Autore: Paolo D’Alessandro & Piergiuseppe Donadoni
Il weekend austriaco è partito con uno Sprint. In tutti i sensi. Il formato della mini gara ha anticipato al venerdì la sessione di Qualifica e questo ci sta permettendo di analizzare la Pole Position di Max Verstappen, ma anche della buona prestazione della Ferrari che su un circuito ancora diverso dai precedenti, sulla carta ‘ostico’ se si prendevano i riferimenti velocistici delle prime gare, ha dato filo da torcere alla RB18. Ma c’è da parlare anche dei risultati importanti di Alpine e Haas, mentre non ha iniziato bene la McLaren con un Venerdì piuttosto problematico.
Alla vigilia di questo appuntamento avevamo accennato alle possibilità di valori che, soprattutto nel midfield, sarebbero cambiati con occhi puntati su Alpine e AlphaTauri. I 60 minuti a disposizione evidentemente hanno limitato notevolmente il lavoro in pista ed anche questo ha influenzato le prestazioni odierne, che non è stata esente da problemi per diverse squadre.
AlphaTauri in chiaroscuro, Haas e Alpine piazzano il primo colpo del weekend
A Silverstone il team di Faenza era chiamato a lottare in difesa, con una vettura che soffre ancora di porpoising ed è stata costretta – come analizzato – a tenere un’altezza da terra superiore a quanto si volesse per una migliore perfomance, pagando anche nei curvoni veloci. Una pista più Stop&Go come quella di Spielberg poteva venire incontro a Pierre Gasly e Yuki Tsunoda, ma la AT02 ha dato delle risposte in chiaroscuro. Una spiegazione più precisa sulle difficoltà presenti anche a Spielberg del team italiano l’ha data Pierre Gasly “Non portiamo aggiornamenti da un po’, quindi sappiamo che in confronto ad altri faremo un po’ di fatica, quindi tutto sommato sono felice, anche se perdere la Q3 per un margine così ridotto è frustrante”. Difficoltà soprattutto in curva 4, dove Gasly rispetto all’Alfa Romeo è arrivato a perdere addirittura 3 decimi.
Anche il giapponese si ritiene soddisfatto del comportamento della macchina, anche se le gomme non in temperatura gli hanno pregiudicato l’ultimo tentativo in Q2. Il Team di Franz Tost sta cercando di lavorare per limitare il porpoising e poter così tornare ad abbassare la macchina e guadagnare il terreno perduto sugli avversari.
Mentre gli altri si leccano le ferite, la Alpine prova a fare bottino pieno con entrambe le macchine, arrampicandosi dietro i tre top team. Entrambe le vetture sono nuovamente in Q3 e le prestazioni sono incoraggianti. La Qualifica non è andata però come avrebbero voluto nel team di Enstone, perché c’era maggior perfomance da spremere fuori. “La macchina era da Top 5, Top 6. Purtroppo nel mio primo run in Q3 ho danneggiato il fondo sopra un cordolo e questo mi ha fatto perdere della perfomance. Domani dovremo quindi recuperare le posizioni perse” ha rivelato Fernando Alonso al termine della giornata, con il team che ha confermato il danno subito dallo spagnolo che poteva essere in lotta per le posizioni dietro Ferrari e Red Bull, visti gli incidenti delle due Mercedes che non hanno potuto completare la sessione.
Chi ha piazzato un doppio colpo importante è stata invece la Haas, che torna in Q3 con entrambe le vetture e lo fa sull’asciutto e in circostanze normali, seppur il weekend si stravolto dalla Sprint Race ed abbia concesso solamente un’ora di lavoro ai team. La squadra americana ha lavorato in modo efficiente ed ha trovato il giusto bilanciamento per minimizzare i suoi punti deboli. La Haas ha tenuto un carico piuttosto elevato, riuscendo a minimizzare l’effetto drag e soprattutto non ha mostrato un porpoising accentuato, anzi, non inficiando quindi la perfomance durante la Qualifica. Un exploit in Qualifica non è comunque una novità per il team di Gunther Steiner, il quale spera però di potersi confermare sia domani nei 100 km di gara, che poi alla domenica, così da fare nuovamente punti dopo il ‘successo’ di Silverstone, provando a dare un imput alla propria classifica, in attesa degli unici aggiornamenti di stagioni che dovranno aiutare la Haas soprattutto da dopo la sosta.
Entrambi i piloti sono convinti che la macchina avesse ancor più potenziale di quanto dimostrato. “Per mettere le gomme in temperatura serve spingere e questo vuol dire sprecare parte del potenziale dello pneumatico nuovo, non è l’ideale, quindi penso che ci fosse ancora qualcosa da tirar fuori dal pacchetto” ha analizzato Mick Schumacher, autore di buoni progressi in questo mese, dando forse le risposte che ci si attendevano da lui. Magnussen se l’è potuta giocare con l’Alpine di Ocon, finitagli dietro per poco di un decimo ma arrivati praticamente alla pari in approccio all’ultima curva. Sarebbe stata una quinta posizione eccellente per il danese, considerando la penalizzazione in 13esima posizione per Checo Perez.
Aston Martin KO mentre McLaren espone le sue debolezze. Alfa Romeo continua a non digerire la C5.
Ancora una doppia eliminazione per il team di Silverstone nelle prime fasi della qualifica. Né Sebastian Vettel, né Lance Stroll, sono riusciti ad andare oltre la diciassettesima e ventesima posizione, senza guadagnarsi il pass alla Q2. I passi in avanti visti a Barcellona sembrano improvvisamente essere spariti dal Canada per la Aston Martin, almeno in qualifica mentre in gara, la squadra di Lawrence Stroll sta riuscendo spesso a compiere buone rimonte in gara, anche con strategie coraggiose e una AMR22 che spesso riesce ad allungare gli stint con una buona gestione delle gomme dure, un po’ un caratteristica che si vede anche sulla W13. Il gap perso da Stroll tra l’uscita di curva 1 e la percorrenza del tornantino (curva 3) vale 4 decimi di secondo, che sarebbero stati fondamentali per passare in Q2, lasciando fuori la Mclaren di Lando Norris. Vettel fa invece affidamento sulle “possibilità che ti offre la Sprint” e sulla possibilità quindi di partire in una posizione migliore nella gara di domenica.
Non se la passano meglio i connazionali della McLaren, con un Daniel Ricciardo fermato già nel Q1 mentre Lando Norris non è riuscito a far segnare un tempo utile nel Q2, pur avendo mostrato il potenziale per potersi aggrappare alla Top 10. La McLaren non ha avuto una Prima Sessione di Prove Libere tranquille. Lando Norris è stato fermato a circa metà sessione da un problema alla sua Power Unit nuova, costringendo il team ad un cambio su una specifica vecchia in vista delle Qualifiche. Problemi anche per Daniel Ricciardo al flap mobile dell’ala DRS che al mattino ha dato tanti grattacapi, oscillando in modo evidenti quando azionato in rettilineo e costringendo la McLaren a diversi lavori per cercare di fissarlo ed evitare problemi.
Le qualifiche non sono andate come il team sperava e le parole di Lando Norris rilasciate in settimana vengono più che mai in soccorso di prestazioni così ‘deludenti’. “Capisco parte dei problemi (di Ricciardo). La nostra macchina richiede di essere guidata e usata in un modo particolare che ti porta a cambiare anche lo stile di guida in situazioni che non vorresti cambiare, come la frenata. E’ sempre molto particolare la gestione della McLaren in frenata, lo ha visto anche Carlos negli anni passati. Quindi posso capire alcuni dei suoi problemi”.
Se soffri di problemi in frenata come l’australiano, il Red Bull Ring è uno degli ultimi circuiti dove non vorresti trovarti. La particolarità è stata che anche il talentuoso pilotino inglese non si è trovato a suo agio con la MCL36 e durante la qualifiche ha faticato molto a rispettare i track limits, salvo confessare via Radio di aver “paura di frenare” a causa di un feeling poco felice con la sua macchina per via di un problema all’impianto frenante, patito in parte anche da Ricciardo, che il team sta cercando di risolvere in vista delle due gare dei prossimi giorni.
Chi invece non digerisce il circuito di Spielberg è anche l’Alfa Romeo, per altri motivi. Il rapporto tra la C42 e le C5, mescole Pirelli non riesce infatti a decollare. “Ho avuto solo un giro per fare il mio ultimo tentativo e nonostante abbia chiuso con un tempo competitivo, non ho avuto grip per quasi tutto il tempo, è stato frustrante” Questa la reazione alla fine delle Qualifiche di Guanyu Zhou, che ha anche aver pagato quanto successo a Silverstone, sicuramente dal punto di vista tecnico. La vettura infatti è stata rimessa insieme da capo, ma il motore che il cinese aveva in Inghilterra, PU3 Ferrari, è attualmente sotto la custodia degli uomini di Maranello che stanno analizzando i danni riportati e per questo motivo ha dovuto presentarsi qui in Austria con un motore più vecchio.
Valtteri Bottas è riuscito a passare in Q2, ma lì è rimasto, con un unità propulsiva nuova che lo costringerà a partire in ultima fila nella giornata di Domenica. L’Alfa Romeo non riesce a sfruttare il pieno potenziale delle Pirelli più morbide, pur presentandosi con delle ali piuttosto cariche, pagando così anche un eccesso di drag nei lunghi rettilinei del primo e inizio secondo settore, pari a 2 decimi rispetto all’AlphaTauri. Una situazione difficile da districare, che in qualifica non ha pagato, ma che nelle due gare potrebbe dare un vantaggio grazie all’uso del DRS (contro avversari che ne saranno eventualmente sprovvisti) e nella gestione delle gomme sulla lunga distanza.
Quali strategie per la Sprint Race?
“Il poco degrado che abbiamo visto sulla Soft la rende un opzione per la Sprint Race di domani, con macchine non troppo cariche di benzina” questo il pensiero di Mario Isola, che ha confermato come il Red Bull Ring non stia dando problemi di usura eccessiva delle gomme, con un asfalto comunque superiore ai 35°.
La pista cambierà ancora molto nel corso dei giorni. Al momento non è prevista pioggia nelle prossime ore e quindi le simulazioni di passo gara delle FP2 andranno ad aumentare il grip naturale della pista in vista della Sprint Race, mentre per domenica sono previste delle piogge soprattutto in mattinata che potrebbero così riportare la pista alle condizioni di FP1, piuttosto green e con poco grip, il che non avrà aiutato le scelte delle squadre sui setup prima di andare in regime di parco chiuso appena prima delle Qualifiche.