Mercedes e Ferrari fiduciose: Zandvoort si adatta meglio alla W12 e alla SF21 rispetto a Spa e Monza

Piergiuseppe Donadoni
2 Set, 2021

Mercedes e Ferrari fiduciose: Zandvoort si adatta meglio alla W12 e alla SF21 rispetto a Spa e Monza.

La Formula 1 torna in Olanda dopo 36 anni. Nel prossimo fine settimana si correrà infatti sullo storico ma interamente rinnovato tracciato di Zandvoort, costruito negli anni 40 sulle rive del Mare del Nord. Nel 1952 si è svolta la prima gara del campionato del mondo di F1, che è poi rimasto nel calendario fino al 1985. Della pista originale, primo settore e la prima parte del secondo sono rimasti ‘originali’.

La configurazione di 4.193 metri utilizzata dal 1948 al 1971

Alla fine degli anni ’90 è stato completato un profondo ammodernamento, che ha portato alla creazione dell’attuale pista su cui la F1 non ha mai corso. Per portarci la classe regina delle quattro ruote, alla fine del 2019 è iniziata una profonda modernizzazione del circuito, completata nella prima metà del 2020, anno in cui si sarebbe dovuto correre la prima edizione dell’era moderna del Gp d’Olanda. Il Covid non l’ha permesso.

A modernizzare il tracciato, la società italiana Dromo, di proprietà di Jarno Zaffelli, che ha mantenuto il precedente macro-layout, apportando però modifiche a molte curve, le più impattanti alle ultime due.

La configurazione di 4.307 metri utilizzata dal 1999 al 2019, con la vecchia uscita della pit lane

La pista, con i suoi 4259 metri, è una delle più corte del mondiale, seconda solo a Monaco. Domenica prossima si percorreranno così ben 72 giri per 306 km totali.

Seppur l’abbiano provata solamente ai simulatori, ai piloti sembra piacere molto, soprattutto per le ondulazioni presenti, oltre alle due sopraelevate (curva 3 e 14). Quella olandese è una pista difficile che li metterà a dura prova. Anche dal punto di vista del fisico, collo soprattutto, se si considera che le sollecitazioni in alcune curve potrebbero superare i 5G.

Max Verstappen è l’unico uomo sulla griglia ad averci guidato, con una Red Bull F1 da esibizione, quando è stato presentato l’ammodernamento.

Tuttavia, a Zandvoort si sono spesso corsi i campionati di Formula Renault e F3 e questo significa che alcuni piloti, come Gasly, abbiano già corso, seppur alcuni anni fa.

Come in vari tracciati rivisti dalla emiliana Dromo, c’è tanta ‘lavorazione’ nella pendenza delle curve. Cosi anche in Olanda. Delle 14 curve presenti, solo un paio non hanno banking mentre le altre sono praticamente tutte sopraelevate, toccando i 19° nella porzione più esterna di curva 3, un grado in meno (32% di inclinazione) per l’ultima curva, la Luyendijkbocht.

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Questo permetterà ai piloti di percorrere le curve ad una velocità molto più elevata, sottoponendo cosi gli pneumatici a uno stress maggiore, visto che il banking andrà sì a ridurre le accelerazioni laterali, aumentando nel contempo quelle verticali. Tuttavia, Pirelli crede che altre piste, come Silverstone ma anche Spa e Suzuka, siano molto più esigenti.

Le nuove costruzioni, soprattutto anteriori ma anche le nuove posteriori introdotte a Silverstone, hanno permesso al costruttore italo cinese di pneumatici di non alzare eccessivamente le pressioni (22 psi anteriori – 21.5 psi posteriori) nonché limitare troppo il camber.

Zandvoort — Anteprima Pirelli: Ferrari con assetto medio-alto carico durante il Filming Day

Zandvoort sarà sicuramente un eccellente tracciato per la qualifica. Per quanto riguarda la gara, ci sono valutazioni piuttosto dissimili. C’è chi crede, tra cui molti piloti, che vedremo un Gp piuttosto noioso con pochissimi sorpassi e poi c’è chi invece che le possibilità di sorpasso ci saranno grazie ad una seconda zona DRS introdotta, oltre a quella canonica sul rettilineo principale, tra curva 10 e 11 in un rettilineo, si piuttosto corto (500 metri), ma che potrebbe avvicinare i piloti. Che si inseriranno poi in altre sole tre curve (11, 12 e 13), prima di immettersi full gas nella sopraelevata finale che allungherà il rettilineo di partenza/arrivo di 678 metri a oltre 1000 metri. E attenzione che la Fia potrebbe allungare la zona DRS del rettilineo principale su parte della sopraelevata.

“E’ una pista molto bella, in alcuni punti si va proprio veloce con una carreggiata comunque molto stretta.” – ha affermato Lando Norris – “Sarà praticamente impossibile sorpassare anche se spero che ci sia almeno una possibilità alla prima curva. Ma non so quanto sarà facile. Vediamo”.

Mercedes e Ferrari credono che quello olandese sia il circuito più adatto alle loro vetture nella tripletta di gare in corso (Spa, Olanda e Monza). A Zandvoort non sarà infatti cosi necessario cercare a tutti i costi un compromesso aerodinamico; l’assetto da medio/alto carico aerodinamico sarà la soluzione su cui andrà la maggior parte dei team. Almeno inizialmente, anche per valutare le condizioni in termini di grip della pista.

In generale sarà comunque molto importante per i team aver lavorato molto bene al simulatore, nella determinazione dell’assetto delle vetture visto che nessun team ha dati storici su cui fare affidamento.

Per Ferrari, oltre a quanto detto poco sopra, c’è da considerare il minor impatto nel tempo sul giro dalla power unit rispetto all’appuntamento di Spa e quello che verrà di Monza. Solo due rettilinei, come al Montmelò.

Al contrario, il fatto che il circuito olandese si trovi direttamente affacciato sul Mare del Nord, su un terreno ondulato di dune, significa che spesso ci sia vento e che la sabbia si sposti verso la pista, rendendola sporca e ‘green’. Vento e pista scivolosa non sono mai stati dei gran fattori tecnici positivi per l’anteriore della SF21, da bilanciare con il sempre migliore posteriore.

Le previsioni meteo ufficiali della FIA, ad oggi, indicano però venti piuttosto deboli e soprattutto un rischio pioggia piuttosto basso. Anche le temperature non saranno elevate, con la giornata di gara che dovrebbe essere la più calda, con 21°C gradi attesi mentre nelle due giornate precedenti il cielo sarà spesso nuvoloso con sporadiche schiarite, soprattutto il venerdì (18°C).

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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