Il team principal Ferrari, Frederic Vasseur, si è intrattenuto con i giornalisti alla vigilia di questo weekend. E’ stato il momento giusto per confrontarsi su quanto successo al Red Bull Ring, con una prestazione positiva, ma con alcuni temi riguardanti i piloti e le strategie, oltre che introdurre il GP d’Inghilterra. Più altri temi come i track limits, il calendario 2024, le nuove Pirelli e altro, come temi interessanti da argomentare in queste ultime ore.
Vasseur e il ‘mood’ dei piloti Ferrari, tra il GP d’Austria e i contratti.
“Carlos ha detto che, dopo aver parlato con il team, ha capito la situazione in gara. E’ frustrante che i piloti parlino prima di sapere il quadro generale?”
“Questo è un vostro errore, voi saltate addosso ai nostri (ironico). E’ normale, non sanno tutto ciò che succede: la posizione di tutte le macchine, quando la VSC viene attivata e poi tolta e bla bla bla. Tutti i piloti del mondo, quando gli chiedi di rimanere dietro il loro compagno, si lamenterebbero. Ma è stato il piano prima della gara, l’importante era creare gap con la quarta posizione. Inoltre in Austria il guadagno del DRS è enorme ed anche se sei più lento, e non sto dicendo che Carlos lo fosse, può rimanere in scia con il DRS. La cosa più importante era evitare battaglia e perdere tempo con i sorpassi non aprendo il gap con gli altri. E’ la giusta strategia.”
“Sainz è sembrato più rilassato dopo aver parlato con voi”
“Abbiamo parlato a Maranello e abbiamo parlato della strategia. Tutto era chiaro dall’inizio. Sulla chiamata sotto VSC il problema principale è stato che non abbiamo fatto due buoni pitstop e quindi Carlos ha perso del tempo, ma la questione non era se farlo o no. Sappiamo cos’è successo, ma non lo dico (ride). Stesso problema? nono… Siamo anche stati un po’ sfortunati con il timing della VSC. Quando abbiamo fatto poi il recap della gara abbiamo concordato che la scelta è stata quella giusta”
“Riconsidereresti l’idea di seguire almeno con una macchina la strategia Red Bull?”
“No se sei convinto che la strategia A è quella giusta”
“Sei contento del risultato che stanno portando i cambiamenti che hai fatti, dal tuo arrivo, nel reparto decisionale e di strategie?”
“Sta funzionando piuttosto bene. Sei sempre esposto ad un errore con le strategie perché sono condizionate da quello che può succedere prima o dopo, ma il mood al muretto è piuttosto tranquillo e si possono prendere le giuste decisioni”
“Sainz ha detto che gli piacerebbe iniziare la stagione senza che sia il suo ultimo anno di contratto e Charles ha rivelato che state iniziando lentamente a parlare, qual’è la situazione?”
“Non è cambiata rispetto ad inizio stagione. Non è la priorità numera uno. Ne parleremo prima della fine della stagione e sono completamente in linea con Carlos e Charles, o almeno lo sono con me stesso (ride)”
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“Adesso che abbiamo la classifica esatta, cosa pensi di quello che è successo dopo il Gran Premio?”
“E’ un peccato, è stata una vergogna per lo spettacolo aver cambiato la classifica in quarto modo. Comunque non è facile (come argomento). Se ne parla sempre su come possiamo evitare queste cose e bisogna partire dall’omologazione dei circuiti. Sapevamo, da prima del weekend, che i track limits sarebbero stati un problema in Austria. È stato così in tutti gli anni tranne quando ci sono stati i cordoli. Se mettessimo la ghiaia, avresti comunque dei fattori negativi perché se qualcuno andasse fuori poi porterebbe ghiaia in pista e sarebbe pericoloso comunque, Non bisogna focalizzarsi sul Red Bull Ring ma in generale.”
“Ci sono sport, tipo il Tennis, in cui ci sono macchinari elettronici che fanno vedere chiaramente se la palla è sulla linea o meno. Così anche nel calcio, anche se non sono un fan, ci sono cose simili per vedere se la palla ha superato la linea o meno. Uno dei problemi di Spielberg è che in curva 9 e 10 servono dei veri track limits perché se vai più largo puoi portare più velocità ed hai un guadagno, ma in curva 1 c’è il ‘salsicciotto’. Se sei troppo largo, perdi tempo e quindi non penso abbia senso avere track limits in curve così. Ci sono stati 1200 track limits, posso capire che non sia stato facile per loro.”
“Il problema maggiore per noi, al pit wall, è che se c’è un track limits e tu vai oltre, dai indietro la posizione. Ma la mia preoccupazione è che qualcuno non è stato penalizzato perché non è stato possibile monitorare il tutto. Dalla pitwall venivamo a conoscenza dei warnings minuti dopo, tipo al giro 15 su un infrazione del giro 10, e quindi non c’era tempo di avvisare il pilota, era già troppo tardi”
“Pensi che ci sia qualcun altro che andasse punito? E come si potrebbe migliorare la situazione?”
“Non lo so, non ho voluto perdere la mia settimana così, a guardare queste cose. In passato avevamo testato un controllo elettronico per track limits. Non so se la precisione sarebbe abbastanza, ma dobbiamo trovare una situazione. Oggi avremmo le risorse per farlo. Rapidità? Non so preciso, però sicuro ci sarebbe il tempo per avvisare almeno la direzione gara e il team così che, se fai uno strike a curva 9 e 10, al rettilineo dopo avvisi il pilota dell’errore, almeno così da seguire il tutto e non trovarci al giro 20 ad avere un track limits del giro 10”
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“Weekend più difficile di Spielberg?”
“Probabile. Non voglio andare nei dettagli, ma sulla carta è una pista migliore l’Austria rispetto a Silverstone. Ora però, anche in situazioni più difficili, dobbiamo fare il meglio possibile”
“Avete visto nelle ultime due gare un miglioramento nella consistenza e costanza della macchina?”
“Quando migliori vuoi sempre conferme. A Spielberg è stata la prima volta che siamo stati più performanti in gara rispetto alla Qualifica. Difficile fare in compare con Max, ma rispetto agli altri sì”
“Sei impressionato dal passo della Red Bull o dal livello di perfomance di Max?”
“Tutte e due. Quando Perez è lì, volano via insieme e questo vuol dire che Red Bull è impressionante e Max è super impressionante paragonato anche agli ultimi due anni. E’ un po’ più facile non fare errori quando hai una macchina così, ma non toglie niente a lui.”
“Hai detto che le nuove Pirelli potrebbero essere un game changer per Ferrari, una battuta o era un qualcosa di cui hai avuto evidenza?”
“Quando l’ho detto? Le gomme sono un fattore chiave per la perfomance e se le cambi, anche se le abbiamo testate a Barcellona e prima della stagione, è sempre un qualcosa che cambia poi in base a temperatura, asfalto ecc.. Si è sempre un po’ ciechi su questo tipi di cambiamenti e potrebbe essere un qualcosa di positivo o negativo. Non penso che potremo comunque chiudere il gap con Max, ma è così vicino tra P2 e P10 che un decimo potrebbe fare una grande differenza”
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“Il calendario dell’anno prossimo avrà 24 gara e già quest’anno molti team stanno facendo delle rotazioni, ma la situazione rimane difficile”
“Si, è dura. La vita per me è più facile che per i meccanici, sicuramente. Rotazione? Proverei anche ad evitare di essere ‘arroganti’. 5 anni fa facevamo fatica a trovare 16-17 promoter per gareggiare, mentre oggi abbiamo un grande successo e quindi eviterei di dire ‘no grazie preferisco stare a casa a fare il barbecue con la mia famiglia’. 24 gare? Puoi dire che è più di 23 e meno di 25, ma penso che tutto sommato sia equilibrato, ma sicuramente bisognerà fare delle rotazioni nei nostri ragazzi. Io arrivo al weekend il Giovedì e vado via la Domenica sera mentre i ragazzi arrivano il Lunedì, Martedì e se ne vanno Lunedì. Non è la stessa cosa. Per me è ok, per loro servono rotazioni”
“A parte rotazioni, cosa fa Ferrari per aiutare a livello fisico e psicologico i suoi uomini?”
“Sono rimasto stupito quando sono arrivato in Ferrari di quanto ci si prenda cura delle persone. Abbiamo un assistenza medica, quella relativa al fitness ed altro. Penso che, collettivamente, facciamo un grande sforzo per i ragazzi perché sono comunque parte dell’azienda. Durante il Covid penso si sia fatto ancora di più per attrezzate le strutture e quant’altro. Se consideri i benefit di Ferrari, o altri team, è anche perché i ragazzi sono una chiave per la perfomance. Alla fine se non è tutto organizzato al meglio vedrai sempre un team poi fare più errori”
Autore: Paolo D’Alessandro & Piergiuseppe Donadoni