Mercedes competitiva ma Ferrari e RedBull hanno ancora molto potenziale

Paolo D’Alessandro
01/07/2022

Autore: Paolo D’Alessandro
Passo Gara: Toni Sokolov

La prima giornata di prove libere come prevedibile è stata condizionato da un meteo prettamente inglese. Come sempre pazzo e imprevedibile, il circuito non è stato esente da ricevere scrosci di pioggia durante la giornata. Questo non ha fermato i team dal portare aggiornamenti e proseguire, seppur con ritardi, i loro piani di lavoro. Per la prima volta durante questa stagione, sembra potersi creare la tanto attesa lotta a tre per il vertice: Mercedes ha siglato tempi competitivi che la avvicinano, come mai successo quest’anno, a Ferrari e Red Bull.

Il lavoro è stato svolto principalmente in FP2 poiché, viste le condizioni variabili, la sessione mattutina ha fatto desistere i team dallo stare troppo in pista. La pista infatti era molto bagnata in alcuni tratti di pista, da richiedere intermedie, asciutta per il resto e questo portava le gomme verdi a ‘distruggersi’ in pochi giri. Il meteo è incerto e i team non possono permettersi di sprecare set di pneumatici in una sessione che avrebbe offerto pochi dati utili all’analisi.

Silverstone si conferma terra di aggiornamenti, tra lavori di fino e grandi evoluzioni.

Le voci alla fine sono state confermate e tutte le squadre si sono adoperate per portare pacchetti più o meno sostanziosi per evolvere le proprie monoposto. A mancare all’appello è AlphaTauri, che si è presentata qui senza alcuna novità, come fondamentalmente anche Haas e Alfa Romeo. I due team motorizzati Ferrari hanno introdotto piccoli cambiamenti – rispettivamente all’endplate dell’ala anteriore della VF22 e al muso della C42 – che non cambieranno l’inerzia delle prestazioni.

Aggiornamenti in tono minore sono stati portati dalla McLaren, più di adattamento alla pista, riguardanti l’ala posteriore e le griglie di raffreddamento poste sul cofano motore. Durante le FP2 abbiamo inoltre notato della vernice posta sulla parte anteriore sinistra della macchina, nella zona delle ‘brake duct’, segno che comunque i tecnici di James Key stanno continuando nel lavoro di affindamento dei componenti introdotti negli appuntamenti precedenti.

Il cofano motore è stato un soggetto molto coinvolto nei documenti della FIA dove vengono dichiarati gli aggiornamenti. Sia Ferrari che Red Bull infatti hanno portato dei cambiamenti, anche in questo caso più o meno visibili.

I team che hanno però colto l’attenzione sono senza dubbio Mercedes, Alpine, Aston Martin e Williams. Il lavoro di convergenza dei progetti aerodinamici sta continuando e stiamo vedendo ora sempre di più idee che prendono spunto dalla RB18 e dalla F1-75. Il team di Lawrence Stroll da sviluppando la Spec-B portata in Spagna e qui a Silverstone sono state riviste molte componenti del posteriore tra cui la beam wing, il fondo e le brake duct. L’obiettivo degli ingegneri della Aston Martin è quello di migliorare le prestazioni nelle curve veloci dopo che, con l’upgrade di Barcellona, la macchina aveva limitato il tema del porpoising e migliorato il comportamento nelle curve lente.

Alpine continua la sua evoluzione/rivoluzione grazie al progetto di macchina base ‘modulare’. Il team francese riesce infatti a modificare componenti della vettura senza il bisogno di cambiare un intera sezione di essa. Il pacchetto annunciato con importanti novità a fondo e pance è arrivato. I tecnici di Pat Fry hanno già evoluto nel corso della stagione questi componenti. In Bahrain si era visto uno sviluppo che andava nel verso della F1-75 per poi avvicinarsi alla filosofia RedBull/AlphaTauri con le introduzioni viste in Azerbaijan e vedere infine qui a Silverstone le pance ‘scavate’ nella parte superiore replicando il concetto base della vettura di Maranello.

Un lavoro simile è stato fatto anche dalla Williams che qui a casa loro hanno portato una vera e propria macchina rivoluzionata, a disposizione però del solo Alexander Albon. Un lavoro di questo tipo richiede sempre molto tempo, non solo di analisi ma anche nella produzione dei petti utili a montare la vettura e disporre dei necessari pezzi di ricambio. La Williams è alla ricerca di maggior carico aerodinamico, puntando però a non perdere la grande efficienza che – come conseguenza del poco carico – ha avuto fino ad oggi. Il team di Grove ha preso spunto dall’imbocco dei radiatori della F1-75 e così come la fiancata, cercando poi di riprodurre l’effetto downwash della RB18 nella parte superiore delle pance.

Distante, solitaria ed esclusiva rimane invece la W13. La Mercedes non smette di credere nel potenziale del proprio progetto ‘zero-sidepods‘ e sta provando a portare in pista ciò che i dati in fabbrica hanno confermato fino ad oggi. I tecnici di Mike Elliott sono intervenuti con un fondo completamente ridisegnato, con l’obiettivo di aumentare il carico aerodinamico senza peggiorare il fenomeno del porpoising che era stato mitigato a Barcellona. Inoltre è stata rivista la bandella verticale dell’ala anteriore, con l’appendice aerodinamica esterna abbassata a cui segue una rivisitazione della sospensione anteriore nella zona del puntone che si incunea nel telaio. Una modifica meccanica che è stata poi ‘plasmata’ per controllare meglio i flussi in uscita da quella zona e che andranno a alimentare la zona di imbocco delle pance, anch’essa rivista per lavorare in sinergia con il nuovo fondo. Modifiche anche nella zona dell’ala posteriore per una maggiore efficienza della specifica a medio carico aerodinamico.

Ferrari parte forte, RedBull deve inseguire e Mercedes vuole crearsi un’occasione.

Le prestazioni parlano di un Lewis Hamilton particolarmente in forma, così come la sua W13. George Russell non è da tagliare fuori da giochi ovviamente, ma la novità sembra proprio essere quella che Mercedes possa rientrare nelle posizioni di vertice. Un film già visto come Miami? O una concreta possibilità da parte del team anglo-tedesco di competere con i due Top Team del 2022?

Via radio l’ingegnere di pista di George Russell gli ha comunicato, nella simulazione di passo gara disputata nelle FP2, che in quel momento lui era sul livello delle due Ferrari. Uno dei team radio più entusiasmanti che l’ex Williams potesse ricevere. Entrambi i piloti a fasi alterne si sono dimostrati competitivi. L‘asfalto liscio, le curve veloci, ma soprattutto le gomme più dure e pressioni alte stanno venendo incontro alla Mercedes che può pensare così di affrontare un weekend positivo. Lewis Hamilton ha chiuso la giornata in seconda posizione con un buono stint di gara. Lavoro un po’ diverso per il giovane compagno di squadra che ha lavorato molto sulla gomma C1, sia ad inizio che a fine sessione.

Sarà sufficiente per impensierire i migliori? Red Bull oggi è sembrata un po’ in sofferenza nel bilancio generale della macchina. Max Verstappen ha lamentato di alcuni problemi a livello uditivo, sentendo qualcosa nella sua macchina che non lo ha lasciato sereno, affermando che sembrava ci fosse qualcosa che ‘sbattesse’ dentro la sua RB18. Sergio Perez non è mai stato nella parte nobile della classifica, salvo per pochi istanti, manifestando quindi evidenti problemi nel settaggio della vettura, che non sono nuovi però agli ingegneri di Adrian Newey.

La Red Bull ha anche dovuto svolgere un lavoro di comparazione tra le due diverse specifiche di fondo. La nuova versione era stata affidata a Max Verstappen, che tra l’altro ha danneggiato con un passaggio aggressivo sul cordolo alla Stowe, mentre Perez è rimasto almeno inizialmente alla versione standard.

Ferrari invece è arrivata in pista, come spesso accade, con un bilanciamento di base molto buono, sul compound Medium, salvo poi perdersi un pò sulla C3 (ecco i motivi), mescola più morbida portata a Silverstone da Pirelli. I primi giri in FP2 infatti marcavano un vantaggio superiore al mezzo secondo su tutti gli inseguitori, con gomme Medie, mentre le prestazioni sulla mescola rossa sono andate a livellarsi. Sarà importante un passo in avanti dal punto di vista del setup nella giornata di domani, per riuscire ad estrarre il massimo dalla mescola più morbida, che verrà utilizzata, salvo in caso di pioggia, nella qualifica delle 16 di domani. Charles Leclerc ha avuto qualche problema nella simulazione del giro da qualifica, mentre Carlos Sainz ha chiuso in testa la sessione del pomeriggio. I tempi del giro veloce sono però spesso poco indicativi, soprattutto in una condizione di pista poco evoluta, macchine ancora in fase di ‘settaggio’ e lavori diversi. Il passo gara invece mente sempre meno.

Analisi passo gara: davanti possibile la lotta a 3?

L’impossibilità di lavorare sui set-up e sui test aerodinamici e degli aggiornamenti nelle FP1 ha portato la sessione pomeridiana ad essere meno utile del solito per quanto riguarda i long run. Il tempo necessario dopo aver svolti i regolari piani di Qualifica insieme all’analisi dei dati infatti non è stato sufficiente a tutte le squadre per poter esibirsi in stint significativi.

Quello che appare certo è che anche qui la W13 si è messa a livello della F1-75 e della RB18, dove però i programmi di lavoro e le diverse mescole rendono impossibile fare un’analisi chiara dei livelli di forza. Il midfield oggi è meno analizzabile del solito viste proprie le tante variabili che ci portiamo dietro da questo Venerdì.

La AlphaTauri conferma di essere in difficoltà nelle piste con curve veloci come appunto Silverstone ed infatti è rimasta sul fondo della classifica senza entusiasmare nelle prestazioni. La Haas staziona al momento da quelle parti e non sembra al momento potersi iscrivere alla lotta per guidare il midfield. La Williams rivisitata potrebbe invece giocarsi qualche carta per non essere sul fondo, sfruttando anche le buone prestazioni che Albon ha avuto in gara durante la stagione. Il pacchetto di mischia McLaren – Alpine – Aston Martin e Alfa Romeo invece rimane ancora difficile da decifrare, vista anche la mole di aggiornamenti che alcuni di questi team hanno portato. In Fp3 sicuramente si avrà un’idea più chiara, ma il team di Lando Norris e di Daniel Ricciardo ha iniziato molto bene il weekend e potrebbe avere qui dopo un po’ di sofferenza un occasione per tornare a fare punti importanti.

Davanti la simulazione di passo gara ha confermato un buon Carlos Sainz con un ritmo di 1.33.705 su gomma Soft che può essere paragonato, a parità di mescola, solo a Max Verstappen che ha girato in 1.33.805 con qualche giro in meno rispetto allo spagnolo ed un programma iniziato ‘in ritardo’. Da notare però l’innalzamento dei tempi nel passo gara dello spagnolo, dovuto al setup non ottimizzato per una Soft che spingeva molto sul posteriore. Lavoro sulla Media invece per Charles Leclerc (1.33.726) e Lewis Hamilton (1.33.802) che ci conferma la buona competitività della W13, ma anche l’inizio promettente della F1-75 che è stata molto veloce sulla gialla. Lavoro a parte per George Russell che sulla Hard dopo un inizio cauto è andato a migliorare i suoi tempi (partito 1.35 e chiuso in 1.33.4) con una media di 1.34.319.

Perchè Leclerc e Ferrari hanno sofferto il compound più morbido?

Nelle simulazioni di passo gara, come previsto, ha fatto la sua apparizione il graining che ha condizionato il lavoro di alcune squadre, dando però un segnale che in gara – qualora la pista non dovesse gommarsi eccessivamente a causa di ulteriore pioggia o di temperature fresche anche alla Domenica – questo sarà un tema che le squadre dovranno affrontare soprattutto sulla mescola più morbida, che a quel punto potrebbe essere scartata. In team di porpoising invece, che qui non ci si aspetta possa essere troppo un problema, si è vista la Ferrari saltellare in modo sempre meno accentuato nel corso della sessione, iniziando però il pomeriggio con un intensità tale da portare Sainz a lamentarsene via radio, così che gli ingegneri potessero poi lavorarci. Lamentele giunte però anche da Lewis Hamilton, soprattutto nei tratti veloci che vanno quindi a limitare la prestazione. Anche la ‘aggiornata’ Alpine è stata vista saltellare molto in pista, segno che ci sarà da lavorare per trovare il giusto compromesso tra sicurezza (e comodità) e prestazione.

Un venerdì che non ha detto molto a causa di una sessione ‘saltata’ e di un lavoro compresso nel pomeriggio, ma che ci conduce ad un Sabato dove i team di centrogruppo dovranno spremere fino all’ultimo millesimo anche solo per accedere in Q3, mentre lì davanti c’è il grande interrogativo: Mercedes sarà davvero in grado di inserirsi nella lotta RedBull-Ferrari?

 

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