Vowles: “Williams adesso lotta per i punti. Ottime fondamenta con Franco”

Loris Preziosa
06/09/2024

Fra le scuderie che hanno ben figurato nel weekend di Monza c’è senz’altro la Williams, che ha disputato uno dei migliori fine settimana della propria stagione. La scuderia britannica ha espresso una buona costanza in termini di prestazioni per tutta la tre giorni del GP d’Italia, concretizzando il tutto con una chiusura a punti che rende merito al lavoro dei tecnici. Il team principal James Vowles ha tracciato il bilancio del weekend, sottolineando quanto gli step in avanti ottenuti anche grazie agli sviluppi, mettano la Williams nella condizione di potersi giocare la top ten anche nelle gare venture.

Vowles: “da due gare siamo nelle condizioni di poter conquistare punti”

“Sono orgoglioso di affermare che sia a Zandvoort che a Monza siamo stati in grado di piazzare la macchina in top ten.” Così James Vowles, che ha poi precisato: “sebbene a Zandvoort siamo stati sopresi dalla squalifica per il fondo, in entrambi i casi siamo stati nelle condizioni di fare punti.” Una soddisfazione maturata anche alla luce di quelle che erano le insidie che si prefiguravano alla vigilia del weekend brianzolo, in termini di temperature e pneumatici. “In qualifica era importante trovare la giusta finestra di temperature sull’asse anteriore. Tanti team hanno faticato e la chiave era trovare la giusta correlazione in termini di gomme, piloti e ingegneri.” Un lavoro che è stato quindi compiuto in maniera ottimale al sabato, permettendo ad Alex Albon di guadagnarsi la qualificazione in Q3, nonché il passaggio in Q2 di Franco Colapinto, alla sua prima qualifica in F1. Proprio parlando del rookie che ha sostituito Logan Sargeant, Vowles ne ha sottolineato l’ottima competitività. “Se non fosse stato per quell’errore in curva 7, sarebbe stato nell’ordine del decimo da Alex.” Guardando invece alla domenica, il team principal ha spiegato come le due insidie principali fossero legate al graining dell’anteriore sinistra e alle temperature dell’asfalto che sfioravano i 50 gradi, con il conseguente rischio di surriscaldamento dell’asse posteriore. Incognite al quale si è collegata la scelta strategica, dove era necessaria la perfetta gestione dei due fattori per poter optare per la singola sosta. Una strada che la Williams è riuscita a percorrere con successo.

Williams Albon

Sulla strategia ad una sosta: “per farla funzionare è importante deciderla in anticipo”

Una delle chiavi della conquista dell’ottava posizione di Alex Albon è stata proprio la scelta della strategia ad una sola sosta. Il numero uno del muretto della Williams ha spiegato come dal suo punto di vista fosse necessario arrivare in gara già consapevoli della decisione da prendere durante la corsa. “E’ stata una decisione che avevamo preso in mattinata nello strategy meeting. Se inizi la gara insicuro sulla strategia, probabilmente andrai sulle due soste o dovrai cercare un compromesso a metà gara. Devi partire con l’intenzione di compiere questo tipo di lavoro.” Dunque una scelta che lascia dedurre quanto fosse importante la consapevolezza dei propri mezzi, sia sul fronte meccanico ma anche su quello del pilota. E se nel caso di Albon, le sua consistenza è una caratteristica conclamata, ciò non era da dare per scontato dal lato box del debuttante Colapinto. L’argentino ha saputo bilanciare una serie di fattori che hanno insidiato anche i più esperti. Un pilota che senz’altro ha bisogno di accumulare esperienza, ma che è già stato promosso alla prima prova da parte del suo team principal. “Noi guardiamo come performa nei confronti del suo benchmark, che è Alex. Con che consistenza, come si adatta alle procedure e come contribuisce a rendere la macchina più veloce nel corso del weekend. Franco ha fatto un lavoro eccellente, abbiamo delle ottime fondamenta.”

Williams Vowles

Sugli aggiornamenti: “non sono specifici per una pista, migliorano complessivamente la macchina”

La Williams chiude il capitolo europeo del mondiale con un risultato che lascia ben sperare per il proseguo del campionato. Una frazione in cui servirà anche il contributo degli sviluppi tecnici che sono stati introdotti dopo la sosta e che continueranno ad arrivare nelle prossime tappe. “Gli aggiornamenti che abbiamo portato non sono specifici per una pista,” ha spiegato Vowles. “Ma servono rendere la vettura globalmente più veloce nelle piste che affronteremo fino a fine anno.” Senza andare troppo in là con lo sguardo, i riflettori sono puntati sulla prossima tappa in Azerbaijan. Una pista peculiare perché, se da un lato riserva tutte le insidie di un circuito cittadino, dall’altro possiede degli allunghi importanti dove è necessaria una buona efficienza. Un fattore chiave anche in ottica gara, per poter attaccare e difendere, soprattutto sull’allungo principale di oltre due chilometri. In termini di obiettivi, il team principal ha dichiarato di voler proseguire la striscia positiva inanellata nel fine settimana di Monza. “Baku è una pista in cui si tende ad andare con un assetto più scarico ed è una pista che storicamente ci ha premiato in passato. Quindi mettendo tutto insieme abbiamo la possibilità di fare punti anche lì.”

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