Dall’annuncio della separazione tra Adrian Newey e la Red Bull, al suo approdo in Aston Martin, la situazione relativa al genio di Stratford-upon-Avon è stata seguita in modo molto importante da tutta la stampa italiana e internazionale. Le offerte arrivate all’ex CTO di Milton Keynes sono state parecchie. “Sono lusingato dalle tante offerte arrivatemi, con alcuni di loro ho parlato, con altri no. La scelta di Aston Martin è stata qualcosa di naturale” ha detto in sede di presentazione, confermando che molte squadre si sono interessate alla sua posizione.
Le offerte concrete ci sono state, così come gli interessamenti McLaren e Mercedes
Fondamentalmente le opzioni valutate veramente da Adrian Newey sono state tre: un ritorno in Williams, l’approdo in Ferrari per consacrare una sorta di dream team insieme a Lewis Hamilton e Charles Leclerc, e l’ambizioso progetto di Lawrence Stroll e del rilancio del marchio Aston Martin. In questi mesi si è parlato molto anche dell’interessamento di Mercedes e McLaren, due team che erano interessati a Newey, ma che non si sono mai inseriti concretamente nella corsa. Toto Wolff è sempre stato più attento e interessato alla situazione di Max Verstappen – un sogno che per ora è rimasto nel cassetto – puntando tutto, per ora, su Andrea Kimi Antonelli, al fianco di George Russell dalla prossima stagione. Dal punto di vista tecnico sono arrivati Simone Resta, che andrà ad occupare una posizione di vertice divenendo il ‘vice’ di James Allison, ed Enrico Sampò dalla Ferrari. Allo stesso tempo, Andrea Stella ha creato una struttura molto ordinata, ricca di talento, anche promuovendo forze interne e dove la figura principale è racchiusa in Rob Marshall, ma insieme a lui ci sono anche ingegneri di alto livello come Prodromu, da tempo a Woking. L’italiano, insieme a Zak Brown, non ha mai spinto troppo per avere Adrian Newey ‘a tutti i costi’, iniziando a raccogliere solo ora il frutto del lavoro che è iniziato tempo fa, con Seidl prima e portato avanti magistralmente da Stella, con una crescita esponenziale nell’ultimo anno.
Adrian Newey ha lavorato sulle tre offerte, cercando di capire quella che più si addiceva alle sue ambizioni e alla visione del proprio futuro. Come ha rivelato l’inglese, è arrivata ad aprile la decisione di lasciare Red Bull per un periodo (almeno) iniziale di riposo, pensando ad un futuro più da super consulente che da dipendente full time. Non è un caso che la prima super offerta Aston Martin non era stata considerata dall’ingegnere inglese, una notizia scritta su queste su queste pagine e poi confermata anche dall’esperto Adrian Benson della BBC. Mentre ciò che gli era stato offerto da Vasseur era più affine ai suoi pensieri di quelle settimane. Il manager francese gli aveva proposto infatti un ruolo di super consulente, che era ciò che voleva Newey in quel momento; un qualcosa di simile a quanto ricopre ancora oggi Rory Byrne, seppur in un ruolo più attivo. Questo gli garantiva anche la non presenza fissa in Italia, un qualcosa di necessario per il 65enne di Stratford-upon-Avon. Una proposta valutata seriamente da Newey e che lo aveva avvicinato moltissimo al team di Maranello nei primi giorni di maggio, seppur senza mai arrivare alla firma, come raccontato anche da importanti addetti ai lavori della stampa estera (inglesi, tedeschi e olandesi…).
Ferrari vicinissima al Genio inglese in primavera, che poi ha cambiato idea: Aston Martin ha stregato Newey (anche) copiando l’offerta Williams
Tra il mese di aprile e quello di maggio, anche James Volwes aveva provato ad affondare il colpo per assicurarsi le prestazioni di Newey, con un progetto che ha convinto, solo qualche settimana dopo, Carlos Sainz a firmare fino al 2028 (con possibilità di uscita nel 2026), oltre a vari ingegneri, come Pat Fry, acquistati dagli altri team nei precedenti mesi. “Conosco Adrian da tempo e ci parleremo ancora. Sarebbe negligente da parte nostra non provarci. Abbiamo già avuto delle conversazioni” aveva detto a inizio maggio il Team Principal della Williams. L’ex braccio destro di Toto Wolff ci aveva provato con una offerta tutt’altro che banale, tanto da aver ‘ispirato’ il rilancio di Lawrence Stroll. L’offerta iniziale della Williams prevedeva infatti la cessione di alcune azioni ad Adrian Newey per convincerlo a tornare a Grove, oltre al compenso per il suo lavoro.
Nel mese di giugno succede però un qualcosa di impensabile solo pochissime settimane prima: Adrian Newey cambia idea. A confermarlo è lui stesso durante la presentazione a casa Aston Martin: “A fine giugno ho deciso di tornare in F1 a tempo pieno”. Casualmente, proprio dopo la visita segreta di Newey nel nuovissimo quartier generale di Aston Martin a Silverstone e il rilancio economico di Lawrence Stroll. L’imprenditore canadese era infatti tornato alla carica con un’offerta migliorativa a livello economico rispetto a quella di marzo (Newey chiedeva 30 milioni di dollari l’anno), affidandogli le chiavi del progetto tecnico e dell’organigramma ma soprattutto ‘copiando’ l’idea di James Vowles di rendere Newey un azionista della squadra. Ed è quindi così che il genio inglese è diventato un partner di Stroll, grazie all’opportunità di acquistare alcune azioni che gli garantiranno un extra stipendio.
La Ferrari aveva messo sul tavolo una buona offerta economica, seppur non a livello di quella Aston Martin per la volontà di non distruggere l’equilibrio tecnico-economico, un ruolo di rilievo come super consulente ed ovviamente tutto ciò che concerne la storia e il mito del Cavallino rampante, tuttavia, il cambio di idee di Newey non poteva collimare con l’offerta portata da Vasseur. Accettare una sfida a tempo pieno significava che Newey e consorte avrebbero dovuto trasferirsi in Italia, un qualcosa mai veramente preso in considerazione, almeno con i soldi offerti dalla Ferrari. Non sorprendono quindi le parole di Frédéric Vasseur alla stampa francese: “Abbiamo avuto delle conversazioni, ma avevamo idee diverse”.