Red Bull annuncia aggiornamenti, Mercedes cerca di comprendere la W12

Piergiuseppe Donadoni
7 Apr, 2021

Mentre Red Bull annuncia aggiornamenti, Mercedes cerca di comprendere la W12

Red Bull Vs Mercedes. Verstappen Vs Hamilton. Ce lo si immaginava così il primo Gp della stagione e, non senza polemiche, così è andato a finire. L’ha spuntata il sette volte campione del mondo, anche grazie a po’ di fortuna come ha sottolineato Toto Wolff nel post gara: “L’abbiamo vinta grazie ad una combinazione di grande strategia, buona macchina in gara e fortuna.

Tralasciando quest’ultima, che aiuta molto spesso gli audaci, la “grande strategia” è stata anche quella di impostare il weekend tenendosi nel retro box due set nuovi di Hard da sfruttare in gara, al contrario di Red Bull che ha optato per due set di Medium. Questo gli ha permesso di utilizzare una strategia più aggressiva, provando a vincere una gara contro una vettura che fin dall’approccio al primo weekend stagionale era considerata superiore. “Se qualcuno mi avesse detto che domenica avremmo fatto P1 e P3, probabilmente non ci avrei creduto”, ha detto Toto Wolff qualche giorno fa.

In gara solo “leggermente” superiore. C’è una spiegazione tecnica: la vettura di Verstappen è infatti incappata in qualche problemino di troppo al differenziale che secondo Helmut Marko è costato fino a 3 decimi al giro.

Il differenziale è un componente meccanico molto importante che gestisce la coppia fornita alle posteriori mentre si effettua una curva. Viene gestito dall’elettronica anche se i piloti hanno la possibilità di modificarlo (ingresso, centro e uscita curva).

Solitamente in gara i piloti optano per un setup più aggressivo, con un maggior bloccaggio del differenziale che permette al posteriore di ruotare più velocemente, seppur in modo più brusco, salvaguardando gli pneumatici, l’interno soprattutto.

Questo quanto avrebbe voluto fare Verstappen nella prima parte di gara, specialmente in curva 1, caricando maggiormente la ruota esterna, andando a sollecitare meno quella interna che aveva già un buon grip. Ma i valori modificati dal pilota olandese tramite il volante non venivano correttamente recepiti dall’elettronica.

Un minor bloccaggio, obbligato, ha portato cosi la RB16B di Verstappen ad avere un posteriore meno reattivo tra centro e uscita di curva e soprattutto un eccessivo scivolamento (surriscaldamento) della posteriore destra.

Se a questo associamo anche la furbizia del sette volte campione del mondo, che percorrendo in maniera completamente diversa ma legale curva 4, guadagnava in media un decimo e mezzo al giro (grazie ad una velocità all’apex superiore di 5 km/h rispetto alla traiettoria “classica”), possiamo capire come la strategia Red Bull di provare ad evitare un possibile undercut Mercedes è miseramente fallita.

“Durante la prima fase di gara non siamo riusciti a guadagnare il vantaggio di cui avevamo bisogno per evitare un undercut. Siamo passati addirittura da un margine di 2,5 ad 1,7 secondi. Questa è stata la fase decisiva del primo stint, dove eravamo chiaramente handicappati”, ha aggiunto Helmut Marko in una intervista rilasciata ai media tedeschi.

Tuttavia, pur con questo importante problema, Verstappen è riuscito a giocarsi la vittoria fino all’ultima curva, dimostrando che in Bahrain la RB16B era superiore alla W12.

Anche se la W12 si è dimostrata fin dai test una vettura migliore in configurazione da gara, più “diva” invece quando c’è da estrarne il potenziale sul singolo giro, in assenza di problemi tecnici sulla RB16B ci sarebbero state ben poche possibilità di vittoria per Hamilton.

Il Bahrain è un circuito “rear limited”, soggetto a raffiche di vento e a importanti cambiamenti di direzione di quest’ultimo. Questo probabilmente ha esasperato i punti deboli della Mercedes, rendendo il posteriore ancora più instabile in ingresso e centro curva, un qualcosa di cui Red Bull non ha assolutamente sofferto.

Ma guardando alle prossime gare, Imola e Portimao, i tecnici del team campione del mondo hanno altri e diversi pensieri a cui pensare. La possibilità di utilizzare assetti più neutri potrà sicuramente aiutare a migliorare il bilanciamento aerodinamico ed anche il comportamento in quei momenti di repentino spostamento del centro di pressione (in avanti o indietro).

Ci sarà da capire però se ciò basterà poiché il gap in Bahrain con la RB16B nelle curve veloci era ampio e sia a Imola che soprattutto a Portimao le curve ad alta velocità non mancheranno di certo.

Sul circuito portoghese è atteso poi un importante pacchetto di aggiornamenti sulla RB16B mentre in casa Mercedes tutto tace, pochi annunci, come se a Brackley siano ancora in quella fase di comprensione dei “problemi” sulla W12, concentrandosi solamente sull’estrarre il massimo dal pacchetto attuale, soprattutto da alcuni macro-componenti aerodinamici, tra cui il fondo, che non hanno ancora mostrato in pista quanto visto in galleria del vento.

Con le limitazioni in galleria del vento e al CFD, il budget cap entrato ormai ben in vigore, nessun sviluppo del motore consentito e la progettazione della nuovissime vetture 2022 che incombe su tutti i team, Mercedes ha “scelto” l’anno peggiore per iniziare barcollando. Ma difficilmente molleranno.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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