La polemica sul comportamento dell’ala posteriore della McLaren a Baku si è – forse – chiusa quest’oggi dopo l’intervento da parte della FIA e l’offerta di apportare delle modifiche, avanzata dalla McLaren e accolta dalla Federazione. Il team di Woking, che non utilizza questo esemplare in questo weekend in cui si corre a Singapore, ha pubblicato una nota per confermare la sua collaborazione, lanciando anche una velata accusa ai team rivali.
La richiesta della FIA alla McLaren
Dopo la richiesta di chiarimenti avanzata dalla Red Bull, la FIA ha analizzato il disegno dell’ala posteriore, i dati raccolti a Baku e le immagini registrate durante il GP Azerbaijan, come spiegato in una nota pubblicata prima del weekend di Singapore in cui si leggeva tra l’altro: “La FIA sta monitorando attentamente la flessibilità della carrozzeria su tutte le auto e si riserva il diritto di richiedere ai team di apportare modifiche in qualsiasi momento durante la stagione“. Terminata questa fase, oggi la FIA ha avuto una discussione con la McLaren in cui si è giunti alla conclusione di apportare delle modifiche per evitare che l’elemento superiore si fletta alle alte velocità, creando una sorta di mini DRS sulla MCL38 molto utile in situazioni di difesa come quella in cui si è trovato Oscar Piastri domenica scorsa.
Questo è solo l’ultimo episodio relativo al problema della flessibilità delle ali, che in precedenza aveva visto finire nel mirino quelle anteriori della stessa McLaren e della Mercedes. A luglio, prima del distribuendo poi ai team di F1 una direttiva tecnica in cui viene specificato che, oltre ai test di carico statico, ci sono altri aspetti del comportamento dell’ala che devono essere tenuti in considerazione quando se ne valuta la sua legalità. Nella TD34, la FIA ha specificato che non possono essere considerati legali “progetti le cui caratteristiche strutturali sono alterate da parametri secondari, in modo da produrre (durante l’utilizzo in pista) una caratteristica di deflessione diversa rispetto a quando sono fermi durante i controlli FIA“.
Intervistato da Sky Sport F1, Zak Brown ha dato la sua versione dei fatti: “Ci siamo offerti noi di cambiarla, chiaramente se n’è parlato nel paddock tra Baku e qui, per cui ci siamo offerti di fare una piccola modifica e loro hanno aderito alla nostra richiesta“. E sui reali vantaggi portati dalla soluzione, quantificati dalla Red Bull in due decimi, il manager americano ha aggiunto: “Non penso che ci saremmo offerti di fare una modifica se avessimo pensato che avesse fatto una grossa differenza“.
In precedenza Rob Marshall, capo progettista della McLaren, aveva dichiarato a riguardo: “È molto lusinghiero avere le attenzioni dei rivali. Ovviamente, più sei vicino alla parte alta della griglia e più sei sottoposto a controlli. Intendo dire, tutti i team esaminano attentamente le proprie auto e quelle degli altri. Noi esaminiamo attentamente la nostra auto, collaboriamo con la FIA per comprendere le aree grigie di qualsiasi elemento dell’auto e andiamo avanti di conseguenza. Immagino che abbiano tutti le loro opinioni. Collaboriamo con la FIA per stabilire la legalità delle nostre auto. Finché la FIA è contenta, questa è l’unica opinione di cui dobbiamo preoccuparci“.
La reazione della McLaren alla richiesta della FIA
Pur evidenziando come la discussa ala posteriore abbia superato tutte le verifiche tecniche, come sottolineato ieri in conferenza stampa anche da Oscar Piastri, la McLaren ha diramato un comunicato in cui ha specificato di essersi offerta per apportare alcune modifiche: “Mentre la nostra ala posteriore di Baku è conforme alle normative e ha superato tutti i test di deflessione della FIA, la McLaren si è offerta proattivamente di apportare alcune piccole modifiche all’ala in seguito alle nostre conversazioni con la Federazione. Ci aspettiamo anche che la FIA abbia conversazioni simili con altri team in relazione alla conformità delle loro ali posteriori“.
Non è ben chiaro quali siano i team con i quali la McLaren suggerisce alla FIA di avere conversazioni simili, dato che finora un simile comportamento dell’ala posteriore si è notato solo sulla MCL38. Il team di Woking potrà comunque continuare ad usare l’esemplare finito al centro delle attenzioni, ossia quello utilizzato per le piste a medio basso carico, ma la modifica dovrà impedire che abbia il comportamento così ben immortalato dalla telecamera onboard a Baku.
Fred Vasseur: “Siamo un po’ frustrati”
Nella conferenza stampa del venerdì a Singapore riservata ai team principal era presente anche Fred Vasseur. L’intervento del boss della Ferrari sulla vicenda McLaren era stato “lanciato” da Charles Leclerc nella giornata di ieri, quando il monegasco aveva definito “controversa” la soluzione presente sulla MCL38, prima di aggiungere che sarebbe stato Vasseur a scendere nei dettagli quest’oggi.
Il manager francese ha dichiarato: “Penso che ci sia una specie di confusione tra ciò che è successo con l’ala anteriore e quella posteriore. Riguardo l’ala anteriore, siamo tutti d’accordo che potrebbe essere un’area grigia, perché nella TD il primo paragrafo dice che non puoi progettare parte dell’auto con l’intenzione di deformarla. L’intenzione è difficile da gestire. La storia dell’ala posteriore è completamente diversa, perché nell’articolo hai anche una deflessione massima. E questo è bianco o nero. Non è grigio, grigio scuro, grigio chiaro. È nero e nero. Per me è chiaro“.
Vasseur, confermando che si tratta di un comportamento che emerge solo sulle piste a basso carico, ha poi definito “più che borderline” l’ala McLaren: “Abbiamo dato un’occhiata agli eventi precedenti ed è avvenuto solo su piste a basso carico aerodinamico. Non sono sicuro che vorrebbero usare lo stesso trucco a Singapore o a Zandvoort, per esempio. Dobbiamo dare la responsabilità alla FIA di continuare a verificarlo, non è compito mio farlo. Noi dobbiamo fidarci di loro, ma non mi lamento di questo. Penso che [l’ala McLaren] sia più che borderline. Abbiamo anche il video e le foto di questo, ed è un po’ frustrante quando, se ricordate la situazione a Monza, avevamo cinque auto in due decimi di secondo in qualifica, e passi da P1 a P6 in due decimi. A Baku, siamo stati a 10 giri di fila fianco a fianco in curva 1. Potete immaginare che siamo un po’ frustrati“.