Hamilton e Bottas in scadenza? All’interno del team c’è chi spinge per Russell

Giuliano Duchessa
18 Feb, 2021

Non sarà un fuoriclasse ma a Valtteri Bottas va riconosciuto di essere certamente un team player.

La sua carriera fino ad oggi è stata piuttosto altalenante, essere compagno del pilota recordman della storia della F1 non se lo augurerebbe nessuno. D’altra parte non è da tutti sedersi sulla vettura più forte per 5 anni di seguito. Il finlandese non ha sempre saputo sfruttare le enormi potenzialità delle W Mercedes, questo potrà essere solo un parziale rimpianto per lui, ciononostante alla lunga a parità di vettura la F1 premia sempre il più forte.

Bottas però ha fatto esattamente quello che gli si chiedeva: proteggere Lewis, spingerlo quando necessario senza infastidirlo, non spaccare il team. Mercedes ha raccolto i frutti della scelta post-Rosberg.

E ora? Tutti danno per scontata una Mercedes ancora in vantaggio, ancora campione. Può darsi.

Ma se andiamo ad analizzare il percorso invernale di questa stagione, diciamo, ibrida, non nel senso del motore, troviamo molte differenze e forse qualche diffidenza.

Lewis ha rinnovato circa 15 giorni fa, senza molte parole da parte sua.

Un annuncio un po’ grigio che ha stonato con quello che potrebbe essere l’obiettivo, ma soprattutto con quanto fatto insieme. Non so voi ma a me ha trasmesso un sentiment per lo meno strano.

L’altra metà del box è in scadenza perenne da quando ha messo piede a Brackley per cui non è una grandissima novità.

Un’altra novità sembrerebbe essere quella influenzata dal board, cioè il pressing di Ola Kallenius sulla decisione di dare a Russell, a prescindere da come andrà il campionato, una Mercedes per il prossimo anno.

Per certi versi ha anche ragione, il timing però potrebbe non essere ideale. Se anche questo fosse nei pensieri di Toto, non lo deciderebbe certo all’inizio di un campionato che non sai mai come può andare, figurarsi prima di cominciare.
Da un lato è evidente che l’umore di Hamilton (se ha voglia di continuare) potrebbe cambiare nonostante il focus per questa stagione sia massimo.

In sostanza una condizione obbligata che dall’altro lato metterebbe alla porta Valtteri Bottas troppo presto per i gusti di Wolff, il quale ricordiamolo è il manager del finlandese e non può certo mentirgli su aspetti contrattuali o prospettive.
Tanto più se non sono nelle sue mani come gli anni scorsi.

Perché scombinare un qualcosa che ha funzionato bene?

Questa sorta di imposizione farebbe pensare che ai vertici del team, non tanto nella persona di Toto che comunque ha il suo peso, non si fidino di ciò che deciderà Lewis Hamilton. Oppure semplicemente non vogliano restare appesi. Mercedes ha sempre mostrato la programmazione come un pilastro ed è chiaro che siano pure allergici alle sorprese dell’ultimo minuto.

Il lavoro verso 2022 (test gomme compresi) inizieranno tra non molto. Praticamente se ci fate caso tutti i team hanno sistemato i propri sedili in quest’ottica: serve trovare per tempo un equilibrio sereno ed efficace per affrontare la nuova era tecnica, anche a svantaggio di alcune gare 2021. Basti pensare alla Haas che ha due rookie.

Singolare il fatto che proprio i campioni in carica appaiono in qualche misura impantanati in un triangolo con le pistole cariche pensando a chi farà il primo colpo.

Questo potrebbe essere fonte di nervosismo, trascinarsi un rischio mal gestibile.

È vero che Hamilton non a caso ha rinnovato un anno perché “serve discutere con calma del futuro insieme…”, ma poi a fine anno che farà?

In questo senso è plausibile che la programmazione contrattuale si scontri un po’ con gli equilibri sportivi e col futuro.

In mezzo c’è la freschezza di George Russell che spinge e che giustamente, sentendo parlare di Verstappen qua e là, dal suo punto di vista vuole assicurazioni da Toto sul fatto che valga la pena aspettare.

Vedremo come si svilupperanno le cose che sembrano poggiare su equilibri ogni giorno più sottili.

Autore: Giuliano Gemma

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