Sorpresa Aston Martin: DRS efficiente come Red Bull a Miami

Rosario Giuliana
16 Mag, 2023

Quattro podi in cinque gare è il grande rendimento della Aston Martin che con la sua AMR23 ha fatto un grande step prestazionale, confermandosi anche a Miami seconda forza dopo l’aliena Red Bull. La classifica costruttori sorride al team inglese con un secondo posto che aveva dell’inimmaginabile la passata stagione. Di pari passo al grandissimo step di Aston ci sono le difficoltà che persistono per Ferrari e Mercedes, le quali hanno mantenuto il loro concetto di monoposto a differenza di Aston Martin, che ha saputo stravolgere (bene) il progetto iniziale.

“Siamo in un ottima posizione, abbiamo saputo capitalizzare i risultati anche per i problemi degli altri. Ferrari ha avuto anche degli episodi sfortunati, saranno ed è credibile pensare che lotteranno per il secondo posto nei costruttori” – ha affermato il team principal Mike Krack. Il team di proprietà Lawrance Stroll si è inserito da quest’anno a tutti gli effetti fra i “top team”, al terzo anno dall’ingresso in F1 come team. Fernando Alonso sta facendo sicuramente la differenza rispetto al compagno Lance Stroll in termini di risultati, ma la vettura inglese ha confermato in piste abbastanza diverse tutte le bontà tecniche del progetto di Dan Fallows e Luca Furbatto.

Aston Martin si conferma seconda forza mentre si prospetta un futuro con Honda a partire dal 2026.

Riuscire ad ottenere la prima vittoria rimane attualmente una missione quasi impossibile, poiché in condizioni normali Red Bull fa di proprietà esclusiva i primi due posti. Alonso sta massimizzando i risultati del team, consapevole però che per cogliere una vittoria dovrà sperare che succeda qualcosa a tutte e due le Red Bull: “La gara di Miami è stata in solitaria per me nella seconda parte. Le Red Bull attualmente sono imprendibili, e stiamo massimizzando i risultati. Cercheremo di vincere cercando di farci trovare pronti qualora ce ne sarà l’opportunità”.

Aston Martin che in questi giorni guarda anche al futuro, con accordo prossimo al raggiungimento per la fornitura dei propulsori con Honda a partire dal 2026. Il team del magnate canadese Stroll era uno degli ultimi a non aver ancora una Power Unit per il dopo 2025, quando entreranno in vigore le nuove regole sui motori. Sul banco di definizione dei nuovi regolamenti in materia motori c’è un ridimensionamento del contributo del motogeneratore MGH-H, se non la totale abolizione. Impronta maggiore alla parte ibrida verrà designata al MGU-K, aspetto che parrebbe aver attirato nuovamente l’interessa di Honda per la F1. Il costruttore giapponese, che attualmente equipaggia i campioni della Red Bull e Alpha Tauri, ha dunque fatto dietro front sul voler lasciare la F1 trovando in Aston Martin una possibile alternativa. Il team inglese aveva anche valutato un possibile accordo con Porsche, quasi del tutto sfumato dopo il neo-interesse di Honda per la F1.

Aston Martin ha migliorato i suoi punti deboli: La nuova ala posteriore in “stile Red Bull” garantisce un miglior compromesso.

La mano di Dan Fallows si vede sulla AMR23 nell’ultimo approccio tecnico che il team ha avuto a Miami. Aston Martin conferma il proprio punto di forza principalmente sul passo gara e sulla gestione gomme, aspetto che la accomuna alla Red Bull RB19. A Miami la “verdona” ha utilizzato una configurazione abbastanza scarica rispetto a quelli che erano i canoni che contraddistinguevano la AMR23 nei primi GP. Nelle prime tre gare Aston era abbastanza carica nella scelta dell’ala posteriore, risultando una delle vetture con maggior carico in curva, portando grande velocità nelle curve veloci (aspetto visto soprattutto in Bahrain). D’altra parte, Aston Martin pagava dazio in velocità di punta, fattore penalizzante con queste F1 in gara. A Miami la scuderia di Silverstone ha confermato l’ala posteriore da medio/basso carico che era stata portata in Azerbaijan, più ispirata alla filosofia Red Bull.

L’ala posteriore da medio-basso carico della AMR23 usata a Miami

In casa Aston sono stati riscontrati grandi livelli di efficienza a DRS aperto a Miami, con l’AMR23 con un delta velocistico superiore persino ai valori Red Bull (11,42% contro 11,30% di efficienza a DRS aperto). La Red Bull rimane più efficiente dal punto di vista puramente generico, con un corpo vettura che ha intrinsecamente poco drag già dall’anno scorso. A Jeddah, pista simile per configurazione aerodinamica a Baku e Miami, Aston Martin era andata con un’ala da medio carico con un profilo del drs tagliato, molto simile a quanto faceva Mercedes sulla W13. Facendo un confronto fra Miami e Jeddah, i valori di efficienza a drs aperto in Arabia erano ben inferiori per Aston Martin: Red Bull 12.01%, Aston 9.97% (-2.04%).

Ala posteriore della Aston Martin usata in. Arabia.

L’assetto scelto per Miami non ha penalizzato per nulla la gestione gomme, fattore che avrebbe permesso ai tecnici di Aston di andare sereni sull’assetto più scarico, viste anche le temperature più basse riscontrate in terra americana. La direzione presa dai tecnici del team inglese è stata orientata sul sacrificare qualcosa in termini di velocità in curva, puntando in un compromesso che “equilibrasse” la AMR23 fra velocità in curva e in rettilineo, senza perdere in termini di gestione gomme.  L’assetto più orientato alla gara ha permesso a Stroll di risalire e ad Alonso di tenere dietro Sainz per tutto il primo stint, nonostante il ferrarista sia stato quasi tutto il tempo in zona drs.  Alonso ha gestito bene il primo stint su gomme medie, aumentando il ritmo durante l’under-cut di Sainz. In questo modo il quarantenne spagnolo è riuscito a rimanere in finestra di controsorpasso al numero 55 della Ferrari, mostrando un ritmo in media di 0.4s più lento del duo Red Bull su gomma hard. Aston sembra aver mantenuto il passo di Red Bull dopo gli aggiornamenti di quest’ultima introdotti a Baku. Gli step di Aston sono da ricondurre ad una sempre migliore comprensione della AMR23, della quale i tecnici hanno migliorato i punti deboli senza intaccare i punti di forza. In vista di Imola sulla vettura di Alonso e Stroll sono previsti alcuni piccoli aggiornamenti, per un primo step di sviluppo che avrà poi seguito importante in Canada e nel GP di casa di Silverstone.

Autore: Rosario Giuliana

Co-Autori: Piergiuseppe Donadoni e Andrea Vergani

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