Adrian Newey è il progettista più vincente della F1 e l’uomo Red Bull più chiacchierato dei primi sei mesi di questo 2024, alle spalle di Christian Horner. Dopo l’annuncio del suo addio dal team campione del mondo, che avverrà ufficialmente nel trimestre dell’anno prossimo, sono infatti arrivate numerose proposte al ‘genio’ inglese che hanno fatto parlare molto. A partire dalla Ferrari, per arrivare a Williams, Mclaren e Aston Martin, con quest’ultima squadra che sta mostrando un forte e diretto interesse tramite Lawrence Stroll, il proprietario del team, che ha sempre fatto di tutto (infrastrutture e personale) per costruire una squadra che possa puntare ai Mondiali durante il prossimo ciclo regolamentare.
Giallo Red Bull: Newey ancora ai box e in griglia ma non avrebbe dovuto occuparsi solamente della RB17?
“Il Team annuncia che lo Chief Technical Officer, Adrian Newey, lascerà il Red Bull Technology Group nel primo trimestre del 2025. L’ingegnere si ritirerà dai compiti di progettazione della vettura di Formula 1 per concentrarsi sullo sviluppo finale e sulla consegna della prima hypercar della Red Bull, l’attesissima RB17. Rimarrà coinvolto e impegnato in questo entusiasmante progetto fino al suo completamento.” aveva fatto sapere il team campione del mondo con un comunicato piuttosto chiaro e che indicava come i 12 mesi rimanenti fossero una sorta di gardening mascherato lato F1. Tuttavia, Newey è stato ancora avvistato nel box Red Bull a Silverstone, nonché in griglia mentre prendeva appunti guardando la RB20 sul suo famoso quaderno rosso.
Qualcosa quindi sembra essere cambiato rispetto a due mesi e mezzo fa, quel primo maggio quando la Red Bull annunciò l’addio del 65enne di Stratford-upon-Avon. Sicuramente le prestazioni della RB20, una vettura che sta faticando a trovare ulteriori prestazioni rispetto soprattutto a Mclaren e Mercedes. Nella gara di casa, a Silverstone, il team campione del mondo è stato addirittura terza forza in pista nella gara domenicale, un qualcosa di veramente sorprendente se si pensa al vantaggio tecnico presente lo scorso anno ma anche nelle prime due gare stagionali, quando si poteva immaginare che questo mondiale ripercorresse quanto visto nella passata stagione. I risultati di Perez sono lo specchio dell’involuzione da parte della vettura del team di Milton Keynes. Dopo tre secondi posti (Bahrain, Arabia Saudita e Suzuka) nei primi quattro GP, la quinta posizione in Australia, un terzo e quarto posto tra Cina e Miami, è iniziato il calvario per il pilota messicano: due ottavi posti a Imola e in Spagna, un settimo posto in Austria e addirittura una 17esima posizione a Silverstone.
Newey contrario ad alcune soluzioni della RB20 ma Wache ha deciso di mantenerle senza la sua approvazione
La RB20 è una forte evoluzione delle due macchine precedenti, con Helmut Marko che l’ha definita una “piccola rivoluzione” ad inizio anno. Dopo metà stagione, è chiaro come il team diretto da Pierre Wache abbia voluto cambiare il compromesso aero meccanico per guadagnare prestazioni soprattutto alle basse e medie velocità ma senza perdere terreno alle alte. Per far ciò, si sono prese anche importanti decisioni riguardanti il sistema di raffreddamento, visto che Red Bull ha spostato gran parte degli ingressi di raffreddamento in zone ad elevata pressione, liberando l’ingresso delle pance per massimizzare il flusso al di sopra del fondo e, contemporaneamente, ottimizzando gli sfoghi nelle poche zone di bassa pressione nel retrotreno della RB20. Proprio a riguardo, è curioso raccontare come Adrian Newey fosse fortemente contrario a molti elementi attualmente presenti sulla RB20, parte del raffreddamento compreso. Lo scorso maggio, già da dimissionario, affermava a Sky Sports UK come la RB20 non lo convincesse appieno, avendo soprattutto una caratteristica di cui non era per niente soddisfatto e che “è un qualcosa che cambierà più avanti nel corso della stagione o più probabilmente l’anno prossimo”. Newey non concordava sui cannoni posteriori e sul forte estremizzazione del raffreddamento, tanto che, secondo una fonte molto vicina all’ingegnere inglese, addirittura “odia quegli ingressi posti a lato dell’Halo” introdotti in Giappone; così come non credeva che gli “shark inlet” fossero una buona strada da seguire. Questo è piuttosto sorprendente, ancor di più se si pensa che quella è la via che ha mandato in crisi, almeno per ora, il bilanciamento della Ferrari SF-24. Tuttavia, la parte tecnica della squadra è andata avanti con quelle soluzioni, pur senza la sua approvazione.
Lo abbiamo già raccontato ma quest’ultimi retroscena sono ulteriori conferme: l’influenza di Adrian Newey nella RB20 è stata molto minore rispetto agli anni precedenti poiché, soprattutto nell’ultimo anno, la situazione tecnica in casa Red Bull è cambiata molto, con il progettista e genio inglese sempre meno protagonista, in favore di un gruppo di lavoro affidato a Pierre Waché e Enrico Balbo. Questa mancanza di motivazioni e stimoli, oltre a quanto successo all’interno del team nelle prime settimane del 2024, ha portato Newey a rassegnare le dimissioni, interrompendo una collaborazione che andava avanti da quasi 20 anni. Il genio inglese non si sentiva più importante come avrebbe voluto. L’involuzione della RB20 ha cambiato le carte in tavola? Sulla griglia di Silverstone qualche bozza di miglioria per la RB20 la stava disegnando e lui è ancora uomo Red Bull fino a marzo del prossimo anno, indipendentemente da quello che c’era scritto nel comunicato di addio dello scorso maggio.