Red Bull imprendibile per Ferrari, ma solo con Verstappen

Paolo D’Alessandro
03/03/2024

La Red Bull ha iniziato la nuova stagione da dove aveva concluso. Verstappen ha tagliato il traguardo del GP del Bahrain in solitaria e alla sua maniera, gestendo il ritmo gara e mostrando finalmente il vero potenziale della RB20 sugli avversari. A seguire il compagno “Checo” Perez, che conclude secondo portando a casa la prima doppietta dell’anno. “Un ottimo inizio, anche meglio del previsto. Mi sentivo veramente bene con la macchina” – ha caldamente commentato un gongolante Max Verstappen alla sua cinquantacinquesima vittoria, condita con tanto di pole positon e giro più veloce.

La Red Bull sembra più lontana dell’anno scorso ma solo con Verstappen

Verstappen ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 22 secondi sul compagno di casacca e con 25 sulla Ferrari di Sainz, giunto terzo. Un gap molto indicativo in una gara senza interruzioni di Virtual e Safety Car, che ci permette di valutare i “decimi nel taschino” che aveva la Red Bull RB20 nei confronti degli avversari. Ad Abu Dhabi Max aveva chiuso con gap di 17 secondi su Leclerc, con una media sul passo gara di 0.6 secondi di ritmo in più. I team rivali hanno lavorato molto nell’inverno, e si sono avvicinati nel recuperare anche più di quei 6 decimi di margine che li separavano dalla RB19.

“Tutti i nostri avversari hanno migliorato, dobbiamo vedere come andranno le cose in altre piste e con temperature più elevate” – ha commentato un Christian Horner più sollevato dopo le vicende personali che l’hanno riguardato. Nel 2024 in Bahrain il ritmo imposto da Max, sentendo anche il parere di qualche tecnico rivale, si sarebbe aggirato nell’intorno di 0.7 / 1 secondo di ritmo. La strategia di Red Bull ha visto due stint con la soft, fra cui una nuova nell’ultima parte di gara mentre i diretti concorrenti erano su una Hard. Il paragone a parità di mescola non è stato dunque possibile ma, considerando un delta di 1 secondo fra la Soft e la Hard, il ritmo di Verstappen non era comunque arrivabile per gli avversari. Sentenza per adesso che lasciamo almeno per il caso specifico Bahrain.

Con Checo invece Ferrari ha dimostrato di aver quasi sprecato una possibile P2 con Charles Leclerc. Il monegasco, condizionato per tutta la gara da un problema ai freni, non ha potuto esprimersi al meglio nella prima parte. Il Ferrarista è tornato in parte a vita nell’ultima parte ma non era più in grado di risalire da un quarto posto. La SF-24 con Sainz ha invece mantenuto un ottimo ritmo con le Hard, senza mai subire margine di rilievo da Perez. Chiaramente la R20 del messicano era in gestione sulla mescola soft, tuttavia, il suo ritmo era ben lontano dai tempi del compagno Verstappen. Una Red Bull apparsa più attaccabile – lato Perez – e più imprendibile lato Max.

La RB20 è un progetto che parte da lontano ed è stata una sfida con “sé stessi”.

Il timore che avvenga un’altra stagione all-in per Verstappen e la Red Bull è più che giustificato. A Milton Keynes sapevano che quest’anno tutti gli avversari avrebbero puntato tantissimo sulla macchina 2024 per riaprire la lotta al vertice della classifica. La Ferrari SF-24 è quella che è nata meglio, per quello che si è visto in Bahrain, per poter dare del filo da torcere a Red Bull.

Il Bahrain tuttavia si è dimostrata una pista più insidiosa del solito per la Ferrari. La SF-24 è nata con caratteristiche che la fanno sentire più a suo agio nel misto a media-alta velocità – meno nei tratti lenti. D’altra parte la RB20, nonostante abbia cambiato tanto, non pare abbia messo in mostra falle particolari. Il gran passo messo in mostra con le soft nelle libere ha indotto il team a tenersi da parte una mescola nuova in più in gara, mentre con le Hard la RB20 è parsa meno distante da Ferrari.

“Siamo partiti bene e questo testimonia il grande lavoro di tutti coloro che fanno parte di questa squadra e che hanno lavorato tantissimo per darci questa vettura” – tiene alta la tensione un rinfrancato Chrstian Horner. I tecnici di Milton Keynes, guidati da Waché e Newey, hanno messo in atto una vera a propria sfida con loro stessi con il progetto RB20. Portando in pista una macchina quasi rivoluzionata dalla vecchia dominatrice dell’anno pregresso, si sono presi un bel rischio. Questo “rischio” pare stia pagando alla grande ancora una volta. In Red Bull si sono tenuti da parte gli sviluppi di fine 2023 puntando tutto su galleria e CFD, per capire dove “estremizzare” la RB19 in previsione del recupero dei competitors. Con i verdetti dati dal Bahrain tutti pare dovranno abbassare un po’ la cresta.

Autore: Rosario Giuliana

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