Autori: Paolo D’Alessandro & Giuliano Duchessa
Charles Leclerc torna nuovamente in vetta al sabato, centrando la settima Pole della stagione. La F1-75 numero 16 scatterà dalla prima casella della griglia, dietro di lui le due Red Bull. Max Verstappen in seconda piazza ha accusato un distacco di 3 decimi. A livello prestazionale è piuttosto chiara la possibilità di una prima fila Ferrari nelle Qualifiche del Paul Ricard. Con un Sainz estremamente forte in ingresso curva, non sarebbe stato facile per Leclerc battere il compagno. Certamente si avrebbe avuta una lotta a tre, con meno margine su Verstappen.
Non poteva essere la giornata di Carlos Sainz per via della penalità per aver montato la Power Unit n.4. Questo lascierà Leclerc più esposto contro le Red Bull nella giornata di domani, che potrà giocare così con 2 punte contro 1, anche se le prestazioni di Sergio Perez sono diventate convincenti. L’olandese non ha potuto fare nulla per contrastare la Ferrari, ma la mente del campione del mondo è già alla gara di domani.
Dietro si conferma la McLaren, con una crescita molto interessante dal punto di vista tecnica. Lo si nota con Daniel Ricciardo che è stato eliminato dal Q2 con un distacco minimo, a circa 2 decimi da Lando Norris. Grazie agli aggiornamenti la MCL36 è finalmente migliorata in ogni area, ottenendo più velocità in curva e in allungo, segno di efficienza e downforce migliorati, aumentando il margine di Porpoising ‘utile’.
La Mercedes alla fine non è stata un fattore per il giro veloce e non è riuscita nemmeno a classificarsi nella sua ‘terra di mezzo’, visto che proprio l’inglese di Woking si è inserito tra loro. Alonso, Tsunoda e Magnussen hanno conquistato gli altri posti disponibili in Q3, seppur il pilota Haas partirà dal fondo della griglia insieme a Carlos Sainz. La Alpine ha scelto un compromesso più carico del solito, trasformato da Alonso in un risultato interessante. La casa francese per l’occasione ha rinunciato a un po’ di velocità (2 km/h di differenza con la McLaren) forse per una gestione più corretta degli pneumatici, che domani sarà certamente cruciale.
Il gioco di squadra Ferrari ha mascherato l’unico punto debole.
La F1-75 – almeno oggi – in assetto da qualifica ne aveva certamente di più della RB18. Il lavoro svolto in nottata e che si era visto in FP3 aveva fatto fare un passo indietro alla Ferrari, che però non era molto preoccupata ed è andata in Qualifica conscia della sua forza, studiando però a tavolino una strategia che avrebbe messo ‘in sicurezza’ la Pole Position, senza errori o eventi straordinari. La Ferrari è tornata ad avere grande velocità nel primo e nel terzo settore, dove abbondano le curve e dove la F1-75 si esalta più di tutti e questo ha concesso loro di crearsi li il Gap per la Pole Position.
La penalità di Carlos Sainz ha spinto il team a chiedere la collaborazione del pilota spagnolo così da potersi assicurare in Q3 una scia sul rettilineo del Mistral, andando così a minimizzare più possibile le perdite di efficienza nei confronti della Red Bull e mantenere così un margine interessante. La scelta è stata ottimale perché Signes era il punto più esposto al recupero di Verstappen. L’efficienza non solo aerodinamica ma anche ibrida consentiva alla RB18 in quel tratto di fine rettilineo di guadagnare e mantenere circa 5/6 kmh, cioè un decimo sulla F1-75. La scia di Sainz ha azzerato questa possibilità.
Questa di oggi per Red Bull è una ‘mezza’ sconfitta. La Qualifica non da punti ma la RB18 si aspettava certamente di essere più vicina alla Ferrari su questo circuito. Il focus del team di Christian Horner è però incentrato sulla gara di domani, sperando di avere le risposte che cercano.I tecnici di Adrian Newey hanno fatto un passo indietro sulle scelte aerodinamiche del fondo, scartando la soluzione di ispirazione Ferrari per tornare alla versione precedente.
In Qualifica la F1-75 ha mostrato di averne di più, domani per Max Verstappen non ci sarà l’ansia impellente di vincere, ma sarà più importante il quadro generale ossia verificare se è stato ritrovato l’equilibrio generale della macchina. Confermare una buona prestazione in gara, provando chiaramente a vincere, ma soprattutto verificare se il problema di gestione gomme in Austria è stato superato e si è trattato di un incidente di percorso. La speranza nel Team è che la RB18 nella versione con più basso carico si mostri forte come Miami e Jeddah. Il vantaggio per il team di Horner sarà quello di poter avere 2 punte contro una Ferrari, in un circuito dove l’undercut è molto potente e potrebbe quindi permettere alla RedBull di ‘usare’ il messicano per complicare i piani Ferrari.
Mercedes deludente, semplicemente lenta deve guardarsi dalla McLaren.
La W13 faceva molto affidamento su questo circuito per provare a stupire, ma le Qualifiche di oggi parlando di un Lewis Hamilton che si è fermato a +0.893 dalla Pole Position e George Russell a +1.259, senza mai seriamente impensierire i due Top Team. Inoltre, i due non si trovano nemmeno in quarta e quinta posizione, perché l’ex Williams è stato battuto dal connazionale della McLaren che lo ha beffato di un decimo, prendendosi lui la quinta posizione. Il Team di Woking ha portato qui un nutrito pacchetto di aggiornamenti – che comprende fondo e bodywork – e i risultati si erano visti fin da subito, ma oggi son stati confermati. Il team Papaya può essere in qualche modo anche soddisfatto di Daniel Ricciardo, eliminato in Q2, però il distacco dal compagno di squadra era ridotto ed era in lotta con tutti gli altri per accedere all’ultima fase della Qualifica.
La Mercedes nelle FP3 di questa mattina ha provato un’ala posteriore più carica con Lewis Hamilton, provando così un compare con l’assetto più scarico mantenuto da George Russell, ma alla fine si è tornati alle configurazione iniziale. L’ala più carica è stata dunque messa da parte e anche il sette volto campione del mondo è andato in Qualifica con l’ala posteriore più scarica. La differenza tra le due configurazioni non era considerevole e la Mercedes ha preferito priorizzare una velocità massima migliore, per difendersi e attaccare meglio sul Mistral, sapendo di avere con la W13 almeno una buona gestione delle gomme.
La Mercedes ha pagato nel secondo settore intorno a 3-4 decimi rispetto a Ferrari e Red Bull, Lewis Hamilton poi è riuscito molto bene a limitare i danni nel primo settore, girando sui tempi di Charles Leclerc, che è stato il migliore in quel settore, ma poi nell’ultimo settore la Mercedes torna a pagare decimi importanti: 6 decimi su Leclerc, 4 su Verstappen. La W13 non saltella, non soffre molto il caldo, ma a questo punto è solamente una questione di velocità, con un divario che però non si sta riducendo, segno che i Top Team sono stati anche più efficaci negli sviluppi in questa fase di campionato. In sostanza una coperta che non si sta allungando, che non riesce a garantire prestazioni più alte specialmente in qualifica, per ripagare il disperato lavoro dei tecnici.
Prestazioni dai due volti per i team di centrocampo.
In Q3 sono arrivate 2 Ferrari, 2 RedBull e 2 Mercedes, per il resto c’è stato solamente un pilota McLaren, AlphaTauri, Alpine e Haas. Le squadre di centrogruppo infatti non possono gioire molto perché le prestazioni tra compagni di squadra sono state molto incostanti e diverse, tanto da non far capire molto bene quello che poi è il reale valore delle macchine. Ieri Pierre Gasly aveva mostrato fiducia parlando di “Q3 al 100%” e invece ciò non è successo, anzi. Il padrone di casa è infatti stato eliminato direttamente in Q1 con una AT03 che a suo modo di vedere non era la stessa di ieri. “Già questa mattina era evidente che fosse più difficile da guidare rispetto a ieri ed è ovviamente deludente come risultato”. ha commentato il pilota del vivaio Red Bull. Yuki Tsunoda è riuscito invece a portarsi in Q3 come detto, classificandosi poi in ottava posizione, con le prestazioni tra lui e Gasly, in Q1, divise da meno di 1 decimo, segno che il giapponese si è trovato meglio, ma forse la vettura è migliorata con il passare del tempo.
L’Alfa Romeo ha fatto un buono step di perfomance rispetto alla giornata di ieri, ma purtroppo Guanyu Zhou è finito in 18ima posizione a causa di un ultimo giro molto tribolato, con diversi errori tra curva 4 e curva 6, dove ha rischiato di perderla più volte, mentre il primo giro è stato condizionato da una sbavatura a curva 8. Valtteri Bottas è riuscito ad avere una sessione più pulita ma si è piazzato solamente tredicesimo ammettendo che “Ci mancava qualche decimo per sperare nella Q3”. Il finlandese è stato eliminato per circa 2 decimi a discapito di Yuki Tsunoda in Q2.
Continuano ad essere incostanti sia Aston Martin che Williams, nonostante i miglioramenti. La nota positiva per il team di Silverstone è che finalmente Sebastian Vettel è tornato nella seconda fase delle Qualifiche chiudendo in quattordicesima posizione, proprio davanti ad Alexander Albon di circa 30 millesimi. Gli aggiornamenti in Williams hanno aumentato il carico aerodinamico della macchina, ma la sua efficienza è rimasta pressoché invariata, consentendogli di registrare velocità e tempi interessanti nei settori con maggiori allunghi. I loro compagni di squadra invece sono rimasti esclusi immediatamente, restando fuori dal Q1.
Qualifica sfortunata per Mick Schumacher, che era riuscito a mettersi in Q2 e stava mostrando un passo che l’avrebbe messo in lotta per la Q3, ma un track limits a curva 4 gli hanno cancellato il tempo che lo avevano messo in decima posizione e così è finito in diciannovesima posizione, costringendolo ad una rimonta. La Haas però, anche grazie ai tempi fatti registrare da Kevin Magnussen che è arrivato fino in Q3, continua a mostrare ottime qualità, adattandosi bene anche ad una pista dalle caratteristiche tecniche molto severe come il Paul Ricard.