Leclerc VS Verstappen: la Volpe ed il Leone
Non fatevi ingannare da quelle facce da bravi ragazzi – questi due ne sanno una più del Diavolo.
Il Gran Premio del Bahrain ci ha regalato il primo assaggio di quella che potrebbe essere la rivalità dell’anno: Leclerc contro Verstappen – due facce, una medaglia. Al di là dei titoli, dei punti e delle statistiche, i due amici-nemici d’infanzia sono arrivati in Formula 1 accompagnati dallo stesso coro di lodi, pressioni e presupposti: entrambi le stelle delle accademie delle rispettive scuderie, due giovani nati nello stesso segno, stesso anno, e con un trascorso – rocambolesco – sulle stesse piste di Kart.
Sembra quasi scritto nelle stelle che tra i due torni ad accendersi in questo 2022 la miccia che in realtà aveva già fatto scintille nel 2019, quando Leclerc venne promosso in Ferrari. In molti ricorderanno la battaglia inscenata al Gran Premio di Gran Bretagna quell’anno – un botta-risposta sul filo del rasoio andato avanti per più di trenta giri, sosta ai pit inclusa. Il limite in quella “danza” venne definito dal precedente scontro al Red Bull Ring, quando Verstappen negò la (prima) vittoria a Leclerc con una gomitata – forse non molto sportiva – in Curva 3.
Ma in questo sta anche il genio della giovane volpe della Ferrari: Charles Leclerc impara dalla sconfitta, e ripaga con la stessa carta. Max Verstappen, si sa, in pista è un leone: la sua aggressività non ha scrupoli, ed i suoi rivali hanno più volte ammesso di esser costretti a concedere nello scontro diretto con la furia olandese. A Silverstone però Leclerc gli fece ingoiare – a suon di tagli e spinte in pista – un cucchiaio ricolmo della sua stessa medicina. Ma più che inasprire i rapporti tra i due, la battaglia – una vera danza tra gladiatori – sembrò ricucirli, esaltandone la fierezza, il talento, ed insieme a loro l’intero Circus.
Battaglia anche nella pitlane: a Silverstone i due non si son dati tregua
La scorsa Domenica in Bahrain sembrava di esser tornati proprio a quel duello – protagonisti stavolta due fiere più mature, pur sempre vestite dello stesso manto. Dopo aver comandato le prime battute di gara, tra i giri 17 e 19 Leclerc e Verstappen hanno infuocato il primo round della stagione con una serie di attacchi e contrattacchi da maestro. Uno dei due, però, è emerso chiaro vincitore – non tanto nell’azione, fantastica nel caso di entrambi, quanto nell’astuzia, nel gioco che ha deciso l’esito della battaglia.
Verstappen, fermatosi un giro prima per un treno di gomme Soft nuove, spinge come un matto per chiudere il gap e portare a casa l’undercut. Leclerc – ai box per la stessa mescola, sebbene usata – rientra in pista appena davanti al rivale, con la batteria dell’ibrido quasi interamente scarica. Da subito è chiaro che tra i due ci sarà battaglia per la posizione, con la Ferrari del monegasco destinata a perderla.
Ma Leclerc – giovane volpe, vecchio pelo – è già alla mossa successiva. Gestisce la situazione con l’ibrido senza scomporsi, senza mai perdere la concentrazione, e una volta arrivato sul rettilineo di partenza ciondola in Curva 1 – fa da esca, come un grappolo d’uva. Verstappen – a cui il fedele Lambiase ha già fatto sapere dei “problemi” di Leclerc – arriva da dietro portando una velocità superiore, ha fame di sorpasso: abbocca e si lancia all’attacco. E così si frega da solo.
Approfittando anche dell’ottima trazione della F1-75, Leclerc prende l’esterno in Curva 1, ha una migliore uscita nel tratto tra la 2 e la 3 ed il DRS sul rettilineo che porta alla 4 – dove chiude la porta in faccia alla Red Bull del campione in carica. Altro giro, stessa storia: Leclerc obbliga Verstappen al sorpasso in Curva 1, e restituisce il favore in trazione di Curva 3. Al terzo tentativo il gioco del monegasco appare così palese che vien da chiedersi perché Verstappen ci stia cascando di nuovo; a peggiorare la situazione, nel giro 19 l’olandese è in overspeed, e difatti finisce al bloccaggio sullo stesso sipario di Curva 1. Leclerc di nuovo si mantiene – quasi avesse già presagito il tutto – all’esterno, riprendendo comodamente la posizione.
Leclerc's eyes were darting all over his rear-view mirrors! 👀
Incredible footage from the Ferrari driver's battle with Verstappen 😵#BahrainGP #F1 pic.twitter.com/MommdvZAql
— Formula 1 (@F1) March 21, 2022
C’è che forse Verstappen sapeva che non sarebbe riuscito a sorpassare la Ferrari di Leclerc nel tratto successivo – in cui la F1-75 aveva un vantaggio di prestazione. Eppure, sembra strano che non ci abbia neanche provato, intestardendosi per tre giri di fila a sorpassare in un punto che sapeva già avrebbe regalato al rivale la più ghiotta occasione per un contrattacco. Mal consigliato, troppo irruento – oppure, semplicemente, non furbo abbastanza.
Il Gran Premio del Bahrain Leclerc lo ha vinto lì – lo hanno vinto i suoi nervi saldi, la maturità emotiva, e l’arguzia che ha indotto il rivale, campione del mondo in carica, all’errore. Che fosse veloce, si sapeva già; ma la forza dell’alfiere della Rossa sta nel modo in cui gioca al gatto e al topo, nella cura con cui studia i pezzi sulla scacchiera, tendendo al nemico la trappola per un fallo.
Il GP del Bahrain segna la terza vittoria in carriera per Leclerc, e la decima Pole Position
Un tratto – rimasto nascosto a lungo a causa di una vettura poco competitiva, ma che spiando si poteva intravedere – che per astuzia, per l’aggressività della strategia, ricorda un altro pilota passato da Maranello. Non a caso, anche alla guida di un trattore, Fernando Alonso resta una delle difese più difficili da valicare in Formula 1.
Max Verstappen è tutto irruenza, emozione, aggressività; ma Charles Leclerc gli fa da specchio e da barriera, costringendo l’olandese a reinventarsi nella lotta. Una dinamica del genere, paradossalmente, genera battaglie più pulite – quasi coreografate. Entrambi gli autori sono consapevoli del rischio, ma soprattutto hanno familiarità con lo stesso stile – perché di base, Max e Charles viaggiano sulle stesse frequenze, son fatti della stessa pasta, e riescono perciò ad anticiparsi l’un l’altro in pista. Oltre alla rivalità storica, tra di loro c’è anche tanta intesa – ciò che forse è mancato nello scontro tra Verstappen e Hamilton la scorsa stagione.
Perciò attenti a quei due. Attenti, perché non vorrete perdervi lo spettacolo. Nell’aria si avverte già il tic-tic-tic che porterà inevitabilmente al botto stagionale – ma anche quello fa parte della competizione. Max e Charles lo sanno, e come moderni Ettore e Aiace (in uno dei duelli più belli dell’Iliade di Monti) torneranno all’assalto “come per fame” già al round successivo – perché dopo un giro, ce n’è sempre un altro.
La Formula 1 del 2022 non avrebbe potuto avere inizio più auspicabile.
Autore: Sara Esposito