Ogni qualvolta il Circus Iridato fa tappa fra le strade del Principato di Monaco, uno dei temi ricorrenti nel post gara è legato alla poca variabilità del GP. Per quanto il finale sia stato carico di tensione emotiva per il primo trionfo casalingo firmato Charles Leclerc, il paddock di F1 si è trovato riunito nel denominatore comune di una gara vissuta “in processione”. Se nelle ultime due edizioni ci eravamo disabituati a questa nomea, la gara del 2024 ha riportato in luce una tematica calda, con diversi piloti e addetti ai lavori che hanno espresso il loro punto di vista in merito a questo aspetto.
La bandiera rossa ha tolto la variabilità sul fronte strategico
“Che noia, uccidetemi. Avrei dovuto portarmi un cuscino.” Ha esordito così in radio Max Verstappen durante il GP di Monaco. Il pilota olandese infatti è parso quasi rassegnato alla sua posizione di partenza, addirittura evitando per la totalità del gara di provare ad avvicinarsi alla Mercedes di George Russell. Un’estremizzazione, quella di Verstappen, che però trova conferma nella statistica che ha visto per la prima volta nella storia i primi dieci piloti passare sotto la bandiera a scacchi nella medesima posizione in cui erano partiti. Se nel 2022 e nel 2023 la variabile pioggia aveva aperto gli scenari sul fronte dell’imprevedibilità e su quello strategico, il sereno dell’ultima edizione ha riportato in luce un tema tutt’altro che nuovo alla tappa monegasca. Ad ampliare ciò è stata la bandiera rossa del primo giro, che ha permesso alle squadre di smarcare la sosta per il cambio gomme, rimuovendo la variabile strategica dallo scenario di gara. La carreggiata stretta e le importanti dimensioni delle monoposto sono fattori risaputi e allora nel paddock c’è chi ha provato ad offrire un suo punto di vista per provare, in ottica futura, a dare più pathos ad un GP che, per iconicità, merita in ogni caso di restare in calendario.
Verstappen: “Favorevole ai cambi di layout, aumenterebbe l’entusiasmo”
Questo aspetto di unicità legato al GP di Monaco lo aveva sottolineato anche Daniel Ricciardo alla vigilia del fine settimana monegasco. L’australiano aveva affermato come, guardando alla kermesse offerta da questo appuntamento, nessun’altra tappa in calendario possa eguagliare Monaco. Ricciardo stesso però aveva manifestato pieno appoggio a chi volesse fornire un po’ di brio alla domenica di Monaco. Ricordiamo come nel 2018 proprio lui era riuscito a vincere senza l’apporto dell’MGU-K. Della stessa corrente di pensiero anche Carlos Sainz, che al giovedì aveva preso in esame la possibilità di lavorare sulla conformazione del tracciato. “Per rendere un pò più emozionante la gara,” ha affermato il ferrarista, “bisognerebbe creare un punto di sorpasso, e c’è la possibilità dando un occhio alla città e a come potrebbe cambiare il layout.”
C’è poi chi, come Verstappen e Russell, ha preso sarcasticamente quanto vissuto all’interno dell’abitacolo durante l’ultimo GP. I due sono stati protagonisti di un divertente siparietto al ring delle interviste dopo la gara. “Penso che io e George dovremmo andare a fare una corsetta, perché non siamo stati in esercizio,” ha scherzato Max. Con Russell che ha poi aggiunto: “Penso che dovrebbero fare qualcosa per la domenica, come i pit stop obbligatori.” Al che Verstappen ha subito replicato: “Sì, qualcosa come cinque pit stop, o un pisolino obbligatorio.” “Un giro a piedi?” ha proseguito il pilota Mercedes, con Verstappen che ha concluso: “Avevo bisogno di andare in bagno, ma per fortuna è andato tutto bene…” Tornando alle ipotesi per rendere il GP di Monaco più avvincente, il tre volte campione del mondo si è detto favorevole ai cambi di layout: “Renderebbe maggiore l’entusiasmo. Se riuscissimo a trovare un modo per correre meglio, perché no? Sarebbe la mia soluzione preferita. Al momento non si può sorpassare, Se chiederanno la mia opinione proverò a vedere cosa è possibile fare, ma dipende anche da quali strade si prenderanno.”
La proposta dell’utilizzo delle sole gomme soft per tutto il weekend
Lewis Hamilton ha invece drasticamente proposto l’ideazione di un format appositamente dedicato al weekend di Monaco, per evitare che gli appassionati si “addormentino durante il GP”, ha sottolineato lui stesso. Un’altra idea proposta dal sette volte campione del mondo è legata invece al fronte strategico e a quello degli pneumatici: “E’ una gara con una sola sosta, forse Pirelli dovrebbe portare gomme speciali progettate solo per questa gara in modo da avere più pit stop. Creerebbe più variabilità.” La seconda sosta dovuta a pneumatici caratterizzati da un elevato livello di usura è un’ipotesi presa in considerazione anche da Toto Wolff. “Possiamo fare qualcosa a livello di layout ma serve pioggia o una strategia pazza per cambiare le cose,” ha affermato il team principal della Mercedes dopo la gara. “Forse delle gomme soft che bruci in 10 giri potrebbero essere un’idea.” Un’idea che abbiamo avanzato al numero 1 di Pirelli, Mario Isola, che ha però spiegato come si tratti di un qualcosa di difficile realizzazione, guardando alla Formula 1 di oggi. Delle mescole specifiche per la tappa di Monaco necessiterebbero di un apposito programma di test, dal momento che non è possibile basarsi soltanto sulle simulazioni.. Un qualcosa di molto complesso visto anche il calendario fitto che ha reso complessa già lo sviluppo degli pneumatici ‘standard’ le prossime stagioni – con test ancora in atto, come quello di Ferrari al Paul Richard poch giorni fa. Una via più agevole, ha spiegato, potrebbe essere quella di portare soltanto le gomme soft, una strada possibile però soltanto se pianificata prima dell’avvio del mondiale, così da potersi orientare a livello produttivo.