Tanti aggiornamenti sulla Aston Martin AMR21 ma l’obiettivo rimane la quinta posizione mondiale

Piergiuseppe Donadoni
13 Lug, 2021

Tanti aggiornamenti sulla Aston Martin AMR21 ma l’obiettivo rimane la quinta posizione mondiale.

Fra i team più delusi da questo primo terzo di stagione 2021 vi è sicuramente Aston Martin, la quale non si aspettava di dover essere praticamente tagliata fuori dalla lotta per il terzo posto nei costruttori.

All’avvento del GP di casa a Silverstone, il bilancio è abbastanza negativo in confronto alle aspettative, con la “verdona” che in classifica costruttori si trova in sesta piazza, alle spalle di Alpha Tauri. L’obiettivo sarà quello di guadagnare una posizione nel costruttori, la quinta, nei confronti di Alpha Tauri. Nient’altro di più.

Non solo le prestazioni in pista non sono all’altezza delle aspettative, ma anche l’effetto dell’auto in TV. A seconda della luce, l’Aston Martin è facile confonderla con una Mercedes, anche per via di una somiglianza ‘tecnica’ che sicuramente non aiuta.

Il British Racing Green tanto studiato negli scorsi mesi non convince tant’è che lo si sta rivalutando per l’Aston Martin che verrà l’anno prossimo. Non si vuole cambiare colore ma renderlo solamente più visibile. Una possibilità sarebbe di rendere la vernice metallizzata ma ciò richiederebbe qualche grammo in più di peso, sempre prezioso in queste moderne vetture di F1.

Tornando ad un discorso più tecnico, il salto di performance avvenuto nel 2020 con la RP20 (quando ancora il team viaggiava sotto il nome di Racing Point), aveva gettato le basi per un 2021 sicuramente più prospero di risultati.

I congelamenti alle macro-componenti, e il fatto di poter utilizzare cambio e sospensione Mercedes 2020 senza spendere tokens, erano fattori che potevano influire positivamente sul quella che era l’obiettivo svanito la stagione passata ossia il terzo posto costruttori.

Aston Martin bussa alla Fia ma serve concentrarsi sulla AMR21

Con la AMR21 di quest’anno, le difficoltà prestazionali a cui è insorto il team di Silverstone sono evidenti, in quanto la macchina di Vettel e Stroll non riesce a generare sufficiente carico aerodinamico, trovandosi a lottare ogni GP per le posizioni più basse del centro gruppo, a cavallo della zona punti.

Escluso qualche acuto in piste e situazioni particolari, come Monaco e Baku, la vettura non permette ai due piloti di entrare in top six frequentemente, come accadeva nel 2020. I tagli al fondo, diffusore e soprattutto brake duct posteriori sappiamo che hanno penalizzato maggiormente quelle monoposto nate con un concetto a basso rake, come Mercedes e, appunto, Aston Martin.

L’approccio tecnico nell’interpretazione ai tagli del fondo è stato abbastanza aggressivo da parte di Aston Martin, e la monoposto disegnata da Andrew Green è stata quella che ha presentato le soluzioni più interessanti al fondo. Bordo ondulato nella zona mediana come Mercedes, taglio a Z con diversi deviatori di flusso sono stati gli aspetti che hanno dato risalto alle scelte tecniche sulla AMR21.

tanti aggiornamenti sulla AMR21

Tuttavia, dopo la prima gara si è subito capito che non sarebbe stato facile ripetere la stagione 2020 in termini di risultati, e che recuperare il gap da Mclaren e Ferrari, con un 2022 su cui focalizzare il lavoro di sviluppo a cui aggiungerci il budget cap, non sarebbe stato fattibile nel breve periodo.

In questi ultimi GP la vettura di Andrew Green non ha mancato di piazzare novità tecniche sulla propria monoposto, e assieme a Red Bull Aston Martin è il team che ha introdotto più novità di rilievo. Tuttavia, a detta del team inglese, la galleria del vento sta già lavorando full time sulla vettura 2022 da qualche settimana. Le novità che sono state portate in pista e che verranno, seppur più piccole, portate in pista fino al GP Ungheria, derivano da sessioni in galleria/CFD svolti settimane fa. 

Per migliorare l’estrazione d’aria dalla parte bassa del retrotreno erano state riviste anche la fiancate nel GP del Made in Italy, con uno shape più downwash della carrozzeria per portare più aria a fondo e nella parte superiore del diffusore.

Oggetto di aggiornamenti è stato proprio il fondo piatto, già rivisto in Portogallo, e che in Austria 2 ha messo in mostra un differente shape dei generatori di vortice nella macchina di Lance Stroll.

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Nello stesso week end si è visto poi un nuovo diffusore e delle nuove bargeboards, che lavorano in sinergia con il nuovo fondo.

I deviatori di flusso nello specifico sono stati rivisitati nella parte superiore, con lo scopo di laminare meglio il flusso d’aria proveniente dall’anteriore, da indirizzare proprio nella zona del fondo. È stato creato una sorta di doppio profilo orizzontale con i due elementi “boomerang”, per accompagnare meglio il flusso verso le fiancate. Questo pacchetto sarà a disposizione anche di Sebastian Vettel a Silverstone.

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La mancanza di carico al posteriore è uno degli elementi che caratterizza sia Mercedes che Aston Martin, proprio per caratteristiche intrinseche delle due monoposto.

Entrambi i team sono costretti ad adottare ali abbastanza cariche al retrotreno, per cercare di non sbilanciare la monoposto.  Nel caso Mercedes, la W12 ha un anteriore che permette ai piloti di portare molta velocità in ingresso curva, mentre Aston Martin ha qualche difficoltà in più.

In quest’ottica abbiamo visto fra le novità austriache una nuova ala anteriore, riservata questa volta per entrambi gli alfieri del team verde. Un piccolo accorgimento aerodinamico, che ha previsto una modifica nello spoiler più alto, a cui è stata semplicemente aumentata la corda.

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Anche Aston, come Mercedes, ha provato a lavorare sull’ala posteriore nel Gp d’Austria. Stroll e Vettel hanno svolto un “compare aerodinamico” con un’ala posteriore a cucchiaio (già provata a Imola) durante le libere austriache, per cercare di guadagnare top speed nel primo settore del Red Bull Ring. Questa soluzione è stata tuttavia scartata definitivamente per un’ala più carica, proprio in virtù delle difficoltà accennate prima.

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Il risultato finale è stato infine peggiore di quello di gara 1, con entrambi i piloti fuori dai punti (Stroll 13° – Vettel out per contatto con Raikkonen), anche per una scelta strategica, quella di partire su Soft, che non ha dato i vantaggi sperati.

A quasi metà stagione è difficile pensare che possa esserci un cambio di rotta, in virtù del fatto che questi potrebbero essere gli ultimi importanti aggiornamenti delle monoposto.

Sul fronte tecnico il team di Szafnauer nell’ultimo mese si è mosso anche nel mercato degli ingegneri, portando fra i propri ranghi Luca Furbatto, ex responsabile telai Alfa Romeo Sauber e che ricoprirà il ruolo di “Engineering Director” per il 2022.

Acquisti anche da Red Bull, vicina ‘soli’ 35 km dalla fabbrica Aston, con Dan Fallows e Andrew Alessi. Il primo, nome pesante e che diverrà il nuovo Direttore Tecnico di Aston Martin, ha però un contratto di ancora due anni con il team anglo austriaco, che sta lavorando per ritardare il più possibile la cessione.

Da questo punto di vista, il capo di Aston Martin F1 Lawrence Stroll, sta cercando di muoversi in ottica 2022. Sarà fondamentale l’esperienza e la competenza dei tecnici, in quanto si partirà sostanzialmente tutti da un foglio bianco nel progetto delle macchine del prossimo anno. “Nel nostro team lavorano già tecnici di grande valore, ma sono ancora pochi rispetto ai grandi team. Per questo abbiamo siamo ancora sul mercato, anche se ritengo che già l’anno prossimo potremo dire la nostra in attesa di una ulteriore crescita grazie ai nuovi acquisti.

Autore a illustrazioni: Rosario Giuliana

Co Autore: Piergiuseppe Donadoni

 

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