Nella consueta conferenza stampa che apre il weekend di un Gran Premio, tra i temi toccati dai vari piloti c’è l’iconicità e unicità di Suzuka, nonché del Giappone in generale con la sua cultura soprattutto per il motorsport, ed anche un anteprima di cosa piloti e team si aspettano dalla quarta gara di questo mondiale. Tra i piloti coinvolti vi erano Max Verstappen (Red Bull), George Russell (Mercedes), Carlos Sainz (Ferrari), Alexander Albon (Williams), Pierre Gasly (Alpine) e l’idolo di casa, Yuki Tsunoda (Racing Bulls). Le prime domande sono state indirizzate all’inglese e lo spagnolo per un update fisico, con entrambi i piloti che hanno rassicurato sul loro stato di salute. “Sono rimasto in Australia ed ho iniziato a fare pesi, andare in palestra e usare la bici. Posso dire di sentirmi bene e vicino al 100%” ha detto il pilota della Ferrari.
Ha voluto soprassedere sulle tante polemiche che ha causato il finale di gara con Fernando Alonso, invece, George Russell. Ha ritenuto corretta la decisione degli stewards di penalizzare lo spagnolo, per non ‘legalizzare’ quanto da lui fatto che “è stato un po’ oltre. Si può cambiare stile di guida durante un Gran Premio, ma io ero sul rettilineo, ho effettuato una regolazione sul volante e quando ho alzato lo sguardo ero attaccato al posteriore di Alonso” ha raccontato il pilota della Mercedes. In riferimento al brake testing, di cui tanto si è parlato, ha chiarito che sicuramente se ne parlerà nel prossimo briefing con i piloti, invitando ora a mettere da parte questa questione ed andare avanti, raccontando anche di essersi casualmente incontrato con Alonso, a Monaco, in un coffee shop, senza discutere dell’accaduto “Quando abbassiamo la visiera, siamo rivali. Senza casco, bisogna portarsi sempre rispetto reciprocamente. Sono questioni di pista, nulla di personale con Fernando”
Red Bull in cerca di riscatto, Ferrari vuole confermare i progressi. Mercedes ed Alpine sulla ‘difensiva’.
Max Verstappen ha palesato un buon umore nonostante i problemi d’Australia, verso i quali in Red Bull non temono ripercussioni per il Gran Premio di Suzuka, dove tra l’altro il team campione del mondo introdurrà un importante pacchetto di novità. “Se guardiamo solo la perfomance di Melbourne, eravamo comunque veloci. La nostra macchina si adatta bene alle curve veloci e quindi puntiamo a mostrare di nuovo il nostro potenziale qui” ha affermato il già 3 volte campione del mondo olandese. C’è curiosità però anche da parte di Carlos Sainz di vedere come la Ferrari SF-24 si comporterà qui a Suzuka. Come il suo compagno di squadra, Charles Leclerc, anche lo spagnolo ha affermato che la monoposto è un ottimo passo in avanti rispetto alla SF-23. “Pochi mesi fa eravamo penso sette-otto decimi dietro Red Bull, sarà una sfida interessante per noi per capire realmente dove siamo“. A detta dello spagnolo e come confermato fin qui, alla SF-24 mancano ancora un paio di decimi per sfidare la RB20 e per questo servirà attendere i primi aggiornamenti importanti, che a Maranello rimangono pianificati per il Gran Premio di Imola.
Con loro c’è anche chi non sta vivendo un momento particolarmente felice. C’è sicuramente Pierre Gasly, con un Alpine in difficoltà che arranca sul fondo della classifica e che qui, a Suzuka, introdurrà però le sue prime novità. L’obiettivo è migliorare la perfomance, diminuire il peso e comprendere se la strada di sviluppo intrapresa è corretta; “nulla che ci farà fare un grosso salto in avanti, ma è pur sempre qualcosa che potrà aiutarci, in attesa di altri sviluppi” ha fatto sapere il francese. In casa Mercedes invece si attende di scoprire come la W15 performerà a Suzuka, un circuito con tante curve veloci dove dove potrebbe soffrire. “Siamo più forti nelle curve lente, ma qui ci sono più curve veloci anche rispetto a Jeddah e Melbourne. C’è ancora molto da capire, ma stiamo lavorando sodo per progredire” ha detto l’alfiere di Brackley.
Curve veloci, corsia stretta e poco margine di errore: ecco cosa piace ai piloti di Suzuka
Da sempre la pista di Suzuka è eletta come una delle favorite dei piloti, se non la numero 1. E’ un mix di caratteristiche tecniche, complessità di guida e l’influenza della cultura giapponese che rende questo viaggio sempre speciale. “Quest’anno è stato anche meglio perchè è bello passare dall’Australia a qui, in questo periodo dell’anno. Sono qui da qualche giorno e ho fatto anche un po’ di sci” ha fatto sapere Max Verstappen. Ma a livello tecnico, quello che piace ai piloti è il senso della velocità. Secondo Carlos Sainz ricorda un po’ quello che si vive ad Imola, questo grazie ad una carreggiata stretta, un aspetto sottolineato anche da Alexander Albon che aggiunge come abbiano tenuto gran parte della pista originale. “I cordoli anche sono quelli di sempre. Ci sono poi variazioni di altezza, curve con camber e tante cose che nei cittadini non troviamo più. Inoltre sbagliare può costarci caro perché dopo la linea bianca è erba o ghiai, non c’è margine di errore”. Chi ha corso qui più di 10mila giri è Yuki Tsunoda, tra F4 e le altre serie ma dice che è un circuito che non lo annoia mai, nonostante l’infinità di giri effettuati.
Particolare la definizione di Max Verstappen che lo definisce “intimidatorio” soprattutto per chi ci corre le prime volte.“E’ molto divertente, soprattutto il primo settore, se hai una macchina ben bilanciata e incollata alla pista. Se invece hai qualche problema, quel settore in particolare diventa veramente problematico”, sicuramente dei problemi che difficilmente avrà lui con la sua RB20 dove già l’anno scorso, nello snake, faceva una differenza impressionante su tutti, con solo McLaren capace di rimanere vicina. “Anche sotto la pioggia, con la corsia stretta, le barriere vicine. C’è anche il rischio di tornare in pista dopo l’impatto. Sai che qui, se spingi un po’ di più, puoi incorrere nell’errore e pagarlo caro”. Particolarmente apprezzate da George Russell sono le curve con un angolo di camber importante. “Tutti i circuiti che hanno questi cambi di altitudine e camber, come Austin o Portimao, sono divertenti da guidare. Il banking poi permette di non avere una sola traiettoria ideale, che è ciò che noi piloti odiamo di più e troviamo spesso con curve senza camber.”. Oltre la parte tecnica, Pierre Gasly ha sottolineato anche la passione e l’entusiasmo della gente che sin dal Giovedì riempie l’autodromo per osservare anche il lavoro dei meccanici in pitlane, il giro di pista dei piloti; molti sono pronti ad accoglierli già all’aeroporto con bagni di folla per i loro idoli “La loro passione è incredibile, non si vede spesso in Europa”.