Vasseur: “Crediamo nella SF-23 perchè sappiamo che ha potenziale.”

Paolo D’Alessandro
15 Mar, 2023

Il primo Gran Premio della stagione non si è concluso in modo positivo per la Ferrari. Una SF-23 si è ritirata, mentre Carlos Sainz ha portato la sua vettura al traguardo in quarta posizione, pagando un grosso distacco da Red Bull, e finendo dietro anche dall’Aston Martin di Fernando Alonso. Tuttavia, Vasseur, TP Ferrari, continua a credere che la SF-23 abbia molto potenziale da sbloccare ed in Bahrain abbia sottoperformato esaltando molti dei problemi avuti. Si attende dunque una reazione già a Jeddah.

Ferrari in ritardo: problemi di setup e di bilancio, ma c’è potenziale nella SF-23

Una parola ricorrente nelle parole di questa mattina di Frederic Vasseur è stata la parola guidabilità. Il francese ne ha quasi abusato del termine per spiegare al meglio cosa è successo in Bahrain, che comunque è un circuito che “esalta i problemi che abbiamo in termini di bilanciamento” con la conseguenza di soffrire di degrado gomma. Proprio questo è stato un limite della Ferrari SF-23, evidenziato anche da Carlos Sainz nel post gara, nonostante fosse uno dei focus di sviluppo della vettura 2023 rispetto alla F1-75 (nella seconda parte di stagione). Io mi concentro però sulla prestazione. Se ti manca quella, spingi di più, consumi di più le gomme e quindi vai più lento e il Bahrain peggiora la situazione essendo uno dei circuiti più estremi della stagione sulle gomme”.

Cosa non è andato bene quindi in Bahrain? Vasseur aveva parlato di una ‘clear picture’ dopo la gara e così, pungolato dalle domande, risponde senza problemi. “Siamo sicuramente dietro la Red Bull, ci manca un po’ di prestazione. In qualifica possiamo essere vicini, in gara abbiamo visto nel primo stint che potevamo stare tra di loro, ma quando poi abbiamo messo la Hard e loro la Soft, non era più il caso. Abbiamo sottostimato la Soft in gara e questa è stata una lezione importante per noi.ha commentato, prima di concentrarsi sui problemi della SF-23 “Non parlerei di downforce o altro, quella è questione di scelta. Se sei veloce sul dritto e non in curva, cambia ala e risolvi in parte il problema. E’ una questione di scelta. Il nostro problema è stata la guidabilità e il bilancio della macchina“.

Nessun problema di correlazione e il porpoising è sotto controllo.

Il francese ha subito respinto l’accusa di possibili problematiche sulla correlazione dati simulatore-pista, dando ‘la colpa’ semplicemente ai competitors, in questo caso Red Bull, che sono scesi in pista con un pacchetto complessivamente migliore del loro, spingendo Ferrari a lavorare per trovare migliore perfomance. Ammette però che la SF-23 “ha ampio spazio di miglioramento. Non capisco le discussioni sul concetto della macchina, per me è un problema di perfomance, non di concetto. In Bahrain il nostro bilancio non era giusto e questo ha tolto anche confidenza ai piloti. Lavorando su questo già potremo avere dei miglioramenti”.

A domanda diretta da parte di Formu1a.uno ha voluto anche minimizzare quelli che sono stati i problemi emersi in Bahrain con il porpoising o bouncing. “Siamo sempre al limite con questo fenomeno. Però non sta intaccando la nostra prestazione e quindi non è un problema di per se”. Vasseur ha spiegato meglio che ad oggi la Ferrari è un passo indietro alla Red Bull, ma crede che la SF-23 ha ancora ampi margini di miglioramento e che una gara non dovrà abbattere l’umore della squadra. “Sappiamo che abbiamo dei problemi in termini di affidabilità e di perfomance, come della guidabilità. Dobbiamo lavorare per risolvervi e fare un passo avanti”.

Carlos Sainz in action with his Ferrari SF-23.

“Alla presentazione c’era entusiasmo, è vero. Ero entusiasta anche io per la sfida che mi aspetta, ma non ho mai fatto riferimento alla posizione degli avversari. In inverno sono tutti campioni del mondo.” ha affermato Vasseur con anche qualche risata volta a smorzare la tensione degli ultimi giorni. Dichiarazioni che lasciano perplessi vista la chiarezza fatta quel giorno, con l’obiettivo dichiarato di vincere i mondiali. E per vincerli devi essere in una posizione migliore degli avversari. “Ho sempre detto che il campionato non si vince in Bahrain e quindi, anche se vinci la prima gara, non ti puoi rilassare. Adesso abbiamo subito un occasione di riscatto. Io non sono così negativo; abbiamo analizzato il Bahrain e c’è una lunga lista di cose da migliorare, che anche voi potete capire, e Jeddah sarà un primo appuntamento per provare a reagire”.

Il nuovo capo della Ferrari non ha voluto poi soffermarsi troppo su altri rivali che non siano quelli che oggi comandano la classifica, ossia Red Bull. “Aston Martin? Hanno fatto sicuramente bene. L’anno scorso a Jeddah erano fuori in Q1 con entrambe le macchine e quindi questo progresso è anche incoraggiante per noi, perché vuol dire che in pochi mesi è possibile anche fare un grande passo avanti. Io però voglio concentrarmi su Ferrari, non su Mercedes, Aston Martin o altri. Noi dobbiamo migliorare“.

Autori: Paolo D’Alessandro

Co Autori: Piergiuseppe Donadoni e Giuliano Duchessa

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