Tecnica Mercedes: Nuova sospensione anti-dive sulla W14.

Rosario Giuliana
25 Mag, 2023

Il debutto della Mercedes W14 profondamente aggiornata arriva sullo storico circuito cittadino di Montecarlo dopo l’annullamento del week end di Imola. Il mondiale 2023 di Mercedes ricomincia con una W14 che ha subito un importante cambiamento di veste, non solo aerodinamica ma anche meccanica. Il fallimentare concetto “zero-sidepods” portato avanti dai tecnici Mercedes anche nel 2023 ha portato il team a rivedere subito il progetto dopo la conclusione dei test pre stagionali. Sulla W14 rivisitata debutta anche la tanto attesa nuova sospensione anteriore accoppiata al nuovo servosterzo, per trovare finalmente assetti meccanici più funzionali a queste vetture dotate di canali venturi. Tuttavia, rimane non ideale per il team che il primo approccio con le novità avvenga in una pista “anomala” come quella di Monaco, la quale è sicuramente troppo specifica e poco significativa a livello di raccolta dati.

I nuovi sidepods della W14 a Monaco

Nuova sospensione anteriore “Anti-Dive”: Alzato il braccio superiore con un compromesso fra limiti di budget e di telaio. 

Il team di Brackley ha svolto un importante lavoro per risollevare il potenziale del progetto W14, il quale porta tuttora con sé i limiti della vecchia W13. Lo schema della sospensione anteriore ha subito un notevole cambiamento in relazione a quelli che sono i vincoli presenti nel regolamento tecnico e finanziario di questa F1. Mercedes e Ferrari erano le due monoposto con uno schema sospensivo all’anteriore abbastanza “convenzionale”, abbastanza lontano da quella è la tendenza attuale. Adottare uno schema  che favorisca la riduzione dei cambi di assetto in corsa tramite “l’anti-affondamento” è una delle armi vincenti con questa nuova generazione di monoposto.

MonacoGP - Montecarlo - Mercedes W!4 La nuova sospensione anteriore della W14 presente a Monaco è di fatto un compromesso per cercare di adottare mappature meccaniche differenti, ricercando l’effetto “anti-dive” per ottenere un’altezza da terra più bassa e soprattutto costante del pavimento. Red Bull ha fatto scuola anche sul fronte meccanico con l’utilizzo di uno schema sospensivo attuo a ridurre i fenomeni di beccheggio, sfruttando la stessa meccanica dell’auto per tenere costanti le altezze da terra senza l’utilizzo dell’elettronica, bandita per regolamento. Il re-styling esterno ed interno della sospensione è stato fatto senza andare a rivisitare il telaio, il ché ha sicuramente rappresentato un importante limite. Ad occhio è evidente come sia stato riposizionato l’attacco anteriore del triangolo superiore, portato più in alto rispetto al mozzo ruota. L’attacco anteriore è stato portato al limite del bordo superiore del telaio, proprio come sugli schemi di Red Bull e Aston Martin, per aumentare al massimo l’angolo di inclinazione del braccio. Il braccio posteriore rimane in posizione più bassa in modo tale sfruttare i bracci aerodinamicamente da formare l’effetto down-wash verso le nuove pance. Frontalmente si nota chiaramente il gap aumentato rispetto fra il braccio superiore e inferiore rispetto al vecchio schema, proprio come su Red Bull e la cugina Aston Martin.

A riconferma che il telaio non è stato modificato è la presenza dei vecchi punti di ancoraggio, di fatto inutili. A livello di assetto meccanico la nuova geometria permette l’utilizzo di molle più morbide, uno dei principali limiti della vecchia W13 e della versione iniziale della W14. Entrambe erano soggette entrambe ad una finestra di assetto troppo ristretta e troppo dipendente da fattori esterni. Monaco sarà di fatto un vero e proprio test per team e piloti, che dovranno adattare sicuramente parte del loro stile di guida con una monoposto che offrirà sensazioni differenti alla guida. Cambierà il feeling in frenata per i piloti con una monoposto che risulterà meno sensibile all’impuntamento in avanti. Sia Russell che soprattutto Hamilton non sono mai stati entusiasti della posizione di guida, più avanzata rispetto alla concorrenza e che non permette al pilota di avere una visuale ideale per valutare le distanze. Il lavoro dei tecnici di Brackley capitanti adesso dall’esperto James Allison sarà di comprensione anche nelle gare successive a quella di Montecarlo, e proseguirà verso Silverstone, per indirizzare idealmente i prossimi sviluppi in vista soprattutto della monoposto del prossimo anno che dovrebbe segnare un taglio netto con la filosofia nata con la W13.

Autori: Rosario Giuliana e Giuliano Duchessa

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