La F1 sta per sbarcare a Monza, ‘il Tempio della Velocità’, ribattezzato in questo modo da quando, nel 2003, Michael Schumacher fece siglare con la sua Ferrari una velocità media del giro di 247.585km/h. Una sfida che porterà tutti i team a fare uso delle proprie monoposto in configurazione a basso carico aerodinamico, con in passato anche l’introduzione di pacchetto specifici per Monza. Soluzione meno adottata quest’oggi a causa del budget cap, con le squadre che preferiscono adottare pacchetti sì da basso carico, ma che siano poi utilizzabili anche su altre piste. La Pirelli si presenterà a Monza con una scelta opposta a quella vista a Zandvoort, ossia con il trio di compound più morbidi della gamma.
La solità Monza, ma con tanti cambiamenti ed alcune novità
L’attenzione di Pirelli, come per tutti i team in fase di analisi, è certamente indirizzata al nuovo asfalto. Nell’anno che separa i due eventi di F1, Monza è stata sottoposta ad un importante lavoro di rifacimento del manto stradale e delle infrastrutture, come abbiamo avuto anche modo di mostrarvi nel corso dei mesi passati, con alcuni sopralluoghi fatti da formu1a.uno sul posto. Cambiamenti importanti sono stati fatti anche ai sottopassaggi, per assicurare una migliore allocazione del pubblico e minor ingombri per raggiungere le proprie postazioni. Inoltre, sono stati ristrutturati i sistemi di raccolta e drenaggio dell’acqua del circuito
Pirelli ha potuto già visionare ed analizzare il nuovo asfalto, condividendo i dati con FIA e i team in vista della preparazione di questo Gran Premio. Il fornitore di pneumatici ha subito sottolineato come la superficie liscia ma soprattutto il colore più scuro, tipico di n’asfalto nuovo, potrebbero avare un impatto rilevante nel corso del weekend. Le temperature infatti suggeriscono sole e caldo, e questo potrebbe portare il manto stradale a scaldarsi anche più rispetto al passato. E’ atteso sicuramente un miglioramento del grip che a sua volta avrà un impatto sul funzionamento e gestione degli pneumatici. Durante le prove libere sarà importante verificare questi cambiamenti in ottica gara. Anno scorso la strategia ad una sosta con l’utilizzo delle gomme più dure è stata la più utilizzata ed anche la migliore. La Pirelli porterà qui le gomme più morbide a disposizione, ossia: C3-C4-C5
Tra i fattori determinanti per le prestazioni c’è l’incisività in frenata delle monoposto, molto difficile a causa del basso carico aerodinamico di cui saranno dotate. A Monza infatti vedremo ali da basso carico che dovranno dare il massimo dell’efficienza alle vetture, con però attenzione ad assicurare sufficiente carico – specialmente grazie al supporto del fondo – nei curvoni veloci come la Parabolica, rinominata in onore di Michele Alboreto, e la Curva Grande, oltre che assicurare una buona gestione gomma durante la gara. In ottima gara, qui il pit stop è uno dei più lunghi di tutta la stagione, vista la pit lane lunga.
La novità di quest’anno è il nuovo premio che verrà dato al termine della gara, intitolato VROOOM, richiamando il rumore di potenti motori. Un suono tipicamente collegato a quello di monoposto e vetture in generale. Il trofeo è stato disegnato da Andrea Sala, un artista di arte contemporanea i cui lavori si possono trovare in molti musei e collezioni private ed ha sempre esplorato la connessione tra l’arte italiana e quella del design industriale. Il disegno rappresenta in maniera astratta il collegamento tra le gomme Pirelli e il senso della velocità e dell’accelerazione. Pirelli presenterà anche una versione speciale del cappellino consegnato ai piloti dopo la gara
“L’ideazione e il concept del trofeo sono il risultato di una serie di visite in molte aree del mondo Pirelli, dai reparti di ricerca e sviluppo, al processo produttivo per scoprire di più sul mondo dei pneumatici, dalla gomma naturale ai materiali utilizzati nella loro produzione. costruzione, oltre a consultare l’archivio della Fondazione Pirelli” ha spiegato Sala. “Il nome VROOOM racchiude ciò che volevo rappresentare, ovvero l’immagine della Formula 1 che ho sempre avuto fin da bambino: la partenza, le vetture schierate in griglia, lo spegnimento dei semafori e lo sprint fino alla prima curva . Il trofeo trasforma questo momento – il punto di partenza di tutto, lo sprint, la velocità – in una scultura”.