In Ungheria la Mercedes era a caccia di risposte. A Silverstone era stata introdotta una nuova ala anteriore per migliorare la W14 alle basse velocità, ma il circuito inglese non ha permesso di certificare i progressi – essendo un layout costituito per la maggior parte di curve medio-veloci – rimandando il responso a questo Gran Premio. Una Pole Position, un quarto e sesto posto che mettono la W14 come terza forza. La McLaren è salita sul podio con Norris ed Oscar Piastri ha subito un danno al fondo, ma Mercedes non era lontana e come ha detto lo stesso Norris “hanno un degrado nettamente migliore del nostro, ed è così da tutto l’anno”. L’errore in partenza di Lewis Hamilton ha complicato sicuramente la gara, ma non è stato l’unico problema affrontato dal team di Brackley in Ungheria.
A discutere di quanto successo all’Hungaroring è Andrew Shovlin, Trackside Engineering Director Mercedes,che analizza non solo il rendimento in gara dei suoi piloti, ma anche il nuovo format sperimentale del weekend e quanto successo in Qualifica a George Russell. Infine, in una stagione che è giunta solamente a metà, un pensiero sulla W14 e le aspettative per la seconda parte di stagione.
Un pensiero sull’Alternative Tyre Allocation (la nuova distribuzione delle gomme con il format di Qualifica con Hard-Media-Soft obbligatorio) “La sfida è stata interessante. I piloti si devono adattare a diversi outlap andando progressivamente più lenti ogni volta (con gomme più morbide). Questo aggiunge una sfida in più e rende il tutto più difficile. Riguardo il weekend in generale il problema è che si hanno meno pneumatici a disposizione per il Venerdì e qualsiasi ingegnere o pilota vorrebbe sempre degli pneumatici in più. Abbiamo potuto utilizzare solamente un set di gomme d’asciutto al Venerdì. Questo rende più difficile capire anche dove eravamo (in confronto ai rivali), ma ci da un set di Medie e di Soft in più. E’ stato inusuale, ma si sono rivelate delle ottime gomme per simulare la qualifica in condizioni di caldo (FP3) ed è stato molto simile alla Qualifica. Rivedremo cosa abbiamo fatto e, come tutti gli altri team, cercheremo di perfezionare lo svolgimento del weekend per la prossima volta in Monza”
Perché la vettura era veloce al termine della gara e non all’inizio? “Abbiamo avuto un problema con il raffreddamento della macchina e sulle previsioni che avevamo fatto e dobbiamo capire come mai c’è stato un valore inferiore a quello che ci aspettavamo. La conseguenza è stata quindi che abbiamo dovuto chiedere ai nostri piloti di fare del lift and coast, alzare il piede quindi un po’ prima della fine del rettilineo ed andare sui freni un po’ dopo rispetto ad ingresso curva, il tutto per aiutare le temperature della Power Unit, al costo però di tempo sul giro. Questo vuol dire anche che nessuno dei due (Russell e Hamilton) poteva attaccare chi gli stava davanti. Abbiamo poi avuto aria pulita davanti e quindi la situazione è stata maggiormente sotto controllo ed abbiamo potuto lasciar loro attaccare chi c’era davanti e migliorare il passo. In più il degrado è stato buono e la fine dei nostri stint è sembrata meglio della parte iniziale e si è potuto vedere in particolare con George al termine del primo stint”
Quali sono stati i cambiamenti tra Venerdì e Sabato ed era Mercedes la più veloce? “Il processo è stato quello usuale del lavoro notturno. Abbiamo svolto del lavoro di correlazione, prendendo i dati del Sabato, li abbiamo inseriti nel simulatore e ci siamo assicurati che fossero il più similari possibili per poter procedere poi con delle modifiche e sono arrivate buone indicazioni. Le modifiche sono state apportare per il Sabato mattina ed abbiamo subito visto che eravamo in una posizione migliore rispetto al Venerdì. Eravamo i più veloci? Eravamo tutti molto vicini. Lewis poteva trovare un po’ di tempo in più senza lo snap (posteriore) all’ultima curva, ma molti potrebbero dire qualcosa di simile. Eravamo tutti estremamente vicini e si sono viste anche le Alfa su in classifica. Una sessione veramente interessante. E’ stato positivo aver portare gli aggiornamenti a questa gara perché possono essere stata la differenza tra essere in P3 o P4 ed essere in pole”
Cos’è successo a George in Qualifica? “Non abbiamo semplicemente fatto un lavoro buono a sufficienza per metterlo in pista fuori dal traffico. Sia per quanto riguarda l’outlap che assicurargli spazio per poter fare poi un giro veloce. Abbiamo fatto due run ed entrambi sono stati un po’ compromessi dalla situazione. Con una griglia così compatta, basta perdere pochi decimi e sei eliminato. Rivedremo cos’abbiamo fatto e l’interessa sessione per capire come poter migliorare. Quando hai una vettura che conquista la pole, è frustrande vedere l’altro pilota eliminato in Q1 e dobbiamo assicurarci che non succeda in futuro”
Iniziare con le Soft era un opzione per Lewis? “Qualsiasi gomma è un opzione per lo start ma abbiamo visto quale sarebbe stata più funzionale ai fini della strategia. Iniziare con le Soft ti assicura la possibilità di uno start migliore, ma avere dietro di te Max con una macchina veramente veloce, la vita più breve delle Soft avrebbe compromesso la gara. Appena arriva il crollo della gomma, lui avrebbe avuto modo di superare. Quindi ci siamo concentrati su ciò che era meglio per la gara in generale e per questo Lewis, e tante altre vetture, hanno optato per la Media.”
Come si sente George dopo l’incredibile risultato della P6? “Sta bene e siamo felici, come team, perché sono stati punti importanti. Le nostre simulazioni non prevedevano facilmente la conquista di punti per lui. E’ veramente difficile superare in Ungheria e George ha superato le aspettative delle nostre simulazioni. Ha fatto dei bei sorpassi ed il tutto mentre doveva gestire anche le temperature del motore. Ovviamente sarebbe stato più contento se fosse partito più avanti, ma proveremo a farlo la prossima volta”
Il team è fiducioso di aver capito i problemi di questa vettura e di poterli risolvere per il prossimo anno? “E’ giusto sottolineare che con le regole che ci sono adesso e il modo in cui queste auto lavorano, ci siamo focalizzati molti sul risolvere i nostri problemi, che fosse il bouncing o il bilancio. Quando sviluppiamo poi l’attenzione va spesso a come trovare più velocità nella macchina e quindi l’attenzione può venir meno su alcuni aspetti dove bisogna risolvere dei problemi. Il focus per l’anno prossimo è fare decisioni che ci permettano di avere tanto spazio per lo sviluppo. Si può vedere già quest’anno quanti team, durante la stagione, stanno migliorando le loro perfomance e quindi tu devi essere pronto a poter migliorare la tua. Siamo quindi focalizzati un po’ meno sul risolvere alcuni dei problemi che abbiamo e provare a fare uno step con il tempo sul giro e ci auguriamo che questo ci possa portare a lottare per Pole Position in modo regolare e essere in lotta per le vittorie”
Autore: Paolo D’Alessandro