Una volta a Maranello si iniziavano simbolicamente le nuove stagioni con la cena di Natale in presenza della stampa. Poi è arrivato il Covid-19, che non ha più permesso di organizzarla in presenza. Cosi anche quest’anno, ma per una motivazione ben diversa: nel mese di dicembre, Ferrari lavorava con un team principal dimissionario, Mattia Binotto, sostituito poi il 9 gennaio da Frederic Vasseur. “Di Mattia ho apprezzato molto l’incontro effettuato quando sono venuto per la prima volta a Maranello a visitare il team [il 20 dicembre scorso]. E’ stato un bel gesto da parte sua, soprattutto perchè posso capire non fosse facile.” ha affermato Vasseur. La cena è diventata cosi un pranzo, nonchè l’occasione per l’ingegnere francese di pronunciare proprio le sue prime parole ufficiali da nuovo team principal della squadra di Maranello, a media selezionati tra cui Formu1a.uno.
Vasseur: “Per me l’obiettivo non è essere in Ferrari ma vincere.”
La curiosità dei media è spaziata dai suoi obiettivi, ora che è arrivato in Ferrari, alle sensazioni che sta provando in questi primi giorni al comando della Scuderia di Maranello. Si sa che in Ferrari è tutto diverso rispetto alle altre squadre. Tifo e pressione sono diverse dagli altri team di Formula 1, ma questo non viene visto per forza in modo negativo dal francese. “La tanta passione è un aspetto positivo. Perché abbiamo bisogno dei fans, di persone dietro di noi anche se, a volte, nel team bisognerà calmare questo tipo di entusiasmo”. Per far passare meglio il suo pensiero l’ex Sauber ha fatto anche un paragone con il calendario di F1 e il numero crescenti di gare, che corrisponde spesso anche a lamentele da parte degli stessi team. “E’ un po’ come il numero di gare di cui molti si lamentano. Dobbiamo ricordare che fino a pochi anni fa faticavamo a trovare circuiti che volevano ospitare la F1. Non possiamo lamentarci dell’entusiasmo che c’è dietro la F1 o dietro il team“.
La carriera del Francese, con la chiamata Ferrari, ha sicuramente subito un impennata a livello di popolarità e di complessità della sfida. Vasseur non fa mistero che questa sia sicuramente la sfida più difficile della sua carriera, ma ricorda anche il suo passato. “Ho avuto delle sfide difficili anche in passato, probabilmente la più difficile è stata quando ho iniziato in Formula Renault, ma sicuramente qui sarò più esposto mediaticamente, ci sono più aspettative. E’ la storia del team. C’è un obiettivo chiaro nel campionato e non dobbiamo vergognarci. Qui in Ferrari tutti vogliono vincere il titolo e questo sarà uno dei miei compiti”. Frederic Vasseur è apparso sereno ma molto deciso, confermando di essere un uomo con le idee chiare in testa e senza il timore di esporle e di affrontare la pressione che ne consegue. Il francese infatti ha dichiarato di non vedere il suo approdo in Ferrari come un punto di arrivo, anzi, il suo lavoro inizia proprio adesso e rifiuta la parola ‘spavento’ o ‘paura’ in merito alla difficoltà che il ruolo di TP rappresenta in Ferrari. “Quando ti sottoponi a questo tipo di sfide sai che ti esponi, insieme alla tua famiglia, ma se giochi a tennis vuoi vincere a Wimbledon e quando lavori nel motorsport, in Formula 1, vuoi vincere per la Ferrari”. Fred Vasseur, personalità molto diversa dal suo precedessore, Mattia Binotto, ha poi continuato. “Negli ultimi 32 anni della mia vita sono rimasto concentrato soprattutto sul risultato della stagione corrente, senza un piano a lungo termine su come sviluppare un azienda. Avrò lo stesso atteggiamento oggi. Se vogliamo ottenere di più e arrivare al successo dobbiamo ottenere risultati molto presto perché i risultati sono la miglior motivazione per tutti”. Il pensiero del manager francese è quindi chiaro e si sposa con quella che è la filosofia Ferrari: non cercare del tempo, ma andare subito alla ricerca di risultati in pista con il massimo impegno da parte di tutti, collaborando e correndo da squadra.
“La sfida non è lavorare per Ferrari, ma è vincere per Ferrari e penso debba essere lo stesso per tutti all’interno del team. Sappiamo di avere una grande responsabilità perché dietro a questa squadra c’è una grande cultura e una grande storia ma la sfida è vincere, nient’altro. Dobbiamo avere questa mentalità e spingerò tutti in questa direzione che per me è la sfida”. Il francese ha battuto molto sul tasto delle ambizioni che la Scuderia deve avere e di come i mondiali siano un vero obiettivo. “Non sono un aerodinamico o un meccanico. Il mio compito è mettere le persone giuste nel posto giusto. Qualche volta nella mia vita ci sono riuscito in questo tipo di organizzare e dopo 32 anni di esperienza penso di avere una buona compresione di un Racing Team, dai meccanici agli ingegneri”.
Presentazione il 14/02 con la vera 675 poi il giorno dopo subito in pista per il primo filming day
Come normale che sia l’attenzione di molti è già proiettata al campionato che sta per iniziare e alle ambizioni di Ferrari. “L’obiettivo chiaro da parte di Benedetto e John è di vincere entrambi i mondiali. Quando hai gli strumenti che abbiamo, quando hai Charles e Carlos, non puoi avere obiettivi diversi da questi. Penso sia lo stesso in Mercedes e in Red Bull, ma alla fine ci sarà solamente un vincitore”. Il francese non ha usato mezzi termini anche in un secondo e simile passaggio della chiacchierata. “Non posso entrare in Ferrari, che è arrivata seconda l’anno scorso, e dire che l’obiettivo è arrivare quinti. L’obiettivo è chiarissimo: dobbiamo vincere, non c’è altra opzione”. Il francese sollecitato è entrato anche più nel dettaglio sulla situazione del team in approccio del campionato 2023, non addentrandosi comunque troppo in pronostici. “E’ ancora presto. Avremo dei dei cambi di regolamento e non sappiamo cosa hanno fatto gli altri”.
In fabbrica però il lavoro procede spedito e la Ferrari si è concentrata prettamente sul migliore l’affidabilità e sviluppare la vettura a livello aerodinamico, come confermato dal nuovo TP della Rossa. “Quello che c’era da migliorare era sicuramente l’affidabilità della Power Unit. Finora, sui banchi dinamici sembra essere buona ma dovremo aspettare di essere in pista per confermare che sia così. Oltre ad aspettare anche dopo il Bahrain perché i primi problemi l’anno scorso li abbiamo avuti attorno a Miami, o giù di lì. Comunque per ora è sotto controllo“. Poi si è arrivati alla tanto attesa problematica strategie. L’approccio è stato molto leggero, cercando di non affrontarlo in questo momento. “La questione strategia è stata messa sul tavolo ed abbiamo qualche settimana per prendere decisioni. La cosa più importante non è l’individuo ma il gruppo che sta dietro. Sapete benissimo che non è una persona che schiaccia un pulsante, spesso si tratta più di una struttura e se questa è di supporto o meno. Devo prima di tutto capire qual’era o quali erano i problemi in passato dietro gli errori comessi. Insomma, capire che tipo di errori sono stati fatti prima di prendere qualsiasi decisione che non può riguardare solamente alla persona in carica”.
Il nuovo TP non ha voluto rivelare il nome della prossima monoposto di Maranello. “Sarà una Ferrari e sarà rossa” ha detto in modo scherzoso ai vari giornalisti presenti, riportando però alcuni dettagli interessanti. Ferrari presenterà infatti la vera 675, al contrario di altri team che mostreranno solamente le nuove livree su manichini 2022 come Red Bull. “Noi andremo dritti al punto, anche perchè il giorno dopo (15/02) faremo il primo filming day, per andare poi direttamente in Bahrain e restarci sino alla prima gara”. Infine, il nuovo team principal è stato interpellato anche relativamente ai rumors emersi su queste pagine, relativi a delle prestazioni molto importanti in uscita dal Simulatore rispetto alla F1-75 di fine stagione. “Le prestazioni sono sempre relative, non mi interessa essere molto più veloce se gli altri migliorano più di noi, vedremo in Bahrain”.
Autori: Paolo D’Alessandro e Piergiuseppe Donadoni
Co autori: Giuliano Duchessa e Andrea Vergani