Il venerdì di Zandvoort – e la seconda parte di stagione – è iniziato molto bene per McLaren e Mercedes, le due squadre più in forma del momento, meno per i due team che avevano dettato il passo nei primi appuntamenti: Red Bull e Ferrari, troppo brutta per essere vera ieri, o è forse questa la vera SF-24? L’immagine sul giro secco ha visto McLaren e Mercedes in testa alle graduatorie, con Red Bull qualche decimo indietro e con problemi nel medio e nel lento, mentre Ferrari è finita in nona posizione con Charles Leclerc a sette decimi dalla vetta. La MCL38 e W15 hanno montato gli ultimi aggiornamenti, confermati sulla vettura di Brackley dopo il passo falso a Spa e positivi sulla monoposto di Woking dopo le prime due ore di lavoro; dall’altra parte Red Bull e Ferrari hanno intrapreso una via che non sta dando i suoi frutti in questa fase della stagione. Nella simulazione di passo gara Norris e Piastri hanno mostrato del potenziale inavvicinabile per i rivali, almeno nelle FP2 di oggi.
McLaren vola anche grazie al nuovo pacchetto, Mercedes conferma il fondo spec-Belgio
Gli aerodinamici dell’ex-Red Bull Rob Marshall hanno deliberato il secondo pacchetto di aggiornamenti per la MCL38 dopo quello oltremodo positivo di Miami: alcune delle componenti portate a Zandvoort sono state definite ‘più rischiose’, ma dopo la prima giornata di libere questo sembra aver pagato. Oscar Piastri ha pagato nelle curve lente e in appoggio rispetto al miglior tempo di George Russell, con McLaren che ha del lavoro da fare sul giro secco rispetto ai rivali. Nel medio e veloce dall’altra parte la prestazione sembra esserci, così come in rettilineo. Dove Norris e Piastri hanno stupito è stato nelle simulazioni di passo gara, con un vantaggio tra i due e i quattro decimi in base alla mescola montata rispetto ai rivali, tuttavia senza una Qualifica all’altezza sarà complicato ottenere la vittoria in Olanda.
Dopo un lavoro di comparazione nelle prime libere, con Hamilton che ha montato il fondo vecchio e George Russell la specifica nuova utilizzata anche nelle sessioni competitive in Belgio, Mercedes ha deciso di proseguire il fine settimana con il nuovo fondo: l’obiettivo era quello di migliorare le prestazioni nel lento grazie a una miglior gestione dell’asse posteriore, e ieri le W15 hanno fatto la differenza nei tratti più lenti del tracciato. Tuttavia nelle simulazioni di passo gara Mercedes non è sembrata a livello di McLaren, ma più in lotta con Red Bull per il ruolo di seconda forza. Le temperature basse di sabato potrebbero aiutare la monoposto di Brackley nella giornata di domani, fondamentale per l’esito di domenica.
Red Bull più vicina a Mercedes che a McLaren, Ferrari non può competere con gli altri top qui
Il venerdì di Red Bull non appare troppo negativo a primo impatto: Max Verstappen ha chiuso in quinta posizione in classifica, a meno di tre decimi dal miglior tempo di George Russell, nonostante spesso la Power Unit Honda sia in modalità più conservativa dei rivali. Tuttavia il bilanciamento della RB20 non ha convinto il campione del mondo in carica: l’impressione dell’olandese è che la sua vettura sia troppo lenta sia nel giro secco che in gara per competere per la vittoria, come lo è stata negli ultimi tre appuntamenti (Silverstone, Budapest e Spa). Le debolezze possono essere identificate nelle curve a bassa velocità, in particolare la chicane del terzo settore dove bisogna essere in grado di aggredire i cordoli. In termini di passo gara i rivali più vicini sono i piloti Mercedes, ma a parità di stint Norris è stato comodamente più veloce del leader del mondiale.
Nel ruolo di quarta forza troviamo ancora una volta Ferrari, come successo negli ultimi due mesi. I problemi alla trasmissione di Carlos Sainz non hanno permesso di raccogliere dati sulla vettura numero 55, ma è bastata la SF-24 di Charles Leclerc per mettere in luce tutte le debolezze della Rossa: sul giro secco non si trovano punti di forza, con una mancanza di carico aerodinamico a 360° evidente specialmente nelle curve dove è richiesto un anteriore preciso e forte – come curva 1, curva 8 e curva 9, dove il monegasco ha perso mezzo secondo. Da Maranello ci si aspettava un fine settimana difficile, ma i sette decimi di distacco dalla vetta preoccupano anche in vista di Monza. All’interno del team c’è la consapevolezza di essere in ritardo, ed essere sulla difensiva, ma anche che il distacco è minore dei 7 decimi visti in pista. Nel passo gara il distacco è rimasto simile rispetto a McLaren, ma Red Bull e Mercedes sono più vicini anche se non a portata per il momento.