Strategie Ferrari: ecco perchè non è solo una questione ‘umana’

Piergiuseppe Donadoni
2 Dic, 2022

Simulazione e correlazione saranno una chiave per il 2022, perché appena metteremo in pista la vettura, andremo a misurare il suo comportamento rispetto a quanto stiamo vedendo con gli strumenti presenti a Maranello.” aveva affermato all’inizio dell’anno Mattia Binotto, ormai l’ex team principal della scuderia italiana, che poi ha continuato. “Abbiamo cercato di avere buoni strumenti, simulazioni e correlazioni. Il nuovo simulatore è solo la punta dell’iceberg. Infatti è stato fatto molto in termini di simulazioni sull’aerodinamica, in galleria del vento, nei calcoli nella progettazione e nella gestione degli pneumatici”.

Manca un settore, mai accennato dall’ingegnere italo svizzero nei suoi discorsi, ossia quello delle strategie. Un reparto a cui mancava ancora molto, proprio anche e soprattutto a livello di simulazioni mentre esternamente ci si concentrava e ci si concenta ancora tuttora sempre e solo sulle persone. “Essere competitivi è una cosa, diventare campione del mondo un’altra.” aveva giustamente affermato Mattia Binotto alla BBC lo scorso giugno, consapevole del fatto che parti della squadra da Mondiale ancora non lo erano. Non è un caso che nell’estate 2021 sia stata siglata una importante patnership con Amazon Web Services (AWS) “per rafforzare e rendere più veloce la nostra capacità di analisi dei dati.” aveva fatto sapere l’allora TP della Ferrari. Un settore dove il team italiano dovrà migliorare in termini di efficienza e efficacia ma non sarà il solo, sentendo le parole del TP di Alpine, Szafnauer. “Ci sono aree in cui non siamo all’altezza di altre squadre. Una di queste è la parte di simulazioni delle strategie di gara”.

Red Bull al top con le strategie anche grazie ad Oracle

Non solo Ferrari e Alpine. Molte squadre di F1 dovranno investire importanti risorse per simulare le situazioni di gara e ottenere le strategie migliori in quel preciso momento del fine settimana, che sia in qualifica, prima o durante la gara. Da questo punto di vista, Red Bull, è uno delle squadre migliori, se non la migliore. Si è parlato molto del fattore umano, con Hannah Schmitz (Strategy Chief di Red Bull) più volte al centro dell’attenzione in questo 2022. Tuttavia, solo il fattore umano non basta più in una Formula 1 sempre più tecnologica e veloce, sia in termini di tempi sul giro chiaramente ma anche per quanto riguardano le scelte negli sviluppi, per esempio, o quelle relative proprio alle strategie da attuare in gara.

Per questo, in un incontro virtuale esclusivo dedicato alla stampa europea, abbiamo potuto far due chiacchere con Zoe Chilton, Head of Partnerships di Oracle Red Bull Racing; con colei che gestisce la parte tecnologica di partnership innovative che possono aiutare a rendere la vettura più veloce o migliorare il business del team dentro e fuori pista in qualsiasi modo. La patnership con Oracle nasce proprio dal fatto che in F1 si necessità sempre più di tecnologia e efficienza. “Disporre di strumenti di simulazione più efficienti, grazie al sostegno di Oracle e del suo sistema di raccolta dati (Cloud), ci ha permesso di ridurre i costi delle operazioni e di apportare modifiche alle strategie pianificate, in caso di VSC, SC o altri avvenimenti durante la gara, in modo più veloce ma molto attendibile.” ha fatto sapere l’Head of Partnerships di Oracle Red Bull Racing. Anche in termini di processo decisionale, sia prima che soprattutto durante una gara.

Il colosso americano si è unito a Red Bull all’inizio del 2021, per quella che era stata valutata inizialmente come una partnership innovativa “in termini di soluzioni per le nostre sfide dal punto di vista ingegneristico, di business e altro”. Poteva essere qualcosa che riguardasse direttamente il veicolo, come attrezzature e materiali, o elementi di software e hardware. “Abbiamo osservato molto a questo settore tecnologico, studiando le migliori soluzioni per noi. La cosa particolare di Oracle è che non sono venuti da noi per venderci un prodotto, ma sono venuti ad ascoltare i nostri problemi e le nostre richieste, per studiare insieme il modo con cui risolverli grazie anche alle loro conoscenze. Questo è un progetto a lungo termine”. Dopo un primo anno molto positivo, la patnership si è intensificata, con Oracle che è divenuta Title Partnership poichè c’è una visione comune su nuove importanti opportunità, anche esterne alla F1.

Grazie ad Oracle, simulazioni incrementate di almeno 20 volte, con una miglioramento in termini di velocità del 1000%

Quanto Red Bull si affida a sistemi di simulazione o all’istinto umano? “E’ una domanda che mi fanno in molti. Innanzitutto ci sono due macroaree dove si discutono le strategie: il pitwall in pista e il garege remoto di Milton Keynes. Le simulazioni ci mostrano tutte le opzioni possibili. Tra le più competitive è poi l’uomo a scegliere la strategia migliore.” ha affermato Zoe. Fattore umano che entra maggiormente in gioco quando elementi esterni, come il meteo, diventano molto importanti nella scelta. “Le strategie sono precise e rigide riguardo il meteo, però chi sta seduto al pitwall può avvertire meglio le minime differenze, come l’umidità del momento e altri fattori. I dati dovrebbero darti il 99% di sicurezza sulla via migliore da seguire, però poi, soprattutto quando ci sono più scelte possibile, sta all’essere umano individuare la scelta migliore”. Siamo fortunati di avere all’interno del team strateghi e un gruppo di gara con molta esperienza che hanno elementi e capacità per fare le scelte giuste.” ha concluso. Non è un caso che Zoe Chilton abbia voluto parlare di esperienza poichè il gruppo strategico della squadra di Milton Keynes sta insieme da oltre 10 anni, rispetto a quello ben più giovane, almeno in termini di esperienza, di Ferrari.

Grazie al cloud computing, Red Bull Racing esegue miliardi di simulazioni di gara ogni fine settimana. “Raccogliamo i dati durante il weekend che, una volta inseriti all’interno di complessi algoritmi, ci formulano quella che sarà la strategia migliore. Il risultato viene comunicato poi al team in pista. Riusciamo a simulare strategie sulla mescola migliore con cui iniziare una gara, a che giro fare un determinato pitstop e tutte queste scelte strategiche in vista della gara”. Tuttavia, c’è molto di più se si considera che, una volta iniziata la gara, le simulazioni non si fermano. Con i dati live provenienti direttamente dalla pista, gli algorirmi di Oracle hanno la capacità di aggiornarsi costantemente ad ogni sorpasso, alla fine di un giro, insomma a come si sta svolgendo la gara, come una vera e propria simulazione realtime. Questo ha permesso, per esempio, di passare molto velocemente a Plan non considerati come primari, se all’inizio di una gara l’usura delle gomme era migliore del previsto. Il tutto praticamente in realtime, senza che l’umano dovesse pensarci troppo poichè era il sistema informatico ad avvisarlo del possibile cambio di strategia. Grazie al sistema Cloud di Oracle, Red Bull Racing ha potuto incrementare il numero di simulazioni di “almeno 20 volte”, con una miglioramento in termini di velocità del 1000% ci ha fatto sapere un ingegnere che lavora nel Remote Garage. Anche da questo dipende l’efficacia e l’efficienza di un muretto di F1. Soprattutto in quelle situazioni dove la decisione deve essere presa dal personale al muretto in pochissimi secondi. Perchè dietro al fattore umano, all’Iniaki Rueda di turno (per fare un nome a caso), c’è un mondo molto complesso, astratto e ancora parecchio sconosciuto che fa parte di una F1 sempre più tecnologica e difficile da far arrivare al lettore.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

Co Autore: Paolo D’Alessandro

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