È stata una domenica decisamente calda quella vissuta da Max Verstappen all’Hungaroring e non solo per il caldo estivo tornato protagonista sul circuito sede del GP Ungheria. La gara ricca di tensioni del leader del Mondiale di F1 è iniziata poco dopo la partenza, quando il muretto della Red Bull lo ha convinto a restituire la posizione guadagnata su Lando Norris sfruttando la via di fuga asfaltata di curva 1, e poi proseguita in un crescendo che ha compreso decisioni strategiche apertamente criticate, risposte piccate del suo ingegnere Gianpiero Lambiase, un contatto con l’antico rivale Lewis Hamilton e non ultima la convocazione presso gli steward, conclusasi quantomeno senza penalizzazioni. Il quinto posto finale permette all’olandese di limitare i danni, perdendo solo 8 punti da Norris nella classifica Piloti.
Verstappen: “Hamilton continuava a venire verso di me”
Come ai tempi della battaglia iridata del 2021, Verstappen nel finale di gara è arrivato ai ferri corti con Hamilton, il quale gli aveva già negato il sorpasso in un paio di occasioni. L’olandese, già parecchio nervoso, ha tentato l’attacco con una frenata profonda in curva 1, finendo per bloccare la ruota anteriore sinistra e scontrandosi con la Mercedes: “Mi hanno lanciato un sacco di cazzate in Austria, dove la gente diceva che mi stavo muovendo in frenata, blah blah blah – ha esordito Verstappen ancora piuttosto nervoso – Io posiziono la macchina nel movimento iniziale e poi la tengo dritta. Ma oggi, in frenata, lui ha continuato a girare a destra. Ed è per questo che ho bloccato anche io perché ovviamente stavo andando per il sorpasso, ma ho visto che la macchina all’esterno continua a venire verso di me. Altrimenti ci saremmo scontrati già prima, ma ho cercato di fermare la macchina ed è per questo che ho dovuto bloccare le gomme“.
Verstappen ha poi ribadito questa versione anche davanti agli steward, i quali hanno però ritenuto che Hamilton non abbia fatto ciò di cui lo accesa il rivale, pur sottolineando come il britannico si sarebbe potuto impegnare di più per evitare il contatto. Hamilton, da parte sua, ha ribadito l’opinione che si sia trattato di un normale incidente di gara.
Le strategie che non hanno funzionato
In una gara a due soste, entrambi i pit stop di Verstappen sono arrivati molto dopo quelli della coppia McLaren, ma anche dopo le soste di Hamilton e Charles Leclerc, costringendo l’olandese a recuperare in pista gli undercut subiti ai box. Queste scelte strategiche non sono piaciute al pilota della Red Bull che si è lamentato molto via radio: “Non avevamo il ritmo per lottare contro la McLaren oggi, ma penso che avremmo potuto comunque ottenere un terzo posto. Le scelte strategiche sbagliate mi hanno messo sulla difensiva, dovendo costantemente lottare contro gli avversari, provare a sorpassare, ma non ha funzionato“.
Secondo Verstappen, le condizioni climatiche avrebbero dovuto suggerire una diversa condotta: “Faceva davvero caldo. Non appena ti avvicini alle auto, gli pneumatici si surriscaldano e praticamente tutto il vantaggio che hai con le gomme più nuove non funziona più. Quando non hai un buon bilanciamento ti devi prendere cura delle gomme e basta“.
Gli sfoghi via radio e la replica di Lambiase
Verstappen ci ha abituato a team radio spesso turbolenti, quasi sempre ben gestiti dal suo ingegnere di pista. Questa volta gli sfoghi del tre volte iridato hanno messo a dura prova anche Lambiase che nel finale, quando il suo pilota si lamentava della condotta di Hamilton, gli ha risposto: “Non ho intenzione di litigare via radio con le altre squadre, Max. Lasceremo che gli steward facciano il loro dovere. È infantile alla radio Max, infantile“.
Parlando di questo, Verstappen ha spiegato così il suo atteggiamento: “A volte ti apri alla radio per esprimere la tua opinione ed è quello che ho fatto oggi. Per me questo non è fonte di distrazione mentre guido. Ovviamente sono seccato, ma poi ti concentri anche su quello che devi fare e questo ovviamente è controllare la macchina“.