Il GP Belgio ha visto la Mercedes inattesa protagonista, in grado di completare addirittura una doppietta prima che la squalifica di George Russell rovinasse in parte la festa del team di Brackley. Sono stati tanti i temi che il weekend di Spa ha acceso riguardo alla scuderia guidata da Toto Wolff che venerdì aveva bocciato le novità portate sulla W15 dopo il loro esordio nella giornata delle prove libere. Dalla squalifica dell’ex pilota della Williams alle diverse strategie che hanno scontentato Lewis Hamilton fino al grande momento di forma del team,
Wolff: “Sottopeso di Russell dovuto alla strategia a una sosta”
Parlando del chilo e mezzo mancante sulla Mercedes di Russell, Wolff ha spiegato perché la causa è da ricercare principalmente nelle gomme. La scelta non prevista di non effettuare una seconda sosta ha fatto sì che il britannico abbia concluso con pneumatici molto più consumati del previsto e a ciò si è aggiunto il fatto che sul lungo circuito di Spa i piloti non effettuano il tradizionale giro di rientro, ma tornano in corsia box svoltando subito dopo curva 1 e dunque non hanno il tempo di raccogliere i residui di gomma come fanno d’abitudine proprio per evitare queste spiacevoli sorprese: “È in parte dovuto al fatto che le sue gomme hanno fatto il doppio dei giri previsti e poi qui non c’è il giro di rientro dove puoi raccogliere i residui di gomma – ha spiegato il boss della Mercedes – Non c’erano danneggiamenti sulla vettura di Russell, penso che il sottopeso fosse dovuto alla strategia a una fermata. Sai, ti aspettavi molta più gomma, ma non ci sono scuse. Dobbiamo imparare da questo. Come squadra, ci sono molti aspetti positivi da cogliere. Ovviamente, per George, questo è un duro colpo. Un pilota, cui i sogni da bambino erano vincere queste gare, e poi gli viene portato via, ma ne vincerà molte altre“.
Le differenti strategie tra i due piloti: scelta obbligata per Hamilton, azzardo vincente per Russell
La Mercedes in pista aveva ottenuto una doppietta sorprendente, con due strategie diverse per i due piloti. Wolff ha spiegato come si è arrivati a questa differenza tra Hamilton e Russell: “Per quanto riguarda George, abbiamo questi pianificatori della strategia di gara che ci dicono dove arriverà la macchina alla fine. Ad un certo punto, abbiamo visto che dovevamo coprire Piastri e Leclerc con Lewis. Era un taglio assolutamente netto e nessuno si aspettava che la Hard durasse. Siamo andati sempre più a lungo e poi a un certo punto, il pianificatore di gara ha detto che per George sarebbe stato quinto posto in entrambi i casi, con una o due soste. Quindi abbiamo detto, beh, prendiamo la scommessa. Entrambi i piloti in quella fase si sentivano soddisfatti delle gomme, ma con Lewis dovevamo fare la sosta per coprire. Quindi sì, abbiamo prolungato lo stint e la gomma è rimasta assolutamente costante in termini di prestazioni fino alla fine“.
A fine gara, Hamilton si è detto non soddisfatto della scelta del team di richiamarlo ai box, visto che anche lui avrebbe voluto evitare la seconda fermata. Con il senno di poi, la scelta del muretto Mercedes gli ha consegnato comunque la vittoria, tenendolo lontano da possibili beffe come quella del compagno di squadra: “Come pilota, non hai il quadro completo della situazione, perché ha detto che le sue gomme erano buone, ma in quella fase nessuno aveva la strategia una fermata sul proprio radar – ha spiegato Wolff – Dovevamo coprire le auto dietro. E potete vedere che tutti gli altri hanno fatto le due fermate. Semplicemente, non era previsto che George non si fermasse, quindi quello che abbiamo fatto con Lewis è stata assolutamente la cosa giusta da fare. Alla fine George ha fatto sopravvivere gli pneumatici, sono durati e non poteva essere previsto perché, se così fosse stato, qualsiasi altra squadra di punta lo avrebbe fatto“.
Nel finale, la battaglia tra Russell e Hamilton ha permesso a Piastri di arrivare nell’ultimo giro in zona DRS con la Mercedes del sette volte iridato. Wolff ha ammesso che se la situazione si fosse creata con più giri ancora da percorrere, il muretto sarebbe intervenuto per salvare almeno la vittoria: “Non come ordine di gerarchia in squadra, ma probabilmente se avessimo avuto un giro in più, quella scelta avrebbe potuto essere una considerazione perché avrebbe protetto la prima posizione e George avrebbe finito terzo. Ma sono felice di non aver dovuto fare questa chiamata“.
Il passaggio dalle difficoltà del venerdì al ritmo di domenica
Il rendimento della Mercedes nel GP Belgio è stato assolutamente sorprendente e inaspettato. La W15 nelle prove libere del venerdì era apparsa in grossa difficoltà, tanto che il team aveva deciso di fare un passo indietro abbandonando le novità portate a Spa per tornare alla specifica precedente. Wolff ha spiegato come la sua squadra ha provato a raddrizzare il fine settimana: “Venerdì non eravamo competitivi, ma non c’era una direzione chiara verso cui andare. E onestamente devo ammettere che il lavoro notturno svolto da venerdì a sabato a Brackley, al simulatore, così come a livello ingegneristico qui a bordo pista, sono stati la chiave. Avevamo cambiato molto per venerdì, ma si è trattato di un disallineamento meccanico rispetto a ciò che pensavamo avrebbe fatto la macchina. Quindi abbiamo rimediato“.
Il comportamento della W15 a Spa è andato comunque oltre ogni più rosea aspettativa, consentendo alla Mercedes di festeggiare – pur perdendo il risultato di Russell – la terza vittoria nelle ultime quattro gare disputate: “Non avevamo visto il ritmo che in realtà è arrivato. La nostra macchina era la più veloce. Avevamo il controllo della gara, sia con una sosta che con le due soste. Quindi questo è l’aspetto positivo del fine settimana. Una doppietta sarebbe stata un ottimo risultato prima della pausa estiva. Non sarebbe potuto andare meglio. La cosa positiva, la cosa più positiva che possiamo trarre da questo gran premio è che avevamo due vetture che sono state il punto di riferimento con due strategie diverse. E chi lo avrebbe detto qualche mese fa? Questo è davvero bello da vedere“.