Il terzo e ultimo giorno di test si è concluso con la notizia meno sorprendente di tutte: una Red Bull in testa, anche se non è quella di Max Verstappen, assente in quest’ultimo giorno di lavoro. Sergio Perez chiude in prima posizione questa tre gironi di test, seguito da Lewis Hamilton distaccato di più di tre decimi – con una mescola di vantaggio per Mercedes – precedendo poi Valtteri Bottas (C5) e il duo Ferrari (entrambi con C4).
Tempi, piani di lavoro, carichi di benzina, modalità delle Power Unit e momento in cui questi riscontri cronometrici sono stati eseguiti rendono, ancora una volta, futile ogni tipo di confronto. La Red Bull RB19 si conferma sicuramente la vettura più pronta, lasciando indietro una Mercedes impegnata a risolvere i suoi problemi. La Ferrari invece, dopo un lungo inverno di lavoro, si ritrova a lavorare su una SF-23 molto cambiata rispetto alla F1-75.
Solo certezze per Red Bull, Ferrari a caccia del giusto bilanciamento per esaltare la SF-23.
Le due vetture che si sono contraddistinte per accreditarsi i gradi di ‘favorite’ in vista della prima gara in Bahrain sono certamente la Red Bull e la Ferrari. La Red Bull RB19 si è mostrata sicuramente una vettura più pronta rispetto alla SF-23, dando subite buone sensazioni ai piloti – in particolare a Max Verstappen – fornendo ai tecnici le risposte che cercavano durante questa tre giorni di lavoro. La vettura di Milton Keynes – come abbiamo avuto modo di analizzare – prosegue nel solco del lavoro svolto dalla squadra nel 2022, mostrando ottime doti di carico ed efficienza, ma soprattutto di usura pneumatici che la pongono, oggi, come assoluta favorita alla gara che si svolgerà tra una settimana.
Quest’oggi Max Verstappen non è stato impegnato in pista ed è toccato così a Sergio Perez svolgere quest’ultima giornata di test per Red Bull, con tante simulazioni di long run, più o meno brevi, ma anche la possibilità di montare più di un set di mescola C4 e provare così a spingere la vettura più al “limite”. Un lavoro sicuramente utile anche per il messicano che spesso nel 2022 ha faticato a estrarre tutto il potenziale della macchina. La classifica parla di 7 decimi di vantaggio sulle due Ferrari, che però hanno svolto ancora una volta piani di lavoro ben diversi. La SF-23 è cambiata parecchio in questo inverno, come confessato dagli stessi piloti.
C’è del lavoro da svolgere a Maranello in questa settimana di preparazione al Gran Premio. Oggi non è stato possibile testare la nuova ala posteriore monopilone che avrebbe conferito anche un maggior carico, a causa di un problema all’ala mobile non risolvibile in tempi brevi. Gli uomini in pista hanno poi avuto modo anche di effettuare un test sulla nuova specifica di fondo (riconoscibile per la posizione del tirante diversa dal precedente), così da collezionare dati e inviarli in fabbrica in real time cosi da iniziare le valutazioni. Nelle prime prove libere della stagione vedremo con quali progressi. Buona la velocità sul giro secco, un bilanciamento difficile da trovare che rende la finestra di utilizzo ottimale più complessa da centrare.
La Mercedes (per ora) arranca, mentre l’Aston Martin vuole stupire.
Se dovessimo fare le classiche pagelle di fine test alla voce dei bocciati metteremmo sicuramente la Mercedes. Una valutazione molto sommaria e superficiale, ma sicuramente i tecnici di Brackley non escono con tutte le risposte che cercavano da questi test. La W14 ha cambiato comportamento durante questi tre gironi di test, rendendosi spesso indecifrabile. Questa mattina George Russell è sembrato più a suo agio rispetto alla giornata difficile di ieri, ma nel pomeriggio Lewis Hamilton è sembrato andare spesso e volentieri in crisi. Il giro veloce non è stato entusiasmante, ma peggio succedeva nel passo gara con un posteriore molto difficile da gestire.
“Il porpoising non c’è più, ma alcune caratteristiche della vettura dell’anno scorso sono ancora presenti su questa. Devo ringraziare il team per il duro lavoro svolto fino a questo momento e sono sicuro che potremo migliorare ancora” Queste sono alcune delle parole dette da Lewis Hamilton nel corso della giornata, ancor prima di tornare in macchina, quando si è augurato di ritrovare le sensazioni positive del Giovedì. La W14 in questi test ha patito anche dell’eccessivo drag a causa dell’ala posteriore da alto carico, che però non sarà utilizzata la settimana prossima, andando su una scelta che darà una mano sotto il punto di vista dell’efficienza aerodinamica.
Chi però sta sorprendendo è Aston Martin, che ha confermato di aver compiuto un grande passo in avanti, anche se andrà confermato durante la stagione. “La macchina è nuova per più del 95%, anche l’estintore è nuovo. Dovevamo migliorare in tante aree a livello aerodinamico, meccanico ma anche emozionale, facendo sentire più a loro agio i piloti. Anno scorso c’era una fastidiosa vibrazione sul volante che non dava il giusto feeling al volante” ha fatto sapere Luca Furbatto, dell’Aston Martin, in merito ai cambiamenti fatti sulla AMR22. Un grande passo in avanti è stato fatto, per esempio, in merito all’efficienza aerodinamica. Un altro punto debole da migliorare era la gestione degli pneumatici, punto su cui Fernando si è focalizzato molto.
Anche oggi lo spagnolo ha svolto importanti long run, con buoni riscontri cronometrici, ma soprattutto buoni segnali dal degrado minimo che ha evidenziato durante i suoi stint. E così, con una W14 non ancora al meglio, Aston Martin potrebbe anche sognare di fare come l’Alfa Romeo anno scorso e provare a sfidare la squadra di Brackley ad inizio stagione.
Alfa Romeo oltre i problemi, McLaren trascinata a fondo. Midfield compatto.
Questi test sono stati un vero e proprio incubo, ancora una volta, per il team di Woking. La MCL60 non è ancora pronta a disputare una stagione 2023 al livello degli standard che la squadra vorrebbe. La vettura patisce ancora un drag eccessivo e soprattutto ha evidenziato qualche problema di troppo, nei giorni scorsi, ai freni anteriori. Oggi invece un’eccessiva flessibilità delle ‘ali di gabbiano’ posti sopra gli pneumatici anteriori, collegati alle brakeduct, hanno costretto il team a ridurre molto il lavoro in pista. Un problema di natura strutturale che però contano di risolvere già settimana prossima, poiché è previsto un aggiornamento di questi componenti.
Alfa Romeo invece dopo due giorni piuttosto tranquilli ha patito oggi il primo grande stop. Valtteri Bottas si è fermato lasciando la sua C43 in pista durante la sessione mattutina, ritornando poi però in pista nel pomeriggio. Il team ha identificato un sospetto problema alla Power Unit, che è stata spedita a Maranello per identificare la natura del guasto. I meccanici hanno provveduto così alla sostituzione di alcuni componenti per completare il piano di lavoro. La C43 ha confermato delle buone doti velocistiche su short e long run così come un posteriore più stabile della precedente vettura.
La situazione dietro è sempre molto confusionaria. Alpine sta procedendo con un lavoro piuttosto ‘coperto’, non ricercando mai la prestazione con nessun tipo di mescola, volendo analizzare bene le caratteristiche della nuova monoposto, portando oggi in pista anche una nuova ala posteriore, più scarica della versione utilizzata nei primi due giorni. Anche Williams ha mostrato una nuova tipologia di ala posteriore, sempre più scarica, con un lavoro fatto su run più brevi rispetto ad altre squadre.
AlphaTauri e Haas invece confermando l’idea generale che il pacchetto di mischia sarà più compatto rispetto alla passata stagione, con la possibilità di vedere più vetture in lotta anche per gli ultimi posti nella Top 10. L’ordine delle forze in campo potrebbe essere molto più variabile rispetto alla stagione 2022, anche in base alle caratteristiche dei circuiti.
Giri completati dai team: (Day1+Day2)
Alpha Tauri 456 Williams 439 Ferrari 417 Haas 415
Red Bull 413 Alfa Romeo 402 Mercedes 398 Aston Martin 387
Alpine 353 McLaren 312
Classifica suddivisa per Power Unit
Mercedes 1536 Ferrari 1234 Red Bull 869 Alpine 353
Autore: Paolo D’Alessandro