Le Mans si tinge di rosso, di nuovo, per il secondo anno di fila. La Ferrari conquista un altro storico trionfo alla 24 Ore di Le Mans e lo fa dopo una delle gare più tirate di sempre. Meteo, penalità e altre insidie hanno reso l’edizione numero 101 della gara della Sarthe unica nel suo genere. Un anno dopo lo storico trionfo nell’edizione del Centenario, la Ferrari torna al successo, questa volta con la vettura numero 50, guidata da Antonio Fuoco, Nicklas Nielsen e Miguel Molina. La Ferrari ha conquistato il successo riuscendo a prevalere sugli avversari in una gara in cui sono stati i dettagli a rivelarsi decisivi.
La Ferrari conquista la 101^ edizione della 24 Ore di Le Mans
Il 16 giugno 2024 sarà un’altra data storica per il mondo Ferrari e non solo, perché dopo il successo dello scorso anno, il Cavallino Rampante torna sul tetto del mondo trionfando in una delle edizioni più tirate della 24 Ore di Le Mans. La gran classica del motorsport si tinge di rosso nuovamente dopo 24 ore ricche insidie dal primo all’ultimo giro. Nella prima parte di gara la rossa aveva subito dato l’impressione di avere le carte in regola per ottenere un risultato importante, ma nessuno si sarebbe mai immaginato cosa avrebbe atteso la gara nella sua interezza, con insidie di ogni genere. La rossa che fino alla mattina aveva dato un’ottima impressione era la Ferrari numero 83, quella del trio Kubica-Schwartzman-Ye, tinta di giallo. Dopo una penalità nella notte per aver provocato il ritiro della BMW numero 15 con un contatto sul rettilineo, un problema elettrico in mattinata ha causato il ritiro togliendo la vettura dalla lotta per la vittoria. Le speranze rosse sono state dunque riposte nelle Ferrari ufficiali 50 e 51. A spuntarla è stata la 499P numero 50, guidata dal trio Fuoco-Molina-Nielsen, che sono stati autori di una gara magistrale, nonostante le numerose difficoltà, che hanno lasciato la lotta aperta fino alla bandiera a scacchi. La variabile meteo ha caratterizzato l’intera gara con un continuo alternarsi di asciutto e bagnato, persino nelle complicate condizioni notturne, caratterizzate da due lunghe safety car, per un totale di circa 6 ore complessive in regime di neutralizzazione. La gestione gomme e la strategia si è rivelata quindi cruciale, anche grazie ad un problema, che si è rivelato invece un fortuito evento. Sulla vettura che ha conquistato il successo infatti, la portiera destra rimasta aperta a circa due ore dalla fine ha costretto una sosta che ha cambiato le carte in tavola. Un evento che si è rivelato poi favorevole, dal momento che la Ferrari ha effettuato una sosta in meno nel finale, prevalendo sulla Toyota numero 7 di Kobayashi-De Vries-Lopez, per soli 14 secondi.
La gioia di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen
E’ stato un finale al cardiopalma che ha tenuto tutto gli appassionati incollati con il fiato sospeso, dal momento che era elevato il rischio di non riuscire a tagliare il traguardo senza effettuare il cosiddetto “splash and go”, che avrebbe consegnato il successo a Toyota. A rendere insidiosa la gara per il Cavallino anche le penalità, come quella iniziale di 10 secondi per la 51, nonché le diverse investigazioni della direzione gara per unsafe relase in pit lane o techical infringment. Quel che è certo è che la rossa con entrambe le vetture si è mostrata competitiva per l’intera gara con tutte le vetture, in questo scenario bisogna fare una menzione d’onore per la Ferrari numero 51, vincente lo scorso anno, che ha chiuso sul terzo gradino del podio con il trio Calado-Giovinazzi-Pier Guidi. Il successo della Ferrari di Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen è ancor più di ampia portata considerando quanto il livello di competitività fosse alto, con avversari del calibro di Toyota, Porsche e Cadillac che sono rimasti in lizza fino alla fine. “La parte più difficile è quando devi andare un pò più lento perchè gli errori sono sempre dietro l’angolo. Nell’ultino stint il focus è stato sulla gestione e ce l’abbiamo fatta.” Così un emozionato Nicklas Nielsen, dopo aver tagliato il traguardo da vincitore. Miguel Molina ha poi aggiunto: “E’ stata un gara pazza, dura, sapevamo di avere una buona opportunità, lo sapevamo dall’anno scorso.” Parecchia emozione anche per Antonio Fuoco, che dodici mesi fa dopo aver ottenuto la pole, aveva visto la sua gara penalizzata da un sassolino finito nel radiatore. “Aspettavo questo momento da un anno, al momento siamo felici e senza parole, straordinario lavoro da parte di tutti, e ora vogliamo solo goderci questo momento e questo successo.”