Parla Brembo: ecco come abbiamo convinto Red Bull

Piergiuseppe Donadoni
15 Apr, 2024

La stagione 2024 è iniziata come si è conclusa la precedente, ossia nuovamente con Max Verstappen e la sua Red Bull davanti a tutti. D’altronde nessuno si aspettava qualcosa di diverso visto l’importante vantaggio con cui il team campione del mondo aveva chiuso la stagione 2023. Il team di Milton Keynes ha fatto segnare tre doppiette su quattro gare, con l’Australia come unico appuntamento veramente negativo, a causa del ritiro di Max Verstappen e una opaca prestazione di Checo Perez. Così come nelle stagioni precedenti, il graining ha limitato la Red Bull e, al contempo, ha esaltato le prestazioni di una Ferrari SF-24 a cui va dato atto dell’importante, e non scontato, passo in avanti rispetto allo scorso anno, soprattutto in termini di passo gara domenicale.

Red Bull è passata al carbonio Brembo dopo gli ottimi feedback di Verstappen

La Ferrari SF-24 è l’unica vettura che ha provato a tener testa ad una Red Bull RB20, che per certi aspetti è stata rivoluzionata; nel raffreddamento, per esempio, ma anche in un macro componente di cui si parla sempre troppo poco, ossia all’impianto frenante, con il detto, rivisto per l’occasione, “vettura vincente non si cambia” che non vale per Adrian Newey. Durante i test precampionato, infatti, la Red Bull aveva testato i dischi freni Brembo con l’obiettivo di tenerli poi in macchina per tutta la stagione e così è successo visto che i feedback molto positivi da parte di Max Verstappen hanno così convinto il management anglo austriaco a fare il tanto importante passaggio. Grazie ad una intervista esclusiva al Car Racing Market Manager di Brembo, Andrea Algeri, abbiamo cercato di capire cosa spinge un team così importante, che ha vissuto due stagioni praticamente perfette e dominanti, a cambiare fornitore di dischi. Il nostro carbonio ha dei vantaggi rispetto a quello prodotto da altri fornitori poiché è più consistente, ossia ha un consumo molto basso per chilometro e le squadre apprezzano molto questa caratteristica perchè riescono ad utilizzarlo più a lungo.” ha fatto sapere l’ingegnere del colosso italiano.

In regime di Budget Cap è una caratteristica ancora più importante, ma quello economico non è il solo vantaggio, visto che il carbonio Brembo garantisce anche una maggior costanza di prestazione sulla durata, quindi da un weekend all’altro. “Chi lo utilizza ci dice spesso che il pedale si allunga molto meno rispetto al materiale di altri fornitori e che ha la capacità di essere molto pronto a freddo.” ha inoltre affermato Algeri. Ciò significa che le prestazioni aumentano in quelle situazioni dove i freni sono freddi, come gli out lap, le prime curve di un GP o ripartenze dietro Safety Car. E’ ben evidente se si guarda in casa Mercedes, che utilizza materiale prodotto da un altro fornitore, quando durante lo scorso ma anche il precedente anno, in particolari condizioni, sia Hamilton che Russell si erano lamentati di non avere i freni pronti in tutte quelle fasi di warm up ridotto.

Per far saggiare al pilota il nuovo materiale, si ‘copiano’ i dischi di altri fornitori

Ulteriori vantaggi che fanno spesso propendere per Brembo è la personalizzazione che il colosso italiano e bergamasco concede ai propri clienti. “Siamo anche bravi a fornire ai nostri clienti delle soluzioni plug and play, nel senso che cerchiamo di personalizzarle. Il nostro reparto tecnico, infatti, cerca sempre di consigliare i team, non solo sul materiale ma anche sull’architettura da tenere in termini di raffreddamento e altro.” ha infatti affermato Algeri. Le prime fasi di un passaggio da un altro fornitore è quello di equipaggiare la determinata vettura con un disco molto simile a quello prodotto da altri fornitori, per far saggiare al pilota le caratteristiche del nuovo materiale. “In quei casi studi dei prototipi, grazie alle informazioni che vengono condivise sul server della Fia, che magari hanno una vita limitata in termini di chilometri, piuttosto che di usura. E’ un compare che si riesce a fare facilmente, senza grossi investimenti e che ti dà la possibilità di far gustare al pilota il primo morso del nuovo materiale.” ha fatto sapere Algeri.

Brembo

Pur con una Formula 1 impostata sul crescente incremento del numero di gare in calendario, seppur nella prossima stagione ne rimarranno 24 come l’attuale, per Brembo la pressione maggiore è più legata al budget cap. “I nostri clienti ci chiedono spesso di ridurre i costi e, per questo, abbiamo lavorato molto negli ultimi mesi per allungare la vita dei componenti ed anche il loro intervallo di revisione. Questo fa sì che, all’aumentare delle gare, i team rimangano più o meno con lo stesso numero di componenti che hanno ordinato in precedenza.” – ha fatto sapere  il Car Racing Market Manager di Brembo – “La ricerca che è stata fatta in questa direzione sul carbonio ha pagato e sta pagando perché comunque il numero di gare aumenta, ma alla fine i set per ogni team non è che si sono incrementati molto. E anzi, qualcuno dopo i primi anni ordina sempre meno, perché i team stanno sempre più ottimizzando gli acquisti”. Si può ben capire quindi, che il limite più importante di Brembo non sia tanto il numero di gare bensì la logistica ad inizio stagione, quando tutta la produzione deve incastrarsi anche con le altre serie che Brembo Racing segue globalmente. Sempre ricordandosi che le proiezioni delle materie prime vanno oltre l’anno, quindi per il colosso italiano è più importante la stabilità regolamentare che il numero di gare in sé.

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