A Miami ha vinto Lando Norris, ha vinto la Mclaren, ha vinto Andrea Stella, che dal dicembre 2022 è a capo del team di Woking. E’ un successo che fa bene alla F1, come quello della Ferrari in Australia, un qualcosa che va nelle direzione dei pronostici di inizio stagione, dove ci si augurava che, qualche gara, i rivali della Red Bull potessero vincerla. Siamo a due su sei appuntamenti, un 33% che se venisse portato sino alla fine del mondiale porterebbe il team campione del mondo a vincerne ‘solo’ 16 gare su 24, tante ma non troppe. “Parlo da Team Principal, questa vittoria non è mia o di Lando, ma di una squadra intera” – ha fatto sapere Andrea Stella, che poi ha continuato – “il mio ruolo è semplicemente quello di rappresentare la squadra, quindi 850 persone, ed è lì che vanno i miei pensieri, il mio cuore e la mia mente, perché so che tipo di lavoro hanno fatto, cercando di cambiare la situazione ormai 14 mesi fa”. L’era Stella è iniziata tecnicamente nel GP di Baku dello scorso anno, il 30 aprile, praticamente un anno fa, con l’introduzione dei primi aggiornamenti che hanno cambiato concetto all’allora MCL60. Il GP di Miami era già stato corso, con le due vetture papaya che avevano terminato in 16esima e 19esima posizione in qualifica, 17esima e 19esima in gara, prendendosi la bellezza di 88 secondi e un giro dalla Red Bull di Max Verstappen.
Stella: “La vittoria è arrivata con un piccolo aiuto della Safety Car ma oggi eravamo comunque molto forti”
La prima vittoria in carriera di Lando Norris è arrivata anche grazie all’ingresso della Safety Car per l’incidente tra Magnussen e Sergeant, che gli ha permesso di guadagnare molti secondi nell’unica sosta effettuata, tuttavia, il passo mostrato a pista libera dalla sua MCL38, l’unica con il pacchetto completo di novità portato a Miami, è stato il migliore in assoluto. “La vittoria è arrivata grazie ad un piccolo aiuto della Safety Car, ma penso che oggi il ritmo della nostra macchina fosse molto forte.” ha fatto sapere Andrea Stella alla conclusione della gara.
Determinate anche la visione di gara del pilota inglese che, una volta capito le importanti difficoltà nel superare Checo Perez, ha salvato gli pneumatici per poter andare all’attacco una volta che il messicano fosse rientrato ai box. Questo gli ha anche permesso di allungare il primo stint, pescando il jolly vincente con l’ingresso della Safety Car. “Non c’era alcun piano di far rientrare Lando, fintanto che riusciva a far segnare tempi sempre più veloci e soprattutto migliori rispetto agli altri piloti che erano in pista con le Hard” ha fatto sapere Andrea Stella. Con due importanti vantaggi adottando questa strategia, ossia trovare una possibile e cruciale, come lo è stata, Safety Car e avere gomme molto più nuove rispetto agli altri, seppur quest’ultimo fattore, su una pista a bassissimo degrado come quella di Miami contava certamente meno rispetto ad altri appuntamenti.
Il nuovo pacchetto ha migliorato l’efficienza aerodinamica della MCL38
A detta di Mclaren, il layout della pista di Miami accoppiato al forte caldo non erano considerati fattori favorevoli per una MCL38 che ha sempre sofferto, in un certo modo, le alte temperature con surriscaldamenti soprattutto dell’asse posteriore. Anche da qui è nata la volontà di introdurre l’importante pacchetto aerodinamico a Miami, che Stella aveva già ammesso nel post Cina GP potesse far fare un passo in avanti notevole, in una stagione dove i passi in avanti possono essere certamente meno impattanti rispetto alle due precedenti. A quanto appreso da Formu1a.uno, il pacchetto sulla MCL38 di Lando Norris valeva 4 decimi, appena meno della metà il passo in avanti per Oscar Piastri, che non poteva contare sul nuovo fondo e sulle nuove pance. L’australiano ha cosi effettuato una ottima prestazione in qualifica, come sottolineato dallo stesso Stella: “E’ giusto dare dei meriti ad Oscar perchè il divario che aveva da Lando in qualifica è inferiore alla differenza del pacchetto che abbiamo portato”. Un pacchetto che comunque era pensato per dare il meglio di sè in gara, quegli oltre due decimi, che poi a pista libera si sono visti nel passo tra i due piloti del team di Woking.
Soprattutto il nuovo fondo e le nuove pance hanno permesso di aumentare l’efficienza aerodinamica della MCL38, uno dei fattori più negativi della vettura dello scorso anno, che era già stato parzialmente corretto con la Launch Spec della nuova macchina. Questo ha allargato le opzioni di setup per la Mclaren, che ha potuto cosi utilizzare un’ala posteriore meno carica. “Nel secondo settore siamo stati abbastanza competitivi. Uno dei motivi è che abbiamo deciso di optare per un’ala posteriore relativamente scarica. Questo l’abbiamo potuto fare perché abbiamo introdotto il nuovo pacchetto.” – ha fatto sapere Andrea Stella, che poi ha continuato entrando più nei dettagli – “Quando aggiorni l’auto con una nuova specifica di fondo e di pance, cerchi di rendere l’auto più efficiente per evitare di aumentare il carico tramite l’ala posteriore”.
Il pacchetto ha poi permesso di migliorare, seppur senza risolverlo del tutto come già prennunciato dagli uomini del team di Woking, uno dei più importanti problemi della vettura papaya di questo inizio di stagione, ossia le prestazioni nel lento. “Abbiamo deciso consapevolmente di impostare la vettura per massimizzare le prestazioni a bassa velocità, quindi le discrete prestazioni che abbiamo ottenuto in quelle zone non sono necessariamente dovute alle caratteristiche del pacchetto, ma sono anche dovute ad alcune decisioni consapevoli su come impostare la vettura per assicurarci di essere il più forti possibile a bassa velocità. E infatti ieri, se guardi alle qualifiche, abbiamo perso parecchio tempo nella sezione ad alta velocità”. Ne è uscita una MCL38 di Norris che sembrava una Red Bull, tuttavia, la squadra inglese è pienamente cosciente che la RB20 a Miami non era al massimo della sua forma, anche per via di un danno al diffusore sulla RB20 di Verstappen. “Penso che in questa gara la Red Bull abbia un po sottoperformato e, dal mio punto di vista, se vogliamo lottare costantemente con loro, dovremo portare in pista un altro pacchetto come questo di Miami” ha concluso il TP e ingegnere italiano.