L’inizio di stagione della Williams non ha rispettato le aspettative, visto che si parlava di una vettura aggressiva che avrebbe provato a ‘vincere’ la gara nel centrocampo, invece le prime gare hanno confermato una squadra di Grove che sembra tornata quella di dodici mesi fa, come caratteristiche aerodinamiche, e gli incidenti dei due piloti non hanno contribuito positivamente alla situazione. Gli ingegneri non hanno ancora trovato un compromesso efficiente nelle curve a media e alta velocità, con la FW46 che, rispetto a settembre, ha migliorato di 9 decimi in qualifica ma guadagnando tempo solamente sulla Alpine. Una situazione non ottimale dal punto di vista prestazionale, che vede Williams ancora a zero nella classifica costruttori, influenzata pesantemente dagli incidenti di Alexander Albon nel venerdì in Australia e domenica a Suzuka e quello di Logan Sargeant nelle prime libere in Giappone. James Vowles ha confermato che un terzo telaio sarà disponibile solamente a partire da Miami, per cui i due piloti avranno poco margine di errore settimana prossima in Cina quando ci saranno sia la Sprint Race che la gara tradizionale.
Gli incidenti influiranno sul programma di sviluppo della FW46
La situazione della Williams non è certamente la più idilliaca in questo inizio di stagione, per diversi fattori. E’ difficile ricordare l’ultima volta che un pilota è stato appiedato a weekend in corso, a causa della mancanza di un terzo telaio e dunque l’impossibilità di gareggiare in seguito ad un incidente. Inoltre, è stato complicato per l’ex Mercedes prendere la decisione di non far gareggiare Sargeant in Australia, quando l’incidente era stato causato da Albon. Purtroppo la Formula 1 è espressione di massima competitività e tecnologia, ed in un pacchetto di mischia dove il singolo decimo fa la differenza, avere in pista il pilota migliore potrebbe fare la differenza. Purtroppo è lo stesso Albon che ha arrecato la maggior parte di questi danni di inizio 2024 e che potrebbero complicare non poco il 2024 della scuderia di Grove. “Ogni scuderia prevede una quantità di spesa per pezzi di ricambio e per incidenti, ma quanto successo in poche settimane a noi è quanto solitamente si prevede per una stagione intera” – ha spiegato dopo Suzuka il Team Principal della Williams, James Vowles – “Il telaio di Albon era danneggiato, ma riparabile in pista. Nulla di importante. Abbiamo preferito però eseguire le procedure gui a Grove, per una riparazione più completa ed accurata”.
Il problema però riguarda l’utilizzo di strumenti e personale per riparare quanto già c’era in pista, mettendo in secondo piano il programma di aggiornamenti che era in corso. “Ora la priorità è riparare il telaio e costruire nuovi pezzi di ricambio, perché sfortunatamente molti sono stati distrutti, inclusi i nuovi pezzi che avevamo portato a Suzuka. Questo vuol dire che dovremmo costruire altri da capo, senza poter aggiungere però ulteriore performance, perché è necessario avere pezzi per poter tornare a correre” ha confessato Vowles, spiegando come dunque la priorità a Grove sia ora di riavere due FW46 per la Cina, mettendo in stand-by lo studio e produzioni di nuovi pezzi che avrebbero migliorato le performance, rischiando di pagare dazio nei confronti di rivali che invece riusciranno a portare upgrade in maniera più regolare senza questi intoppi.
Vowles e il progresso Williams: FW46 più costante, vicina ai punti, ma serve incrementare la prestazione generale
L’ex capo delle strategie Mercedes ha rimesso in piedi un team che sembrava allo sbando, inserendo anche una figura di rilievo come quella di Pat Fry, strappata all’Alpine, nonché molti altri profili di secondo e terzo piano da non sottovalutare. La monoposto della passata stagione era progredita molto grazie soprattutto allo sviluppo introdotto in Canada, che diede un importante boost a livello prestazionale garantendo una maggiore efficienza aerodinamica, mentre la difficoltà da risolvere rimanevano le frenate e in generale il lento. La FW46 ha disilluso le importanti attese, con una Racing Bulls che sta riuscendo a progredire anche grazie agli aggiornamenti ed una Haas che invece, al contrario, sta sorprendendo rispetto a quelle che erano le aspettative e i giudizi pre stagionali. “La cosa positiva è che siamo sempre stati vicino alla zona punti. Anche a Suzuka, prima dell’ultimo pit stop, Sargeant era a ridosso di Tsunoda, poi però nei pit stop – area dove dobbiamo migliorare – abbiamo perso terreno e questo ci ha penalizzato”. Il tecnico inglese ha sottolineato i progressi ed il ritmo mostrato dall’americano, partito con gomme Hard, seppur non riuscendo a cogliere i punti sperati.
Fin qui la Williams non è ancora riuscita a raggiungere il Q3, mentre nel corso della scorsa stagione è spesso stata la Qualifica a dare una grande possibilità di punti la domenica. La miglior qualifica è stata in Australia, dove però poi la gara è stata una delle più complicate. Uno dei problemi principali è il degrado che la FW46 patisce in gara a causa di una mancanza di carico che la porta a scivolare, quindi ad essere più lenta ed accentuare il problema ulteriormente, soprattutto nelle curve da media ed alta velocità. Non a caso l’impressione migliore la si è avuta in Bahrain, dove ci sono state tante curve lente ed un circuito più stop and go, rispetto agli altri. “Ci manca la prestazione per arrivare a punti, anche se ci siamo vicini. La cosa positiva però è che siamo stati costanti nelle varie gare, su tipi di circuiti diversi e questo è un fattore sicuramente positivo” ha affermato un Vowles comunque soddisfatto di aver centrato almeno parzialmente quello che era proprio un obiettivo invernale. Il salto di qualità più importante è stato fatto nelle curve a bassa velocità, ma sulla FW46 manca ancora un buon compromesso aero meccanico per quelle ad alte velocità, considerando che, rispetto agli anni scorsi, si è persa un po’ di efficienza aerodinamica sul dritto e questo rende più complicato attaccare e difendersi in gara.