. Per una serie di motivi, avevamo difficoltà nell’estrarlo e gran parte dell’attenzione su cui ci siamo concentrati durante gli scorsi mesi è stata proprio assicurarci di capire quali fossero”. E’ in questa fase che Williams si è accorta, grazie alle simulazioni, che per risolvere questi problemi necessitava di fare dei cambiamenti significativi, soprattutto nel modo in cui volevano sviluppare aerodinamicamente l’auto.

James Vowles: mentalità da campione del mondo al servizio del team di Grove

La FW46 nasce da un nuovo metodo di lavoro, una nuova mentalità, trasportata dall’ingegnere e manager britannico da Brackley a Grove, per spingere la squadra ad essere più motivata che mai per tornare nelle posizioni che contano veramente. “Ho chiarito in fabbrica che il peso del fallimento ricadrà sulle mie spalle. Non voglio che nessuno sia frenato dalla paura di fallire. Non voglio che nessuno sia frenato dalla paura di spingersi oltre i limiti della propria comfort zone”, ha tuonato in maniera molto decisa James Vowles nella conferenza stampa effettuata nel post presentazione. Quello che è mancato in molte stagioni a questa parte anche in casa Ferrari, soprattutto nella parte telaistica e meccanica. Quella paura di osare, che speriamo non limiti anche la SF-24. Arrivato a fine febbraio dello scorso anno, Vowles ha preso sin da subito decisioni importanti, come l’abbandono nello sviluppo della FW45 nel mese successivo in favore di quella vettura che il 20 febbraio percorrerà i suoi primi 200 chilometri stagionali sul circuito del Bahrain, nel primo dei due filming day concessi dalla Federazione. “La FW46 per me significa molto, perché in questa vettura c’è molto del mio modo di pensare, del mio DNA, della mia struttura” ha affermato il TP inglese.

In Formula 1 serve osare. Troppo spesso si cerca di rimanere nella comfort zone, dove ci si sente a proprio agio, ma così si rischia di fare solo piccoli passi in avanti nel miglioramento delle prestazioni dell’auto”, ha spiegato Vowles. La FW46 nasce proprio dalla volontà di osare, di spingersi oltre il limite, anche in quelli che possono essere considerati dei dettagli. Per esempio, il team di Grove è quello che ha modificato maggiormente l’impianto frenante durante un inverno in cui le vetture, almeno da quel punto di vista, non necessitavano di stravolgimenti. “Chi osa progredisce, mentre chi sta nella propria comfort zone perde posizioni in griglia. Ma andare avanti non significa accontentarsi di essere 7° o 8°. Sarò soddisfatto solo quando lotteremo per i Campionati del Mondo e soprattutto li vinceremo. Ci sono stati momenti in cui non mi vergogno di ammettere che non dormivo per il peso di avere 1000 persone sulle spalle. Ma sono fiducioso che la direzione che abbiamo preso per il futuro sia quella giusta.” ha concluso un deciso e molto carico James Vowles.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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