Leclerc preoccupato: ecco perché la SF-23 (dei test) non si adatta al suo stile di guida

Piergiuseppe Donadoni
27 Feb, 2023

La pista è sempre spietata nei giudizi, seppur quelli dei test son da considerare solo sommari e incompleti. Di certo c’è che le vetture 2023 saranno molto più veloci delle precedenti (come anticipato), nonostante le limitazioni aerodinamiche per annullare il porpoising aerodinamico introdotte dalla Federazione. Grosso del contributo proviene dai nuovi pneumatici, oltre il secondo ma dipendente da quanto una determinata squadra riesce a sfruttarli, tuttavia, un ottimo lavoro è stato fatto dalle varie squadre anche lato motore, meno congelato di quel che si scrive, e lato aerodinamica, con guadagni maggiori rispetto allo stimato mezzo secondo perso per via delle modifiche regolamentari.  

La Ferrari SF-23 è limitata anteriormente

La SF-23 è una vettura molto diversa dalla precedente. Le novità principali risiedono all’anteriore, con una meccanica completamente rivista, e nella parte non visibile del fondo, oltre alle più evidenti modifiche nella zona dell’ala anteriore e delle pance. Novità che hanno modificato in maniera radicale le caratteristiche della vettura italiana, ora un missile in rettilineo ma che fatica di più della F1-75 in curva, con dell’efficienza in più ma con un bilancio che, soprattutto nel lento e nelle curve di media velocità, manca ancora

La nuova nata a Maranello non ha nel retrotreno il suo punto debole, come poteva sembrare inizialmente, bensì è da ricercarsi all’anteriore il problema. Tralasciando la prima giornata utilizzata per raccogliere dati in pista, da confrontare poi con quelli in uscita dagli strumenti in fabbrica, la seconda e l’ultima giornata sono state utilizzate per ottimizzare ed estrarre il potenziale della SF-23. Pur lavorando molto in termini di setup, ne è uscito che la nuova vettura italiana ha sofferto di sottosterzo in fase di ingresso e centro curva, che si tramutava in sovrasterzo in uscita. Con l’attuale ala anteriore non si è riusciti a risolvere il problema, visto che “pur al massimo dei click, il sottosterzo non ce lo siamo tolti, soprattutto nelle ore più calde della giornata” ci ha fatto sapere un tecnico del team italiano. 

Leclerc preoccupato

Ala o nuova meccanica a non performare come previsto, visto che questi problemi erano inaspettati per il team italiano? I segnali che ci arrivano incolperebbero entrambi i macro elementi della vettura. Per venire incontro ad una meccanica totalmente nuova e quindi ancora da comprendere appieno, al contrario di Red Bull, in cantiere c’è comunque una prima evoluzione di ala che Ferrari sta cercando di anticipare rispetto ai piani iniziali per garantirsi maggiori opzioni di assetto e provando così a garantirsi un front-end più solido. Anche perché è vero che l’ala posteriore utilizzata nei test era piuttosto scarica, e che quella che verrà utilizzata nel weekend di gara sarà più carica, ma a Ferrari servirà un anteriore capace di supportarlo quel maggior carico posteriore per non sbilanciare ulteriormente la SF-23 al posteriore. Qui entreranno in gioco in modo importante anche le altezze da terra, ossia tornare ad abbassare la zona del t-tray, fondamentale soprattutto nel medio e nel lento per generare quel carico mancante nella parte anteriore della SF-23.    

Leclerc preoccupato

La SF-23 è una macchina che (per ora) si adatta meglio allo stile di guida di Sainz 

Quella dei test, non era assolutamente la Ferrari che avrebbe voluto guidare Charles Leclerc nei primi tre giorni della stagione. La sua insoddisfazione e preoccupazione è chiara e genuina, ed è uscita in modo importante anche nei briefing post sessioni di test con i propri ingegneri. Una vettura con tanto sottosterzo non esalta lo stile di guida del monegasco, così come un anno fa non esaltava Max Verstappen. Leclerc ha sempre prediletto uno impostazione con tanta percorrenzacon tanta percorrenza in curva, piuttosto che starci poco (traiettorie più a V) come invece piace fare a Sainz. Tuttavia, la SF-23 vista nei test non si esalta se la tieni molto in appoggio poichè il tanto sottosterzo, un qualcosa che viene esasperato in Bahrain per proteggere il posteriore, e il conseguente forte scivolamento (dapprima anteriore poi posteriore) tendono a far morire velocemente gli pneumatici. Soprattutto il treno posteriore, molto sollecitato e delicato nelle ore più calde del Bahrain, con un passo gara che peggiora e preoccupa con il passare dei giri. La SF-23 bisogna guidarla diversamente. Ho provato diversi stili di guida e sto trovando la via giusta ma c’è ancora del lavoro da fare.ha chiaramente ammesso Leclerc nella terza giornata di test.

Di un parere quasi opposto Carlos Sainz, piuttosto soddisfatto di come è andata la tre giorni di test. D’altronde, la nuova vettura italiana è attualmente più cucita addosso allo stile di guida dello spagnolo. Per quanto riguarda il monegasco, fa affidamento sul potenziale inespresso sia dalla sua SF-23 che da lui stesso, e su questo la squadra sta lavorando in fabbrica per prepararsi alla prima gara. Credo ci sia margine di crescita per la SF-23 una volta trovato l’assetto ideale, che in questi tre giorni non abbiamo ancora trovato”. Da una parte trovando l’assetto ‘ideale’, per eliminare almeno parte del sottosterzo avuto, dall’altra migliorando nel suo stile di guida, due fattori che potrebbero permettere un importante passo in avanti al monegasco nel primo weekend stagionale. Resta il fatto che Leclerc avrebbe sognato un inizio migliore.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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