Mercedes W14: lo ‘zeropods’ è un concetto completamente fallimentare

Piergiuseppe Donadoni
30 Mar, 2023

Con Red Bull da considerarsi in un campionato a parte, salvo problemi tecnici che potrebbero fermare le RB19 come successo nelle qualifiche del GP di Arabia Saudita a Max Verstappen, la lotta per la seconda posizione Costruttori rimane comunque molto interessante. Il team anglo tedesco ha avuto un inizio di stagione certamente difficile, dimostrando di essere incapace di competere con Red Bull per entrambi i campionati del mondo. Non è assolutamente una sorpresa (ne abbiamo parlato in un articolo dedicato post presentazione) che il direttore dell’ingegneria a bordo pista, Andrew Shovlin, abbia ora finalmente rivelato che avevano notato i limiti della Mercedes W14 in galleria del vento già prima che la nuova vettura esordisse nei test in Bahrain. Tuttavia, l’ex squadra campione del mondo è uscita positivamente dal weekend di Jeddah, soprattutto per via del sorpasso prestazionale nei confronti del team italiano, e arriva molto carica in Australia, seppur sulla W14 non saranno presenti importanti aggiornamenti.

Una decisione sbagliata riguardante l’assetto meccanico ha penalizzato Hamilton a Jeddah

In Arabia, George Russell si è qualificato ad oltre sei decimi di secondo dal vincitore della pole Sergio Perez mentre Lewis Hamilton si è preso un secondo. In gara poco è cambiato, con Red Bull che ha rifilato in media un secondo al giro. “Se guardo all’ultima gara, penso che il risultato sia stato decente visto lo svantaggio di ritmo che avevamo in qualifica” – ha detto il sette volte campione del mondo – “Ovviamente George ha fatto un lavoro fantastico per tutto il fine settimana, mettendo la macchina esattamente dove doveva essere. Io invece ho faticato maggiormente con l’equilibrio”

Già in Arabia Saudita, Hamilton aveva parlato di una scelta di setup che lo aveva portato sulla strada sbagliata. In Australia ha spiegato ulteriormente. “Abbiamo preso una decisione sbagliata tra la sera di venerdì e il sabato per quanto riguarda l’assetto meccanico dell’auto. E’ una modifica che devi fare in quel momento del weekend e dopo non hai più tempo per tornare indietro. Hamilton ha affermato che la modifica a volte ha funzionato, altre volte no e l’Arabia era una di queste. “I miei ingegneri ed io abbiamo lavorato sodo il venerdì sera e pensavamo che la nostra direzione, anche rispetto a quella presa da George, fosse quella migliore”. Una modifica di assetto per privilegiare il posteriore in frenata e sacrificando l’anteriore. “La cosa che mi mancava in gara era un sacco di avantreno” ha concluso Lewis.

Lo ‘zeropods’ è un concetto completamente fallimentare

Una scelta di setup forzata dallo scarso feeling che il sette volte campione del mondo ha ancora con la W14, una vettura che è certamente più facile da guidare poiché è stato eliminato il saltellamento aerodinamico che rendeva imprevedibile la vettura della passata stagione, ma a cui sono rimasti importanti problemi. “L’anno scorso la macchina era molto forte sull’asse anteriore e debole sul posteriore. Quest’anno abbiamo migliorato un po’ il posteriore, ma non quanto speravamo”. Un grosso problema che non ha ancora permesso a Lewis Hamilton di estrarre il massimo potenziale della W14, nonchè dalla W13, e da qui la particolare scelta di setup dell’Arabia, è la posizione molto avanzata dell’abitacolo, ossia dove il pilota si siede in vettura. Il regolamento tecnico permette di spostare in avanti o indietro la cabina di pilotaggio di 10 cm, che sembrano pochi ma sulla dinamica di una vettura sono moltissimi.

La Mercedes W14 nei box del circuito di Melbourne

La Mercedes W14 nei box del circuito di Melbourne

Il particolare e unico concetto zeropods, si porta dietro delle scelte tecniche molto aggressive, come il telaio scavato, per l’alloggiamento interno dei radiatori, e proprio una posizione di pilotaggio molto avanzata pensata anche per rafforzare la struttura esposta all’impatto laterale, molto problematica in termini di prove richieste dalla Federazione. Posizione dell’abitacolo mantenuta anche sulla W14, seppur Lewis Hamilton avesse espressamente richiesto di riportarla in una posizione più ‘convenzionale’. “Ho ascoltato la squadra e mi sono fidato poiché quella era la direzione in cui mi hanno detto volevano andare. Ma ora sappiamo chiaramente che deve essere modificata nei nostri progetti futuriha concluso il pilota anglo caraibico. Siccome è una caratteristica che proviene del telaio, questa caratteristica non potrà essere eliminata del tutto in questa stagione a causa del budget cap. 

Il centro di pressione si muove troppo in avanti sulla Mercedes W14

“L’anno scorso avevo segnalato agli ingegneri i problemi della vettura. Io ho guidato tante vetture nella mia carriera, quindi so di cosa ha bisogno un’auto” aveva fatto sapere dopo il Bahrain, Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo, ed anche altri membri del team tra cui Toto Wolff, aspettavano solamente la conferma della pista. In autunno era stata data l’ultima possibilità a chi credeva fortemente al concetto zeropods, tra cui il DT Mike Elliott, forte del successo in Brasile, salvo per vedere già in galleria che i risultati erano meno positivi del previsto. Tuttavia, la conferma della pista era un punto importante per chi non aveva digerito al 100% la scelta, tra cui proprio Hamilton. Non è un caso che post Bahrain GP ci sia stata una riunone fiume dove al DT, Mike Elliott, è stato dato una sorta di ultimatum per risollevare il progetto in atto.

Entrando più nel tecnico, la Mercedes W14 ha il forte problema che il centro di pressione aerodinamico si muove troppo in avanti. Soprattutto in fase di frenata, anche proprio a causa della posizione dell’abitacolo molto avanzata ma anche, per esempio, ad una meccanica che è molto più conservativa rispetto all’anti-dive anteriore e anti-squat posteriore di Red Bull. Caratteristiche utili proprio per far muovere meno il centro di pressione. Più un pilota è seduto in avanti e più avrà la sensazione di avere una macchina molto reattiva sull’anteriore, ma di conseguenza una poca sensibilità su cosa succede al posteriore. In fase di frenata ha quindi un eccesso di sensazione che la macchina stia perdendo il grip, anche se magari non si è davvero sul punto di perderlo ma la sensazione che arriva al pilota è quella. La W14 è una macchina molto puntata sul davanti, che fatica in fase di frenata e in curva, e a far lavorare bene il posteriore anche a causa di una mancanza di carico aerodinamico. Praticamente abbiamo un ulteriore conferma che lo zeropods è un concetto completamente fallimentare.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

Privacy Policy Cookie Policy