Mercedes “down e under”, il weekend nero in Australia

Loris Preziosa
26/03/2024

Il weekend di Melbourne in casa Mercedes è la conclamazione della crisi della stella a tre punte anche per quanto riguarda questo inizio di 2024. Una W15 che nel corso del fine settimana non è mai stata costante, con continui cambi di comportamento sessione dopo sessione, che si sono riflettuti sulle performance in pista. La frase perfetta per la domenica australiana potrebbe essere “piove sul bagnato”, dal momento che si sono aggiunti anche il problema di affidabilità alla monoposto di Lewis Hamilton e l’incidente di George Russell nel penultimo giro, conducendo verso un doppio DNF.

Lewis Hamilton: “Prevedo un momento difficile a breve termine”

Il fine settimana di Lewis Hamilton all’Albert Park è l’emblema del periodo complicato che sta attraversando la Mercedes. Al venerdì erano subito emerse delle difficoltà sul fronte della guidabilità, che sembravano essersi risolte nell’ultima sessione di libere del sabato mattina australiano. La W15 è tornata nervosa in qualifica, con il sette volte campione del mondo, che non era riuscito ad accedere al Q3. Un’incostanza sottolineata dallo stesso Hamilton, a cui si è aggiunta anche la tegola dell’affidabilità che ha colpito la W15 numero 44, con Lewis costretto a parcheggiare mestamente a bordo pista. “La mia gara stava andando bene fino al momento in cui abbiamo subito il guasto della Power Unit. È piuttosto difficile sorpassare qui, ma avevamo guadagnato alcune posizioni nella fase iniziale con la gomma Soft.” Così il pilota britannico, che ha poi riassunto il periodo nero che sta vivendo la Mercedes in questo inizio di 2024: “Miglioreremo anche la vettura nel corso della stagione. Lo abbiamo fatto negli anni precedenti e sono fiducioso che lo faremo ancora. Al momento non siamo competitivi come vorremmo, ma continueremo a lavorare duro. Sono concentrato nel farlo con la squadra. Nel breve termine prevedo che troveremo ancora difficile competere più in alto, ma vedremo cosa possiamo fare a medio termine.”

Lo spiraglio di portare a casa qualche punto era dunque affidato a George Russell, ma a volte quando piove sul bagnato tutto sembra andare per il verso sbagliato. Così il pilota della Mercedes numero 63 è stato protagonista di un violento incidente nel corso del penultimo giro del GP d’Australia, mentre stava duellando con Fernando Alonso per la sesta posizione. “Sto bene dopo l’incidente per fortuna,” ha dichiarato Russell dopo aver passato brutti istanti, dal momento che la sua W15 è stata rovesciata sul fianco a centro pista. “Ero mezzo secondo dietro Fernando (Alonso) 100 metri prima della curva e poi all’improvviso si è avvicinato molto velocemente. Era chiaro che avesse frenato prima rispetto ai giri precedenti e poi avesse ripreso a dare gas. Non me lo aspettavo e la cosa mi ha colto di sorpresa. Ho sbattuto contro il muro e dopo ho vissuto alcuni secondi drammatici.” Una mossa, quella di Alonso, giudicata come un’infrazione dalla direzione gara e costata dunque 20″ di penalità allo spagnolo. “Il nostro ritmo non era quello che volevamo che fosse,” ha commentato George sul fronte delle performance. “A tratti abbiamo mostrato buoni tempi sul giro, ma alla fine abbiamo del lavoro da fare per raggiungere quelli davanti.”

Mercedes

Andrew Shovlin: “Dobbiamo capire perché performiamo soltanto a sprazzi”

Una linea ribadita anche dal Trackside Engineering Director della Mercedes Andrew Shovlin, che ha così commentato la gara della stella a tre punte nel confronto con gli avversari: “George sapeva che avrebbe dovuto completare due lunghi periodi sulla Hard e trovare il giusto equilibrio tra spingere la gomma e allungarne la vita. Era chiaro che non potevamo lottare con i tre team davanti.” Infatti, se in Bahrain e a Jeddah era emerso un testa a testa con la McLaren, in quel di Melbourne la forbice si è aperta non poco. La scuderia di Woking ha trovato la quadra sull’assetto, riuscendo a mettere in pista un buon passo che a tratti ha messo pressione alla Ferrari. La Mercedes invece è sembrata brancolare nel buio, facendo passi indietro anche sul fronte tecnico, con il ritorno al fondo utilizzato nei test in Bahrain. Ciò si è tradotto in un’incostanza sul fronte dei riscontri in pista: “Non siamo stati in grado di competere sul giro singolo o sui long run, e continueremo ad analizzare i dati nei prossimi giorni, per vedere cosa non funziona e perché riusciamo ad estrarre le prestazioni dalla monoposto soltanto a sprazzi.”

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