Red Bull a Baku ha piazzato un’altra doppietta in solitaria in una gara priva di grossi colpi di scena. Il duo della scuderia di Milton Keynes ci ha messo poco a liberarsi di un Charles Leclerc impotente contro una RB19 che in gara dimostra ancora un ampio margine. Nella doppia qualifica il monegasco ha dimostrato che la RB19 è battibile nel giro singolo, ma che in gara la forbice rimane sempre aperta. Quattro gare e tre doppiette bastano per rimarcare la superiorità attuale del progetto RB19, iniziato già dopo la pausa estiva della scorsa stagione con la RB18.
Il ritmo dei due alfieri Red Bull è stato pressoché identico in gara e non ha permesso a Verstappen di poter attaccare il compagno Perez. In virtù di una gestione dell’overheathing della mescola, non è stato possibile vedere grosse battaglie in pista fra chi aveva un passo gara simile. Seguire da vicino un competitor per troppo tempo avrebbe segnato la vita della gomma. Sono stati un esempio Alonso ed Hamilton, i quali non hanno mai portato un attacco al pilota davanti, nel caso specifico Leclerc e Sainz, proprio per salvaguardare gli pneumatici. Una gara, dunque, che da questo aspetto è risultata noiosa, e non ci ha permesso di vedere un duello nemmeno fra i due Red Bull. Il team principal Christian Horner ha dichiarato apertamente che Perez e Verstappen erano e saranno “liberi di gareggiare fra loro”, ma è chiaro che l’ago della bilancia pende più che mai su Max Verstappen. “La situazione di Checo e Max potrebbe essere altalenante tra i due. L’affidabilità sarà un fattore chiave. Al momento ci stiamo concentrando soprattutto sulla costruzione di un margine con entrambi i piloti, i quali sono liberi di gareggiare fra loro”.
Pacchetto di novità da tre decimi per Red Bull: a Miami sarà più probante che a Baku
In Azerbaijan, il dominio Red Bull è stato meno ampio rispetto alle gare precedenti, se si pensa che Leclerc e Alonso sono stati più lenti in media di 6 decimi al giro. La pista di Baku, così come quella di Melbourne, è meno esaltante dal punto di vista della bontà tecnica della vettura. A Miami, circuito dove si correrà nel prossimo fine settimana, avremo riscontri più veritieri sugli step che hanno fatto i team durante la pausa. Sin dall’Australia, Ferrari ha mostrato miglioramenti derivanti puramente da novità riguardanti l’assetto meccanico, e senza introdurre aggiornamenti a Baku, adattamenti alla pista a parte. La rossa di Maranello complessivamente è stata seconda forza con Leclerc, considerando il complessivo qualifica e gara. La Red Bull ha invece approcciato il week end azero diversamente da Ferrari, portando un pacchetto di sviluppi non indifferente.
La nuova carrozzeria attorno alle bocche dei radiatori, con annessi correttivi attuati al bordo esterno del fondo e alla deriva laterale, dovevano valere tre decimi. Tuttavia, in pista non c’è stato questo riscontro, e dei tre decimi se ne sono visti solo la metà. Lo stesso Verstappen non è sembrato molto contento del comportamento della vettura e ha faticato leggermente di più rispetto al solito, con una vettura meno precisa in qualifica. Red Bull non ha voluto posticipare il pacchetto di aggiornamento a Miami, nonostante il format di Baku imponesse una sola sessione di libere. La scuderia di Milton Keynes, forte del vantaggio che ha sui competitor, ha voluto lo stesso portare in pista un pacchetto, sicura di ottenere comunque un vantaggio. Portare più aria nel sottosquadro era il target dei tecnici di Newey: il differente compromesso è stato allargando le bocche di ingresso verso l’esterno delle fiancate, stringendo al contempo nella parte inferiore. Un miglior layout che accoppia esigenze di raffreddamento a quelle aerodinamiche.
In queste F1, dotate di canali venturi, la parte inferiore delle pance è diventata un’area molto delicata nella quale la filosofia Red Bull ha spopolato fra le squadre. Il ritocco di questa zona è stato accompagnato da una leggera rivisitazione del bordo laterale del fondo, dove ci sono una serie di generatori di vortice, e nella deriva più esterna degli ingressi venturi. Gli sviluppi a Milton Keynes saranno molto più concentrati nella prima parte di stagione, fino a Silverstone. La curva di aggiornamenti andrà poi scemando, sia per le limitazioni in galleria del vento, sia perché il team con tutta probabilità sarà già orientato al 2024. ”Quando torneremo a gareggiare in Europa sono sicuro che ci saranno aggiornamenti. Quest’anno abbiamo una capacità di sviluppo ridotta, quindi ci stiamo concentrando nell’aumentare il divario dai competitor” – ha affermato a riguardo Cristian Horner.
Il punto di forza della Red Bull rimane comunque il delta velocistico che si crea a DRS aperto, arma praticamente imbattibile in fase di sorpasso. Lo stallo del retrotreno è il focus su cui si stanno concentrando molto gli aerodinamici dei team rivali Red Bull, fra cui Ferrari. Il vantaggio che si è visto invece in gara nel secondo settore è in prevalenza derivante da come Red Bull riesce a generare grip attraverso la meccanica della vettura. Più in generale a Miami avrà più impronta anche il carico derivante dal fondo e dall’aerodinamica. Ecco perché la pista americana sarà più significativa dal punto di vista di valutazione ed ottimizzazione degli aggiornamenti introdotti sulla RB19.
Autore: Rosario Giuliana
Co-Autore: Piergiuseppe Donadoni