Red Bull mostra il proprio vantaggio, Ferrari sceglie un compromesso sul setup

Paolo D’Alessandro
8 Mar, 2024

Dopo il vuoto fatto da Max Verstappen e la Red Bull RB20 con la pole position, dando 3 decimi di distacco al primo inseguitore – Charles Leclerc – il resto del gruppo è rimasto compatto con un gap di 6 decimi dalla P2 alla P8. Le prestazioni di Ferrari, McLaren e Mercedes sono state simili seppur ottenute in modo diverso, con la SF-24 che si è dimostrata fin qui seconda forza e la vettura più equilibrata. Aston Martin riesce ad estrarre il massimo potenziale dalla AMR24 in Qualifica, mentre McLaren e Mercedes sono alle prese con alcuni problemi che stanno limitando il potenziale della MCL38 e W15.

Ferrari: l’ala posteriore più carica per limitare le perdita in S1 affidandosi alla Power Unit

Ad inizio weekend la Ferrari, con il documento FIA, ha omologato nuove ala posteriore e beam wing da più basso carico. Il secondo elemento alla fine è stato utilizzato, mentre l’ala posteriore non è stata poi mai utilizzata ed è stata confermata la scelta da medio carico che è stata utilizzata anche in Bahrain. Non è la prima volta che la Scuderia introduce una nuova ala senza poi mai utilizzarla. Successe anche 2 anni fa, a Miami, con la F1-75 che poi utilizzò quell’ala solo più in là, a Baku. La SF-24 ha confermato ottime caratteristiche di carico e di bilanciamento che ha permesso alla Scuderia più libertà nella delibera del setup ottimale. Il più carico alla fine è stato scelto per sopperire alle carenze della SF-24 soprattutto alle basse velocità rispetto a Red Bull, migliorando il comportamento della vettura soprattutto nel primo settore, risultando così anche la vettura più veloce in molte delle curve del circuito.

Il setup scelto con la Ferrari SF-24 è stato alla fine quello di una vettura più carica a livello aerodinamico con un assetto meccanico più morbido ed un altezza da terra leggermente superiore al normale per favorire le doti di maneggevolezza e agilità della Ferrari lungo tutto il circuito di Jeddah. Alla fine si è deciso di non provare nemmeno l’ala da basso carico, seppur Charles fosse disponibile a provarla, trovando in questo modo il giusto compromesso. In Qualifica è subentrato poi uno strano feeling con le gomme posteriori che non ha dato a Leclerc la giusta fiducia, soprattutto con i compound nuovi. “E’ una questione di outlap e di come vengono riscaldate le gomme” ha spiegato Frederic Vasseur. Una problematica che in gara dovrebbe penalizzare meno la SF-24 che con gomma usata ha mostrato di essere competitiva.

McLaren paga la scarsa efficienza, Mercedes perde nel veloce. Aston Martin sorprende. Nessuno ha l’equilibrio Red Bull

Che la vettura di riferimento fosse la RB20 lo si è era già capito. L’equilibrio tecnico che possiede la vettura nata dalle menti di Adrian Newey e Pierre Waché non è stato raggiunto da nessun’altra squadra. Qui a Jeddah si è visto quanto, con una configurazione scarica, la RB20 fosse tra le vetture di riferimento sia sui rettilinei che nei tratti di carico, permettendo a Max Verstappen di ottenere la pole position con più di 3 decimi di vantaggio sulla concorrenza. Sergio Perez anche ha disputato una buona qualifica, perdendo il confronto solo con Charles Leclerc, oltre che con il campione del mondo olandese. Tra le sorprese di giornata c’è sicuramente l’Aston Martin con Fernando Alonso che ha conquistato la P4 davanti agli altri motorizzati Mercedes.

La AMR24 ha scelto un compromesso da basso carico che però, con un intenso lavoro sul setup, ha permesso allo spagnolo di esaltarsi anche nei tratti medio-veloci, sfruttando il vantaggio di grip che da una gomma Soft nuova che nasconde anche molti limiti delle vetture. Le scelte di assetto sono state pensate soprattutto in ottica gara per cercare di migliore le prestazioni del Bahrain, ma anche quelle del long run svolto nella seconda sessione di prove libere ieri. Mercedes e McLaren stanno affrontando problemi diametralmente opposti ma che gli stanno creando problemi nel veloce circuito dell’Arabia Saudita.

La MCL38 non riesce ad esprimere il livello di grip necessario, nonostante una scelta di carico non troppo basso che – seppur supportata da una nuova ala posteriore che doveva incrementare l’efficienza – fa rimanere la scuderia di Woking come una delle più lente sui rettilinei dove Norris e Piastri continuano a pagare 5-7 km/h netti. Al contrario Mercedes ha dovuto scegliere un assetto da basso carico per migliorare la velocità di punta della W15. Purtroppo la vettura sta continuando a palesare forte instabilità al posteriore e soprattutto, con altezze da terra minime, non sono riusciti ad allontanare il dannoso saltellamento che limiterebbe il potenziale della monoposto costringendo dunque a sacrificare del carico, con una W15 più alta da terra. Un compromesso che le due squadre stanno cercando, che per il momento non paga e palesa i problemi dei loro progetti.

Autori: Giuliano Duchessa & Paolo D’Alessandro

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