Trattamento di idroscarifica all’asfalto di Istanbul: sarà gara a due soste?

Piergiuseppe Donadoni
06/10/2021

Trattamento di idroscarifica all’asfalto di Istanbul: sarà gara a due soste?

La F1, in queste ore, sta volando a Istanbul dove nel prossimo fine settimana si disputerà il Gp di Turchia, sedicesimo appuntamento di una stagione fin qui molto emozionante.

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Sul tracciato di Istanbul si è corso anche nella emergenziale stagione passata e tra le cose che più ci si ricorda, c’è sicuramente la pessima qualità dell’asfalto ‘turco’.

«È una Merda, con la M maiuscola», aveva affermato a caldo Lewis Hamilton, salvo poi vincere in rimonta una gara gestita in modo impeccabile.

L’asfalto, posato solamente poche settimane prima dell’evento, era risultato essere molto liscio e soprattutto ‘trasudava’ in modo importante gli oli bituminosi.

Tanto pattinamento, su una superficie che, anche visivamente, sembrava di ghiaccio con enormi difficoltà nel mandare in temperatura gli pneumatici Pirelli; le più dure della gamma, visto che al momento della scelta si pensava che le temperature fossero molto più elevate rispetto a quelle registrate nel weekend di gara.

Ma per questa nona edizione del GP di Turchia, l’asfalto è stato “rinnovato”.

Lo ha anticipato il direttore di gara della F1, Michael Masi: Gli organizzatori hanno rinnovato l’intera superficie dell’asfalto consentendo di avere maggior grip”.

A quanto capito da Formu1a Uno, è stato effettuato un trattamento di micro idroscarifica di precisione, che fa parte di quei metodi ‘water-jet’ usati spesso per ringiovanire un asfalto.

Si è cercato di eliminare il bitume in eccesso, andando cosi ad aumentare la micro rugosità dell’asfalto e di conseguenza l’incremento del suo grip.

Ricordiamo che le piste di F1 non sono composte solo da asfalto (miscela naturale di idrocarburi solidi e semifluidi, per lo più costituiti da bitume), che di per sé è la parte ‘appiccicosa’, bensì anche da inerti, come pietrisco e ghiaia, a formare quello che viene definito come un conglomerato bituminoso.

Il trattamento, effettuato principalmente per migliorare la risposta dell’asfalto nel caso dovesse piovere (ci sono delle possibilità), tuttavia, avrà degli effetti anche in caso di pista asciutta.

L’incremento del grip infatti genererà una maggior usura sugli pneumatici che, accoppiata ad una scelta più aggressiva (C2, C3 e C4) da parte di Pirelli rispetto alla scorsa edizione (C1, C2 e C3), potrebbe incidere nelle strategie di gara.

Proprio per questo Mario Isola, in ingresso al weekend, ne ha immediatamente parlato (“…la pista ha subito un processo di pulizia con getti d’acqua ad alta pressione, cosa che dovrebbe aver portato ad una maggiore rugosità e grip), mettendo in risalto che il processo di pulizia è avvenuto “Dopo aver ufficializzato la nostra nomination”. 

Solo nella giornata di domani team e soprattutto i tecnici di Pirelli potranno verificare le ‘conseguenze’ tecniche del trattamento effettuato.

Il rischio, certamente presente, è che i dati relativi alle rugosità dell’asfalto saranno superiori a quelli a disposizione di Pirelli al momento della selezione delle mescole da inviare.

Tuttavia, il costruttore italo cinese di pneumatici non è preoccupato: “Anche se la rugosità fosse più elevata, si avrà semplicemente maggiore usura e quindi due soste al posto di una”, ci hanno fatto sapere.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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