Quest’oggi le luci e le attenzioni del mondo della Formula 1 sono tutte rivolte ad Adrian Newey e la sua introduzione ufficiale in Aston Martin. Nel presentare il genio dell’aerodinamica, è stato reso noto il suo ruolo, ma anche il fatto che l’inglese è a tutti gli effetti un nuovo azionista del Team di Silverstone. Durante la conferenza stampa di presentazione è stato possibile anche porre lui delle domande, parlando dunque del suo ruolo, aspettative, i momenti decisivi della propria scelta ed anche le possibili altre offerte.
Newey: “Lawrence è stato decisivo. La struttura è incredibile e il marcio Aston Martin è iconico come Ferrari”
I fattori che hanno contribuito alla scelta di Adrian Newey sono molteplici, che si spingono anche oltre il mero lato economico. Un punto che è stato rimarcato più e più volte nel corso delle sue dichiarazioni, è stata l’ambizione del proprietario. “Ai miei tempi, i proprietari erano anche i team principal, se pensiamo a Ron Dennis o Sir Frank Williams. Al giorno d’oggi Lawrence è un eccezione, è l’unico attivista di maggioranza realmente impegnato in Formula 1. E’ bastato lui per convincermi. Io e lui ci incontriamo spesso in palestra. Il suo impegno in F1 e il suo entusiasmo sono stati persuasivi. Per me è stata una scelta naturale” ha detto Newey. Le ambizioni del manager e investitore canadese sono dimostrare anche dalla nuovissima struttura che sta sorgendo in quel di Silverstone, che ha giocato un ruolo importante nel convincere lo stesso Newey. “Il lavoro svolto qui è stato incredibile, la struttura è impressionante. Come ho detto, tra strutture, la gente e i partner, c’è tutto per poter costruire una squadra vincente” ha ribadito l’ex progettista della Red Bull. Newey ha avuto modo di visitare la fabbrica a Giugno, come era ben noto, e non a caso lui parla proprio di quel mese come quello decisivo nel convincersi a ritornare in Formula 1 al più presto, con un impegno importante.
Le voci sul suo arrivo si rincorrono da tempo, e sono state piene di alti e bassi, con anche altri team interessati al suo impiego. Tra questi c’è stata senza dubbio la Ferrari, che ha deciso poi di non affondare il colpo nonostante per un periodo è sembrato essere molto vicino l’accordo tra le parti. Il rilancio di Stroll e la visita alla struttura hanno poi convinto il genio inglese, con la casa di Maranello che non ha voluto rilanciare. “Ho ricevuto altre offerte e ne sono stato lusingato. e con alcuni di loro ho parlato. Con Ferrari, Aston Martin è il brand più iconico al mondo ed io ho avuto modo di lavorare al progetto Valkyrie ed ho alcune auto d’epoca a casa, quindi sono già piuttosto familiare con questo brand” ha affermato Adrian, senza entrare poi troppo nei particolari di quelle che sono stato offerte e conversazioni ricevute da altri team. Rispondendo ad una curiosità della platea, il genio inglese non ha ancora scelto il proprio team, ma ha più volte detto di non vedere l’ora di iniziare a lavorare e conoscere le varie persone che ci sono in Aston Martin, per lavorare per loro. Newey ha ribadito più volte quanto la visione di Stroll sia stata cruciale per la sua scelta “Se dovessi descrivere Lawrence con una frase, direi che è un tipo diretto e convinto, che non ha paura di scommettere le sue fiches sul nero“. “In questo caso il verde” ha subito ‘corretto’ Stroll, mostrando anche così la buona intesa con l’ingegnere.
Newey: “A Suzuka ho scelto di lasciare Red Bull, a fine Giugno di tornare a tempo pieno. Mi metto pressione da solo”
Tornando parzialmente indietro nel tempo, Adrian Newey ha parlato di quelle che sono state le tappe cruciali che hanno fatto sì che la sua storia con Red Bull terminasse, per poi poter iniziare quella con Aston Martin. “La decisione di lasciare Red Bull è arrivata al GP di Suzuka (Aprile). Mi sono preso del tempo poi, ho parlato con mia moglie. Onestamente non sapevo cosa sarebbe successo dopo. Io mi ritengo abbastanza fortunato da aver passato tanto tempo in questo Sport, tra F2, Indy e Formula 1 ed aver già vinto molto facendo il designer, che è sempre stato il mio sogno”. Nel corso della sua presentazione, Newey ha parlato del bisogno di avere una nuova sfida e di tenersi in forma, di essere ‘fresco’, come dice lui, guardando dunque a nuovi progetti, dopo essersi goduto una breve pausa, che continuerà poi fino a Marzo, quando inizierà ufficialmente il suo lavoro in Aston Martin come Managing Technical Partner. Newey ha spiegato anche che il processo di addio al team di Milton Keynes è stato comunque graduale, poiché come ammesso da lui stesso “Ho disegnato la macchina per il 2022, quella del cambio regolamentare, per poi fare un passo indietro. Il team oramai era maturo e si trattava di proseguire l’evoluzione di quella monoposto”, un qualcosa già analizzato su formu1a.uno, con la RB20 che è una creatura diretta della nuova struttura guidata da Pierre Waché ed Enrico Balbo.
Riguardo il suo periodo nel team di Christian Horner e quello attuale, Adrian Newey ha confermato che quello con Aston Martin è un impegno a tempo pieno. “Nel 2014 non avevamo un motore competitivo, come sapete, e quindi mi presi del tempo anche per altri progetti, come la Valkyria. Poi con l’arrivo di Honda tornai impegnato al 100% sul progetto Formula 1. Ed ora, in questa nuova avventura, sarò impegnato a tempo pieno e non vedo l’ora che sia Marzo per iniziare questa nuova avventura”. L’Aston Martin si sta preparando ad una nuova sfida, poiché dal 2026 diverrà un team costruttore ufficiale, con l’appoggio di Aramco e soprattutto Honda, con il quale Adrian Newey si dice entusiasta di continuare a lavorare, dopo quest’ultimo periodo passato a Milton Keynes. Questo periodo è stato ricco di rumors e notizie, ma l’ingegnere inglese dice di non essere stato dietro a tutte queste notizie, non leggendo molto i giornali. Gli veniva riportate alcune voci, ma nulla che lo mettesse sotto pressione. “La pressione viene dal mio interno, io mi metto pressione da solo per fare sempre meglio. Ricordo ancora quando Sir Frank Williams mi disse ‘sei la persona più competitiva della pitlane’ e non la presi bene, forse perché capivo cosa volesse intendere. Ed ancora oggi non sono d’accordo, perché non penso che un Fernando Alonso sia meno competitivo di me, però io lo sono. Voglio sempre fare il meglio possibile e fin qui ho avuto dei discreti risultati. Non penso di dover dimostrare nulla a nessuno, ma mi metto sempre pressione per fare meglio”