La Ferrari esce dal weekend di Budapest con un bilancio in chiaroscuro. All’Hungaroring ha esordito sulla SF-24 il fondo evoluto, una novità figlia dei problemi legati al bouncing che nel precedente appuntamento di Silverstone si sono manifestati in tutta la loro gravità, tanto da portare il team a decidere di usare la precedente specifica di monoposto per la gara britannica. Su un tracciato più lento e tortuoso come quello ungherese, sono arrivati sia in qualifica sia in gara un quarto e un sesto posto, risultati di certo non esaltanti per un team che dopo Monte Carlo veniva considerato il principale avversario della Red Bull e che invece ora sta perdendo terreno nel Mondiale Costruttori anche dalla lanciatissima McLaren. Oltretutto, il gap dalle prestazioni della MCL38 è stato evidente e quantificato in 3/4 decimi al giro. Entrambi i piloti hanno promosso l’ultimo aggiornamento ma, particolare che rappresenta sicuramente un cambiamento rispetto al recente passato, sia Charles Leclerc sia Carlos Sainz sono apparsi molto cauti circa le prossime gare, specificando che i problemi sono ancora lontani dall’essere risolti. Molto più ottimista è apparso invece il team principal Fred Vasseur, che nonostante queste premesse ha tracciato un bilancio molto più positivo dell’ultimo fine settimana di gara.
Vasseur: “Buon recupero rispetto agli ultimi gran premi”
Il manager francese vede il bicchiere mezzo pieno soprattutto guardando ai 20 secondi scarsi di distacco con cui Leclerc è transitato sotto alla bandiera a scacchi rispetto al vincitore Oscar Piastri: “Alla fine abbiamo avuto un passo forte tutta la gara. La McLaren è stata chiaramente più veloce di 2-3 decimi di noi, per tutto il weekend. Guardando da dove arriviamo però abbiamo fatto un buon recupero rispetto agli ultimi GP. Dobbiamo fare uno step nella performance adesso“.
Di sicuro, la Ferrari ha sorpreso in positivo con il passo gara, riuscendo a rimanere in scia alla Mercedes di Lewis Hamilton per tutta la gara e inserendosi nella battaglia con Max Verstappen grazie agli undercut sull’olandese: “È difficile capire se il progresso in gara sia dovuto dal setup globale della macchina che è migliore alla domenica o dalle temperature più alte rispetto alle qualifiche. Ma è vero che eravamo messi meglio ed abbiamo lottato tutta la gara con Mercedes e Red Bull, quindi un risultato migliore rispetto a sabato. Non voglio dire cosa vedremo settimana prossima, perché non sono convinto farà caldo a Spa, ma dopo la sosta avremo qualche gara calda dove poter verificare questo andamento“.
La sorpresa del nuovo fondo, una reazione al weekend di Silverstone
Parlando della decisione, a sorpresa, di portare un fondo evoluto a Budapest, Vasseur ha spiegato: “Non era pianificato avere qualcosa questo weekend, ma dopo Silverstone abbiamo spinto come matti per capire e produrre qualcosa già per l’Ungheria. E intendo che abbiamo spinto veramente tanto, eravamo in galleria già dopo la gara e siamo riusciti a produrre 4 kit per questo weekend. Abbiamo fatto un buon passo avanti in termini di competitività generale. Il gap tra le macchine è di 2-3 decimi. Non dobbiamo stravolgere le cose, ma fare piccoli passi. Quando sei quinto e sesto pensi di essere lontanissimo e vuoi cambiare pesantemente le cose, ma non è così che recuperi. Devi fare piccoli passi su tutti gli aspetti. È più facile fare attenzione ai dettagli quando sei primo e secondo che quando sei quinto e sesto, dove vorresti cambiare tutto, ma noi dobbiamo tenere il giusto approccio“.
Il problema del bouncing rimane comunque un’ingombrante presenza, come ammesso anche da Sainz nel corso del weekend di Budapest. Vasseur ritiene che in Ungheria siano arrivati segnali positivi, ma nell’appuntamento del fine settimana a Spa sarà tutta un’altra storia: “Sul bouncing penso che siamo tutti sulla stessa barca, ne ho discusso con alcuni miei colleghi recentemente. Siamo molto al limite ed è qualcosa legato al circuito e al setup. Budapest non è un circuito penalizzante sul bouncing, però ci sono state risposte positive. Spa sarà un circuito diverso. Quando si parla di downforce, possiamo parlare di punti carico e di cifre, ma quando si tocca la guidabilità della macchina non è possibile farlo, è più difficile. Dipende tutto dalla confidenza del pilota. Se vai a Copse a Silverstone e non sei sicuro del bilanciamento della macchina, fai un passo indietro. Penso che abbiamo fatto un passo avanti in questa direzione. A Spa sarà una situazione diversa. La confidenza è ancora più importante in gara perché se non senti la fiducia fai un passo indietro ad ogni giro e questo aumenta il gap.”
La temporanea assenza di un direttore tecnico
Sul futuro della Ferrari pesa molto la decisione del nuovo direttore tecnico, dopo il recente addio a Enrico Cardile che ha accettato l’offerta arrivata dall’Aston Martin. Vasseur,che ha già anticipato che l’annuncio del successore arriverà dopo la pausa estiva, ha spiegato come il singolo, anche in un ruolo così centrale, sia meno importante del gruppo: “Abbiamo un gruppo di 200-300 persone che lavorano sulla macchina, una persona in meno non è un dramma. Io sostengo sempre che l’individuo è meno importante del gruppo e lo dico sia quando assumo che quando perdo qualcuno. Abbiamo già mostrato di essere un team unito nei momenti difficili. Il fatto che in 12 mesi abbiamo chiuso 2/3 del ritardo dal vincitore mostra il buon lavoro che abbiamo fatto a casa in questo lasso di tempo“.
La battaglia serrata al vertice della F1
Allargando lo sguardo allo stato di salute del Mondiale di F1, il modo in cui gli avversari della Red Bull hanno riaperto una contesa che a febbraio sembrava chiusa in partenza è sicuramente l’aspetto più positivo secondo Vasseur: “Se compariamo la stagione rispetto al 2023, quando Verstappen aveva vinto quasi tutte le gare e la Red Bull era già quasi campione a luglio, oggi abbiamo 4 team che hanno vinto le gare e che potrebbero lottare per il titolo“.
Secondo Vasseur, l’attuale equilibrio è il risultato degli sforzi fatti dal Circus per stilare gli attuali regolamenti: “È uno dei campionati più eccitanti da tanto tempo a questa parte, probabilmente dal 2012. È un successo per la F1 sicuramente. In passato abbiamo avuto gare molto noiose a Budapest, quest’anno invece è stato diverso. È impossibile stabilire se questi risultati vengono dal budget cap, dalle regole, dalla stabilità o altro, ma penso sia una combinazione di tutte queste cose. Abbiamo messo molti sforzi per avere questa convergenza e uno dei fattori principali è certamente la stabilità dei regolamenti. Una lotta così tra 4 team è sicuramente una cosa positiva“.