Mercedes, dal buio all’exploit: il bilancio della prima metà di stagione

Loris Preziosa
13/08/2024

Se si dovesse trovare una definizione di “cambio di marcia”, l’esempio migliore potrebbe essere la prima metà di stagione in casa Mercedes. Dopo un inizio di campionato che aveva fatto presagire un copia e incolla delle due stagioni passate, con l’arrivo della frazione europea del mondiale, la stella a tre punte si è resa protagonista di un exploit di primo piano. Dal GP del Canada alla pausa estiva, la scuderia di Brackley ha collezionato ben sei podi consecutivi di cui tre vittorie, due per Lewis Hamilton e una per George Russell, nonché una doppietta solo annusata proprio nell’ultima tappa in Belgio.

Mercedes: prima la bocciatura, poi la lode e il ritorno alla vittoria

La stagione in casa Mercedes era iniziata con i fantasmi del biennio 2022-2023, che avevano bussato alle porte di Brackley. I pochi lampi prestazionali che si erano visti dai test, fino alla vigilia della stagione europea, avevano lasciato presagire all’ennesimo progetto fallimentare da parte dei tecnici della stella a tre punte. Il leitmotiv delle prime tappe del mondiale era quello di una W15 dalla finestra di utilizzo a dir poco ristretta. Un fattore che aveva condizionato non poco tutti i primi weekend di gara, con importanti sbalzi di performance fra una sessione e l’altra, riflettendosi a livello di interpretazione della monoposto, sia da parte dei tecnici, che dei piloti. Per individuare le problematiche all’origine della mancanza di performance, la Mercedes ha quindi optato per un programma di sviluppi ‘step by step’, preferendolo ai corposi pacchetti di aggiornamenti che spesso le scuderie portano in pista. Una strada che ha permesso al team di Brackley di imprimere un netto cambio di passo al proprio campionato. Per dare misura della comprensione a cui il team è arrivato, è emblematica una frase pronunciata dal Direttore Tecnico James Allison, che dopo il primo podio ottenuto in Canada aveva affermato: “come abbiamo potuto essere così stupidi?”

Mercedes

Il resto è stato storia a sé. Dalla tappa di Montreal a quella di Spa, la Mercedes è salita sul podio per sei volte consecutive, conquistando tre vittorie. A livello statistico se il campionato fosse cominciato a Monaco, la Mercedes sarebbe seconda solo alla McLaren a livello di punti conquistati. Un dato che avrebbe potuto essere ancor più imponente senza la squalifica a posteriori di George Russell nell’ultima gara prima della sosta estiva, in Belgio. Una squalifica che non toglie però alla Mercedes l’importanza dello slancio compiuto nella seconda metà delle prime 14 gare del mondiale 2024. Sebbene resti il quarto posto nella classifica costruttori, si tratta di un trend che mette la stella a tre punte nella condizione di poter inseguire la Ferrari. La scuderia di Maranello infatti, si è resa al contrario protagonista di una flessione inaspettata dopo le prime gare, vedendosi prima ‘ingarellata’, nonché poi sorpassata più volte dalla Mercedes a livello di performance in pista. Ancor più interessante è il confronto con la McLaren che, sebbene sia all’unanimità del paddock la monoposto più prestazionale del momento, non si può dire lo stesso a livello di score. Si può affermare come la scuderia di Woking non abbia sfruttato a pieno il potenziale di una vettura superiore alle dirette concorrenti. Basti considerare che nello scenario delle tappe estive, la McLaren abbia ottenuto il solo successo di Oscar Piastri, a discapito delle tre vittorie conquistate dalla Mercedes fra Austria, Gran Bretagna e Belgio.

Hamilton Mercedes

Il salto di qualità Mercedes fa brillare di nuovo Lewis Hamilton

Il salto di qualità della W15 ha permesso di dare una svolta alla propria stagione anche ad un Lewis Hamilton che era stato protagonista di un avvio in sordina. Il sette volte campione del mondo aveva accusato ancor più del compagno le difficoltà di interpretazione della monoposto, ritrovandosi spesso nelle zone di rincalzo della zona punti. Al contrario, in più occasioni George Russell era riuscito a racimolare qualche punto in più rispetto al compagno. La ritrovata competitività ha nuovamente offerto al britannico quella linfa e quell’entusiasmo offuscato dal biennio buio. Il nono successo casalingo ottenuto a Silverstone, dopo due anni e mezzo dall’ultima apparizione sul gradino più alto del podio, ha rappresentato per Hamilton la consacrazione auspicata per chiudere nel migliore dei modi il suo lungo matrimonio con la Mercedes. Una dimostrazione di ciò la si è potuta osservare anche a Spa, dove ha messo in pista quella costanza e quella solidità che lo caratterizzavano negli anni che lo hanno visto Iridato. Dall’altro lato del box, la ritrovata competitività ha permesso a George Russell di poter dimostrare di disporre dell’esperienza necessaria per farsi carico dei feedback più importanti in chiave sviluppo. Guardando al futuro infatti, è sempre più probabile l’annuncio della giovane promessa Andrea Kimi Antonelli come pilota per il 2025. Una scommessa su cui Toto Wolff ha puntato ormai da anni e che, con una Mercedes così, non può che far sognare il panorama motoristico del nostro tricolore.

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