La Red Bull RB19 è sicuramente la macchina da battere in questo 2023, almeno in questo inizio di campionato. Non sono ancora del tutto chiare le reali potenzialità della AMR23 – comunque alte – o la posizione della Ferrari SF-23. I problemi della Mercedes W14 sembrano invece maggiori del previsto. Per avere risposte definitive bisognerà attendere non solo la fine del weekend, ma le prime gare. In ogni caso le prime indicazioni suggeriscono che i valori sono sicuramente modificati rispetto alla passata stagione.
FP2: Due Red Bull dietro alla Aston Martin di Fernando Alonso.
Le condizioni erano molto simili a quello che i team troveranno per Qualifica e gara e le prime carte iniziano a scoprirsi. La AMR23 si conferma una vettura molto efficace in pista, capace di trovare anche subito il tempo. La dimostrazione migliore sta nei tempi di Lance Stroll, subito a suo agio con la vettura, e classificatosi sesto a ‘solo’ mezzo secondo da Alonso.
La ‘verdona’ mostre buone doti in particolare in frenata, grazie anche ad un anteriore molto preciso in inserimento. La AMR23 si è distinta nell’ultima parte degli allunghi con in particolare Alonso che risultava uno degli ultimi a premere il pedale del freno. Al momento sembra pagare ancora qualcosa rispetto alla RB19 – vettura di riferimento – a livello di carico nelle curve lente e di media velocità, o anche nei cambi di direzione rapidi dove la Red Bull fa la differenza. Sicuramente un passo avanti importante, che trova conferme anche in un buon passo gara.
Un aspetto che accomuna queste due vetture è anche la ‘gestione del passo gara’. Gli pneumatici vengono portati subito nella giusta finestra di utilizzo e questo può fare la differenza in gara (nei primi giri o dopo una ripartenza) soprattutto se accoppiata a, come si evince da queste prime simulazioni, una buona gestione delle gomme sulla lunga distanza. “Non è ancora il momento di guardare i tempi, vediamo cosa succederà domani e nelle prossime gare. Oggi è sicuramente un altro passo nella giusta direzione”. Così un Fernando Alonso versione pompiere, anche se il suo compagno di squadra è invece travolto dall’entusiasmo e ha sottolineato i progressi della vettura – guidata oggi per la prima volta – parlando anche della possibilità di fare una prima fila.
Il weekend non è iniziato nel migliore dei modi per Max Verstappen che in FP1 ha lottato molto con il bilancio della vettura, ritrovandosi poi nella sessione pomeridiana con un feeling che è andato man mano migliorando. “Il long run non è stato male, così come l’ultimo giro veloce. Abbiamo ancora del lavoro da fare, ma siamo migliorati nel corso della giornata.” Sensazioni che non lasciano presagire preoccupazioni, fiducioso del potenziale della sua RB19, che sta mostrando anche un Sergio Perez particolarmente a suo agio, confermando le parole di pochi giorni fa di Helmut Marko che ha parlato di una vettura 2023 più completa e adatta ad entrambi i piloti.
Ferrari SF-23: beam wing più carica e altezze da terra ridotte migliorano il bilancio.
Avevamo lasciato i due ferraristi con umori quasi opposti. Carlos Sainz si era detto subito a suo agio con la SF-23 e per questo aveva esplorato l’ampia finestra dei setup disponibili, per non avere sorprese. Più in difficoltà invece Charles Leclerc con la gestione del sottosterzo. L’ala posteriore monopilone è comparsa nelle FP1 ma era solamente un elemento da testare, non previsto per questo weekend. “Abbiamo recuperato il tempo perso ai test, era solamente un elemento da provare. Nessun problema” ha commentato Frederic Vasseur nel corso della giornata. Le due Ferrari SF-23 hanno subito comunque dei correttivi rispetto ai test per adattarsi meglio alle esigenze del Bahrain. Oltre alla nuova beam wing, i tecnici hanno lavorato per ridurre le altezze da terra, pur senza arrivare ai tentativi estremi fatti in mattinata. Il lavoro di ottimizzazione ha cominciato a dare dei risultati interessanti.
Questo ha migliorato comunque il bilancio ed ha ridato feeling in particolare a Charles Leclerc. Il sottosterzo si è attenuato (ma non sparito, in attesa dei correttivi in elaborazione a Maranello) e il posteriore è stato gestibile, limitando la comparsa di bouncing. “Le nostre prove libere sono andate secondo programma. Abbiamo completato un buon numero di giri e mi sento sempre più a mio agio in macchina. È ancora difficile dire quali siano i veri valori in campo, (…) Noi restiamo concentrati su noi stessi, decisi a spingere nella giusta direzione.”
Un po’ più in difficoltà è stato Carlos Sainz, che deve ritrovare il feeling con la sua Ferrari SF-23. Il pilota ha svolto normalmente i due run su gomma soft facendo siglare lo stesso identico tempo 1.31.956 non migliorandosi quindi, al contrario di quanto fatto da Leclerc che ha tolto circa mezzo secondo dal suo giro precedente. Lo spagnolo poi, pur senza evidenziare il degrado importante dei test, non è stato molto a suo agio nemmeno nei long run, segno che a livello di assetto va migliorato qualcosa per lui. “Un venerdì più complicato del previsto. Abbiamo avuto qualche problema di bilanciamento oggi e così è stato necessario cambiare parecchie regolazioni sulla macchina per reagire alle limitazioni che mi rallentavano.” ha dichiarato lo spagnolo, guardando con fiducia alla giornata di domani.
La Ferrari arriva a questo primo Gran Premio con delle consapevolezze e dei dubbi da risolvere. Uno di questi era migliorare la gestione degli pneumatici nei long run, dopo aver accusato qualche problema durante i test in particolare con la C3, la soft del Bahrain. La Scuderia si è focalizzata molto su quella mescola nei long run del pomeriggio, usando ben due soft con stint più brevi, per studiare il comportamento con diversi carichi di benzina.
Il lavoro al simulatore e i cambiamenti di setup hanno sortito i loro effetti e – soprattutto con Leclerc a suo agio – si è visto un trend migliorativo rispetto ai test, con un degrado contenuto e anche la possibilità di migliorare i tempi nel susseguirsi dei giri, con un distacco non eccessivo da Sergio Perez – con Verstappen ancora avanti ed un Alonso che è partito meglio per poi regredire verso i tempi della Ferrari. Dai dati raccolti si è vista una modalità non altissima di power unit: Ferrari ha toccato 322 km/h contro i 320km/h della Haas – che però ha maggior drag a bordo – e contro i suoi stessi 327km/h dei test. Probabilmente anche un carico di carburante piuttosto elevato, la Rossa è sembrata correre sempre leggermente più pesante della pur ottima AMR23.
Nonostante Red Bull appaia in vantaggio, Ferrari e Alonso potrebbero essere in lotta per una prima fila. Interessante cominciare ad analizzare le qualità di queste vetture che mostrano caratteristiche davvero diverse e distinte: Aston Martin è fortissima in inserimento di curva, Ferrari in frenata e allungo, la RB19 è la più stabile in trazione quando il fondo si abbassa in uscita.
Mercedes delusa: i top team sono distanti mentre Alpine, Alfa Romeo e McLaren sono più ingombranti del previsto.
Problemi. Questa è una parola che viene usata fin troppo spesso associata a Mercedes nell’ultimo periodo. La W14 aveva dato buone risposte il primo giorno di test, per poi perdere il bilancio al secondo e ritornare sulla retta via al terzo. Oggi c’è stato un altro passo indietro che non viene nascosto nemmeno dalla squadra. George Russell ha parlato di una vettura “con un bilancio molto diverso dai test. La sua finestra di utilizzo è completamente diversa, sembra meglio, ma non sappiamo se questo voglia dire che è anche più veloce”. Più critico invece è stato il pluricampione del mondo, che ha fotografato un po’ quella che è la situazione attuale del suo team. “Siamo allo stesso punto di partenza dell’anno scorso, se non più indietro. Anno scorso abbiamo fatto buoni progressi e il gap non era ampio come lo è adesso”.
La W14 si porta dietro dei difetti della vecchia auto. Uno di questi è la capacità di non riuscire a sfruttare al massimo il compund ‘nuovo’ – che sia soft o meno – nel giro di qualifica. I due piloti hanno pagato un ritardo importante quando hanno montato la mescola Soft, trovandosi inghiottiti dal gruppo di mezzo. Sui long run la situazione è sembrata leggermente migliore, ma se tali tempi saranno confermati, il team di Toto Wolff si troverà a confrontarsi con vetture che non pensava.
La McLaren è risorta dopo tante difficoltà, non mostrando comunque ancora la solidità e la velocità per competere con i Top Team, pur mostrando riscontri interessanti nel passo gara. Lando Norris ha eseguito una simulazione di passo gara in condizioni e tempi molto simili a quelli dei due Mercedes, così come quelli di Pierre Gasly, sull’Alpine, diretta concorrente della team di Woking. Tenere il passo dei francesi sarebbe per loro un successo in questo inizio di mondiale.
Gasly e Ocon si sono portati nella ‘mischia’ con i primi tempi significativi dell’Alpine che si porta subito nelle posizioni alle spalle dei top team, pronta a disturbare Mercedes o chiunque facesse un passo falso. Il gruppo di mezzo però appare compatto con anche un Alfa Romeo che si conferma per ora una vettura piuttosto equilibrata e completa, anche se le simulazione di passo gara (Soft per Bottas, Media per Zhou) hanno evidenziato qualche difficoltà nel gestire il degrado.
Fanalini di coda per il momento rimangono Williams e AlphaTauri, piuttosto indietro nelle simulazioni svolte quest’oggi. La Haas invece ha mostrato che può essere una minaccia, più sul giro secco che sul passo gara.
Autori: Paolo D’Alessandro & Giuliano Duchessa
Race Pace: Toni Sokolov
Telemetria: Andrea Vergani