Il GP Olanda sarà teatro di un nuovo traguardo statistico per Max Verstappen. Il pilota della Red Bull, che compirà 27 anni il prossimo 30 settembre, in questo weekend disputerà il suo 200esimo gran premio in carriera. Un dato clamoroso considerata la sua giovane età, ma reso possibile dal suo precoce debutto in F1 e dai calendari sempre più ricchi di gare. Alla vigilia del raggiungimento di questa pietra miliare, che capita proprio nella gara di casa, il tre volte iridato ha però ribadito senza tentennamenti che la sua carriera nel Circus non si protrarrà ancora per tantissimi anni, come invece stanno facendo Fernando Alonso e Lewis Hamilton.
Verstappen: “Non sto pensando a un nuovo contratto, vediamo come vanno le cose”
L’ammissione di Verstappen sul suo futuro, che non fa altro che confermare altre sue precedenti dichiarazioni sul tema, è avvenuta in apertura della conferenza stampa del giovedì a Zandvoort: “Se mi vedo disputare altre 200 GP? No. È una risposta facile questa, sicuramente ho già superato metà carriera. È stata un’avventura incredibile finora, 200 gare… Non mi sembrano 200, però chiaramente ora si disputano tanti gran premi nel corso dell’anno per cui arrivi a questa cifra piuttosto rapidamente. Sicuramente la prima vittoria è sempre molto emozionante, perché è una cosa che sogni da bambino, salire sul podio e poi sul gradino più alto, è davvero qualcosa di molto speciale. Poi vincere il primo titolo… questo tipo di cose saranno sempre qualcosa di incredibile a cui penserò anche dopo la fine della mia carriera“.
Al momento, Verstappen è legato alla Red Bull da un contratto valido fino al termine del 2028. Proprio questo sembra rappresentare l’orizzonte massimo della sua permanenza in F1: “Il 2028 è ancora molto lontano, però nella mia mente al momento non sto pensando a un nuovo contratto, voglio solo vedere come vanno le cose. Innanzitutto devo vedere il nuovo regolamento, se mi divertirà o meno. Nel 2026 e nel 2027 ci sarà tanto tempo per decidere come andranno le cose. Mantengo ogni opzione aperta e sono piuttosto tranquillo a riguardo“.
Zandvoort pista amica, ma il poker di successi non sarà semplice
Passando all’attualità, Verstappen si appresta a vivere il GP Olanda probabilmente più difficile da quando la gara è tornata in calendario nel 2021. Finora, l’olandese ha vinto tutte e tre le edizioni disputate davanti ai suoi tifosi, ma quest’anno le premesse sono diverse, come lui stesso ha ammesso: “Guardando alla situazione attuale quest’anno sarà più difficile, perché sembra che ci siano molti più team coinvolti nella lotta per la vittoria, quindi non posso arrivare a questo weekend dicendo ‘sì, vinceremo la gara’. Voglio soltanto avere un fine settimana pulito, cercare di capire la macchina, imparare. Abbiamo analizzato parecchio nel corso della sosta e cercheremo di fare un po’ meglio“.
Il mancato successo nella gara di casa non avrà però eventuali ripercussioni negative sul morale di Verstappen, apparso ben conscio della situazione attuale di grande equilibrio: “Bisogna essere realisti, se non puoi vincere la gara volti pagina e cerchi di fare meglio la volta dopo. Dobbiamo aspettare di capire a che livello saremo nel weekend, al momento neanch’io lo so. L’anno scorso, ovviamente, venendo qui avevo molta più fiducia di avere grosse opportunità di vincere la gara, però la stagione è così da un po’, è più combattuta. Da parte nostra stiamo cercando di migliorare, di trovare un miglior bilanciamento della vettura e speriamo di farlo a partire da questa gara“.
A mischiare le carte potrebbe pensarci ancora una volta il meteo, con qualche pioggia possibile come spesso avvenuto nelle scorse edizioni: “Pare che ci possa essere un po’ di pioggia e va bene così, sono entusiasta di ripartire. Asciutto o bagnato non importa” ha aggiunto Verstappen. La situazione di equilibrio si riflette anche nella lotta al titolo, dove l’olandese può contare su un buon vantaggio in classifica generale, ma anche su tanti piloti in grado di metterlo in difficoltà: “Se guardiamo al campionato, Norris è quello più vicino in classifica, però ultimamente vediamo che ci sono tante macchine e tanti piloti che vincono delle gare, per cui è un grosso punto interrogativo. Siamo molto vicini, l’attenzione ai dettagli e portare la macchina nella giusta finestra operativa possono fare la differenza. Ci sono tanti team e tante vetture vicini, è molto difficile al momento esprimersi“.
L’addio di Wheatley e il no comment sui freni
La sosta estiva ha visto la Red Bull perdere un pezzo grosso del suo organico, con il direttore sportivo Jonathan Wheatley che a fine anno lascerà il team austriaco per passare all’Audi, della quale sarà il nuovo team principal. Una perdita pesante che però non ha lasciato strascichi all’interno della scuderia, come spiegato da Verstappen: “Lo avevo sentito dire già prima dell’annuncio ovviamente. Ho un bellissimo rapporto con lui e resterà tale anche se passerà a un altro team. È un’opportunità per lui di avere un ruolo diverso. A volte è una sfida nuova, per cui non c’è alcun risentimento da parte mia, anzi sono contento per lui. Chiaramente ci mancherà all’interno del team, ma come squadra dobbiamo anche guardare al futuro e voltare pagina. Dovremo capire come ricoprire tutti i ruoli occupati da lui. Il team è molto grato per il lavoro svolto, non c’è alcun risentimento nei suoi confronti“.
L’olandese si è invece trincerato dietro un secco “Assolutamente no” quando gli è stato chiesto un commento sulla modifica al Regolamento Tecnico fatta dalla FIA al fine di rendere illegali le frenate asimmetriche.