Newey-Ferrari: ecco perchè potrebbe già lavorare sulla macchina 2026

Giuliano Duchessa, Piergiuseppe Donadoni
02/05/2024

Adrian Newey ha raggiunto un accordo con la Red Bull per liberarsi anticipatamente da un contratto che lo vedeva impegnato per altri due anni. Il tecnico pluridecorato della F1 ha annunciato di voler intraprendere nuove sfide mentre Horner ha voluto rendere omaggio alla figura tecnica più importante per la storia vincente del team. Newey sarà libero di andare a lavorare per altri alla fine del primo trimestre 2025, nel frattempo svolgerà un periodo di gardening mascherato da consulente per terminare e firmare la sua RB17 Hypercar.

Newey in Ferrari: il ruolo di super consulente permette un’importante stabilità di ruoli dell’ufficio tecnico  

Questa risoluzione anticipata mostra che, nonostante alcune voci, un suo ritiro sarebbe da escludere, con la Ferrari davvero vicinissima al 66enne super ingegnere, seppur la firma non sia stata ancora messa al contratto proposto dal management del team italiano. Red Bull avrebbe potuto anche trattenere o ostacolare Newey un po’ più a lungo ma non ce n’era la volontà, nonostante la causa dell’abbandono sia da imputare ad un cambio di clima nelle relazioni. Troppo importante e, per certi versi, ingombrante la figura di Newey in Red Bull per poter e voler cercare uno scontro, seppur gli attori abbiano lavorato molto nel comunicato con le apparenze ma, in questo momento vedere un uomo forte, come lo è stato Newey a Milton Keynes, sparire in maniera brutale dai radar del team sarebbe stato un messaggio molto negativo.

A Maranello, Newey non sarebbe una figura totalmente nuova, visto che Rory Byrne è stato impiegato nella posizione di supporto e consigliere dell’ufficio tecnico in questi ultimi anni. Ovviamente coinvolto sempre più in maniera mirata e meno assidua da Cardile, tuttavia il tecnico sudafricano ha sempre avuto una voce importante. E’ un qualcosa che ora Ferrari vorrebbe continuare in termini ancora più rigorosi e certamente importanti con l’ingaggio del super progettista inglese.

Newey in Ferrari: un gardening mascherato e facilmente aggirabile per lavorare sin da subito sul progetto 678 

Tutti si chiedono: quando potrà essere incisivo? Attualmente sappiamo che le nuove regole aerodinamiche non sono definite al 100% ma lo saranno in estate. Il termine ultimo chiesto dalle squadre era fine giugno, forse potrà leggermente slittare ma non di molto poichè i team cominceranno a lavorare dal prossimo gennaio alle nuove auto, aumentando le risorse sul progetto da primavera poiché c’è una prima parte da orientare all’auto 2025. Con l’addio a Red Bull alla fine del trimestre 2025, il tempismo risulta essere quindi piuttosto buono per spingere in modo ragionevole già sulla 678. Senza contare che il gardening è facilmente aggirabile per quanto riguarda, per esempio, la lettura e la comprensione del nuovo regolamento. Newey potrà entrare il primo giorno nella SF di Maranello con consigli immediati nelle varie macro aree tecniche della monoposto Rossa 2026, in termini di quella sempre importante, e spesso determinante, interpretazione del regolamento tecnico.

In più, l’inserimento nell’organico tecnico di un profilo come Adrian Newey potrebbe essere più semplice rispetto, per esempio, all’approdo di un vero e proprio direttore tecnico come Pierre Wache, che è sempre stata comunque la prima vera scelta sia di Binotto che di Vasseur. L’ex DT di Williams e McLaren non dovrà riformare o ricostruire un dipartimento, e non spodesterà alcun attuale figura Senior, con Cardile e il suo staff che stanno lavorando bene soprattutto da quando Vasseur ha ricompattato e ottimizzato il gruppo; piuttosto, Newey porterebbe le migliori idee e quelle conoscenze vincenti che lo hanno reso il migliore. Andare a Maranello e aiutare la Ferrari a vincere un mondiale è una sfida difficile per chiunque, ma è anche l’unica che manca davvero al quasi 66 progettista inglese. Una situazione non troppo dissimile da quella trovata dalla Ferrari con Lewis Hamilton, dove a Maranello sono stati altrettanto bravi a sfruttare l’occasione, seppur la forte volontà del sette volte campione del mondo di venire in Ferrari sia stata decisiva, come lo potrebbe essere anche per Newey. Il suo arrivo potrà trasmettere così ai designer di Maranello, con autorevolezza e senza importanti controindicazioni, quello che probabilmente è mancato finora nelle scelte tecniche del medio e lungo termine. Con l’addio di Binotto è come se la Ferrari avesse cambiato marcia, quel punto zero necessario per evitare ulteriori mesi di stallo che, soprattutto dal punto di vista tecnico, potevano diventare (altri) anni. John Elkann, con un suo uomo di fiducia al comando come Frédéric Vasseur, ha preso in mano la Scuderia per provare a “fare rumore” e sembrerebbe un’altra volta esserci riuscito.

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