Mercedes: in Bahrain non si è visto il reale potenziale della W15

Paolo D’Alessandro
2 Mar, 2024

In casa Mercedes prevale la delusione dopo il primo Gran Premio stagionale. Il potenziale di entrambe le W15 era molto più alto rispetto a quanto mostrato in pista, seppur Max Verstappen fosse “su un altro pianeta quest’oggi”, secondo Toto Wolff ma l’obiettivo era lottare con la Ferrari. Il campione del mondo olandese ha iniziato perfettamente anche questa stagione 2024, ottenendo una vittoria con 22,4 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Red Bull, 25 secondi sulla prima Ferrari, quella di Carlos Sainz, e la bellezza di quasi 47 secondi sulla W15 di George Russell.

Problemi di surriscaldamento del motore hanno limitato le W15

Un distacco molto simile a quello subito nel GP del Bahrain della passata stagione, dove Lewis Hamilton si beccò 51 secondi, mentre ad Abu Dhabi, Russell finì a soli 20 secondi dal campione del mondo. L’ex squadra campione del mondo si aspettava importanti conferme dalla gara odierna, dopo le dichiarazioni di Allison e Russell in ingresso al primo fine settimana stagionale e quanto detto dopo le qualifiche, con le W15 settate in maniera leggermente diversa ma con un importante sguardo verso la gara odierna.

Mercedes

Sembrava troppo brutta per essere vera la W15 e al termine della gara è arrivata la spiegazione da parte della squadra. Quest’oggi non si è visto il reale potenziale della nuova vettura anglo tedesca a causa di un grave errore di scelta della specifica di raffreddamento del motore. “Ogni squadra ha cinque o sei diverse specifiche di raffreddamento. Noi abbiamo scelto la più aggressiva ma abbiamo commesso un errore” ha fatto sapere a fine gara Russell. L’ex team campione del mondo ha preso la decisione di chiudere delle feritoie ai lati dell’airscope dalla giornata della qualifica. La simulazione dei passi gara in FP2 era stata simulata con una configurazione meno aggressiva di raffreddamento, quella utilizzata in tutte e tre le giornate di test, che non aveva dato alcun campanello d’allarme alla squadra anglo tedesca.

L’errore di configurazione è costato fino a 6-7 decimi al giro

“Non c’è nulla di cui preoccuparsi, tutto quello che dovevamo fare era mettere una carrozzeria leggermente più grande” ha fatto sapere un George Russell poco preoccupato. Il pilota inglese ha potuto imprimere un grande ritmo solamente nei primi tre giri di gara, sorpassando anche la Ferrari di Leclerc, alle prese con problemi al corner ruota anteriore sinistro, per poi dover alzare i suoi crono. “Il surriscaldamento era chiaramente un problema ancora più importante nel traffico”  ha fatto sapere Toto Wolff, ma non era tutto, perché anche in aria libera le temperature erano già sopra il livello limite di 10°C. Proprio per questo, le prestazioni di Russell sono crollate anche quando era in seconda posizione, in aria libera, proprio davanti al monegasco.

Mercedes

Il problema del surriscaldamento ha coinvolto anche il recupero di energia e la batteria. Ma quanto è inciso in termini cronometrici? Secondo George Russell, attorno ai 4 decimi di secondo ma, Toto Wolff ha rincarato la dose. “A volte perdevamo anche cinque o sei decimi di secondo perché dovevamo fare lift & coast alla fine dei rettilinei per raffreddare la Power Unit”. Si è così capito il perché la W15 fosse così distante dalla Ferrari, quest’oggi seconda forza indiscussa con molto margine dal duo Mercedes-Mclaren. Senza i problemi di surriscaldamento, la nuova arma del team di Brackley sarebbe stata molto più vicina alla SF-24, distanziando la vettura papaya.

Un problema che non ha coinvolto solamente il team ufficiale ma anche la Williams, mentre Mclaren e Aston Martin, andando più cautelative con il raffreddamento, non sembrerebbero aver accusato quei problemi. “Abbiamo dovuto lottare con i problemi di surriscaldamento su entrambe le vetture e non abbiamo dato a nessuno dei due piloti l’opportunità di spingere mai veramente forte.” ha fatto sapere Dave Robson a fine gara.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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