Track limits: le zone di ghiaia non cambiano il metro di giudizio

Luca Manacorda
28/06/2024

Le ultime edizioni del GP Austria sono state fortemente condizionate dalla questione track limits. Il Red Bull Ring è uno dei tracciati in cui i piloti finiscono più spesso oltre i limiti consentiti della pista – spesso per pochissimi centimetri – in particolare nelle veloci e complicate curve 9 e 10 che chiudono il giro. Questo, negli anni passati, ha portato a una situazione grottesca, tra tempi cancellati a ripetizione nel corso delle qualifiche e penalizzazioni in gara che hanno stravolto l’ordine di arrivo, fino al caso limite dello scorso anno con addirittura oltre 1200 possibili violazioni da analizzare per la direzione gara. Per cercare di ovviare al problema, quest’anno gli organizzatori hanno introdotti delle piccole zone di ghiaia appena oltre i cordoli dei punti incriminati: questo da un lato dovrebbe suggerire ai piloti di evitare traiettorie troppo larghe, dall’altro dovrebbe rendere immediato capire chi va troppo largo.

Niels Wittich: “Abbiamo soddisfatto la richiesta dei piloti”

Le strisce di ghiaia nelle curve 9 e 10 sono larghe 2,5 metri, mentre in curva 4 la linea bianca è stata portata a due metri di distanza dalla via di fuga in ghiaia sempre per lo stesso motivo. Niels Wittich, Direttore di gara della FIA, ha spiegato così l’introduzione di questa novità: “Stiamo creando un deterrente naturale e stiamo aggiungendo chiarezza nel modo in cui delineiamo i limiti della pista. Il metro di giudizio è sempre lo stesso, questo è solo per aiutare“.

Sainz track limits GP Austria 2023

Wittich ha poi spiegato perché dovremmo vedere meno violazioni dei track limits rispetto alle ultime edizioni del GP Austria: “In passato c’era una linea bianca dipinta su un cordolo bianco. Quindi non eravamo al 100% sicuri nel capire se la gomma era interamente oltre. Ora i piloti sapranno dov’è il limite. Questo è ciò che vogliono e ciò che hanno chiesto. Avranno un feedback, lo sentiranno quando si avvicineranno alla ghiaia, e se metteranno una ruota lì ciò li penalizzerà, perché la macchina sarà più lenta. Questa è stata la richiesta numero uno da parte dei piloti: eliminare ogni tentazione di esplorare i limiti perché non c’è più alcun guadagno“.

Le perplessità dei piloti

L’argomento è stato affrontato anche nella conferenza stampa del giovedì del GP Austria. I piloti si sono espressi in maniera mediamente positiva, pur mantenendo alcune perplessità che solo l’attività in pista potrà far svanire. Charles Leclerc ha dichiarato: “È interessante, ho visto le foto. Queste due curve erano piuttosto complicate già prima della trappola di ghiaia che abbiamo ora. Immagino che ora sarà abbastanza chiaro dove sia il limite della pista e non avremo più questo tipo di problemi, il che è positivo. Devo però guidare in pista per dirvi esattamente cosa ne penso, sulla carta sembra positivo“.

Yuki Tsunoda ha sottolineato una possibile criticità di questa soluzione: “È una buona modifica, ma spero che non sia come a Monza alla seconda chicane, dove tutta la ghiaia entra in pista e aumenta la possibilità di una foratura“. Più perplesso è apparso Logan Sargeant: “Non penso che risolverà completamente il problema, a dire il vero. Mi piacerebbe vedere un modo in futuro in cui il problema dei track limits venga completamente eliminato dalla progettazione della pista. Penso che ci sia sempre un’opportunità per farlo“. Guanyu Zhou ha invece spiegato come al Red Bull Ring, sede anche del GP Austria di MotoGP, soluzioni alternative a questa non siano percorribili: “All’ultima curva di Shanghai, il cordolo è un po’ più alto, quindi non si è costretti a utilizzare più del limite della pista. Qui è decisamente difficile, perché ci sono anche le moto che corrono“.

Conferenza pre GP Austria

Verstappen: “Le gomme si surriscaldano e in quel tratto si sottosterza molto”

Max Verstappen, pilota della Red Bull che è anche proprietaria del circuito di Zeltweg, ha spiegato perché è così difficile rispettare i track limits in quelle curve: “È una pista fantastica da guidare. Mi diverto sempre molto e le curve ad alta velocità sono molto divertenti. Ovviamente, con il layout che abbiamo, parliamo sempre di limiti della pista. Ed è anche un po’ un problema quando, durante il giro, le gomme si surriscaldano: le gomme anteriori diventano molto calde, quindi sottosterzi ampiamente e talvolta succede già all’ingresso della curva. Il risultato in uscita è andare pochi millimetri oltre il limite, il che ti dà una penalità. Spero che con la ghiaia fermi un po’ questo problema, vedremo se sarà la strada giusta. Penso che nessuno abbia una soluzione chiara al momento su cosa sia meglio. Naturalmente dobbiamo condividere la pista anche con la MotoGP, ad esempio, e con altre categorie. Penso che sia un po’ complicato, al momento, trovare la soluzione migliore qui“.

Parere analogo è stato espresso anche da Lewis Hamilton, nell’incontro con i media avvenuti nell’hospitality Mercedes: “I track limits spero saranno un po’ meglio, dopo il casino dell’anno scorso. La pressione è sempre alta in questi weekend e mettere insieme il giro perfetto è complicato. Con queste vetture poi è sempre complicato essere nella giusta finestra, siamo sempre sul filo anche sul setup“.

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