“Vengo dopo il GP” N3 – Portimao: sorpasso Mercedes, Ferrari sbaglia setup

Piergiuseppe Donadoni
3 Mag, 2021

“Vengo dopo il GP” N3 – Portimao: sorpasso Mercedes su Red Bull mentre Ferrari sbaglia setup

Alcuni fattori hanno persino peggiorato Portimão rispetto al weekend dello scorso ottobre, rendendo così totalmente incoerente e rappresentativa soprattutto la qualifica di sabato.

Verstappen non le ha mandate a dire al board della F1. “Non vedo l’ora di andare a Barcellona perché l’intero weekend qui in Portogallo non mi è piaciuto a causa degli scarsi livelli di grip”, ha detto a fine gara l’olandese. Ed ha aggiunto, chiudendo: “Spero di non tornare più a correre qui a Portimao”.

Guardando le prove libere si sono notati meno testacoda perché i piloti sono arrivati più preparati di allora, ma ciò non deve del tutto ingannare. Le auto sono state anche molto più lente e meno reattive in curva, con un passo indietro per vari fattori anche in relazione ai progressi di performance sul recupero di prestazione visto a Imola.

Con una selezione di gomme Pirelli molto conservativa, è risultata una impresa capirci qualcosa: sia sulla finestra di utilizzo, che per evitare il surriscaldamento anomalo con conseguente maggior degrado, generato dal molto scivolamento.

Questo ha appiattito, anche un po’ inaspettatamente, le prestazioni aiutando vetture che sulla carta avrebbero dovuto pagare un po’ nel bilanciamento come McLaren o Alfa Romeo. Era successo cosi anche lo scorso anno, con il sorprendente quarto posto di Leclerc sulla deludentissima SF1000.

Ferrari si attendeva di poter fare una certa differenza nel T2 in comparazione con gli Orange. È sembrato così solo il venerdì. Poi si è presa una direzione sbagliata di setup.

Mercedes ha avuto un comportamento molto lineare, anche meglio di RedBull, trovando molta performance su Medie e soprattutto Hard. La scarsissima aderenza generato dall’asfalto, in un certo senso, ha favorito la W12 che paga ancora in termini di grip posteriore rispetto alla RB16B. Per questo Barcellona sarà un esame importantissimo.

Comunque, a differenza del 2020, Red Bull avrà sempre le sue chance anche se rimane un campionato in cui dovrà riuscire a mettere tutto insieme correttamente per poter puntare alla vittoria finale.

Bottas ha fatto una Pole importante per se stesso, allo stesso modo in gara si è rivelato altalenante e ha pagato la scelta di caricare maggiormente il posteriore, proteggendo meno l’anteriore (Retroscena Bottas: una scelta tecnica per la pole, meno utile per la gara?). Questo gli ha causato problemi sul compound più critico dei due utilizzati ossia la Medium.

Entrambi i top team hanno le qualità per affrontarsi e usare molto bene la strategia, tuttavia RedBull e i suoi piloti nel tentativo di mettere pressione stanno facendo qualche errore in più.

I team si sono concentrati molto sul trovare performance decenti in qualifica ma in gara la sensazione è che siano entrati in un territorio piuttosto sconosciuto.

Il layout impone di gestire molto bene le anteriori su cui ci si appoggia molto per essere consistenti. Facendo molta attenzione con il pieno di carburante allo scivolamento, gestendolo in inserimento, e conseguente pericolo di graining.

La Soft al via non era nella opzione migliore secondo le strategie di alcuni team, anche se Pirelli stessa dava la strategia Soft – Medium come la più veloce. E’ comunque risaputo che spesso, soprattutto i team di prima fascia, prediligono gestire il primo stint senza avventurarsi in strategie per forza aggressive. Da qui la scelta conservativa della Medium.

Dopo i top, la lotta rimane quella dei primi due Gp, Norris contro Ferrari, pur notando un primo deciso inserimento di Alpine, quinta forza a Portimao, e la parziale risalita in gara di Ricciardo. Il team francese sarà da rivalutare a Barcellona.

La SF21 è stata buona il venerdì, con 39°C d’asfalto durante le simulazioni gara, quando ha provato tra l’altro un fondo implementato nei generatori di vortice e previsto in una versione più definitiva per i prossimi appuntamenti. Le premesse non sono state del tutto rispettate in gara, seppur con temperature simili al venerdì (40°C d’asfalto), contro una Mclaren che, stando a quanto appreso da Formu1a.uno, sembra poter disporre dell’aumento di potenza deliberato da Mercedes a Imola per contrastare Honda.

Perché? La SF1000 era andata molto forte a ottobre, i tecnici di Maranello si attendevo logicamente di avere una buona possibilità.

Come scritto anche nella preview al weekend (Ferrari, a portimao per confermare le buone prestazioni di Imola), si aspettavano una McLaren (su cui si corre, inutile nascondersi) più in difficoltà. Lo ha confermato nel post gara il TP Mattia Binotto: “Usciamo delusi da questa gara. Volevamo un risultato migliore, diverso. Arrivavamo in un tracciato, quello di Portimao, che sulla carta avrebbe potuto favorirci rispetto ai nostri concorrenti diretti. Non lo è stato”.

Finora la SF21 non aveva né brillato e né particolarmente deluso. Diciamo che era stata piuttosto coerente rispetto ai tracciati mostrando una buona consistenza di base. Si comportava bene sugli pneumatici e aveva le sue più importanti qualità nel lento. Per questo gli ingegneri e i piloti pensavano di poter estrarre più prestazione.

Le particolari condizioni di Portimão hanno fatto sbagliare la strada del bilanciamento che, specialmente sulle Medium, non si è rilevato soddisfacente. Charles ha bisogno di sentire che può essere aggressivo per ottenere il tempo ma con quella mescola ha patito molto in trazione specialmente con alto livello di carburante, che tra altro qui scende piuttosto lentamente. Per lo stesso motivo sulle Hard (C1), che hanno funzionato bene un po’ per tutti, ha invece trovato la sua confort zone potendo aggredire molto di più in ingresso.

Sappiamo che questa pista è front limited, con un setup che, privilegiando le anteriori, diviene cosi rear limited e quindi si possono avere dei problemi anche sulle posteriori. Anche Mercedes li ha avuti, con Hamilton, tenendoli però sotto controllo.

Ferrari è stata comunque coerente nelle difficoltà: le C2 anche su Sainz hanno prodotto un risultato pessimo, ancor peggio che sulla SF21 di Leclerc. Il che potrà aiutare i tecnici a capire cosa non ha funzionato nelle scelte di venerdì sera/notte, anche in vista di Barcellona dove Pirelli porterà sì le stesse mescole, ma dove dovremmo vedere condizioni di pista molto diverse e più veritiere.

Peccato per lo spagnolo aver perso la posizione, soprattutto in quel modo, su Norris alla ripartenza. Pilota inglese che si è preso appena dopo la posizione su Checo Perez preparando l’attacco in un modo parecchio discutibile ossia allargando curva 4 (> velocità) e uscendo con tutte e quattro le ruote dalla pista. Per la direzione gara tutto regolare.

sorpasso Mercedes

Capitolo strategia con Sainz: a posteriori in Ferrari se la giocherebbero sicuramente in altro modo. Tuttavia in quel momento non era una scelta cosi sbagliata. Nè la scelta di mescola, con la Medium montata da tutti quelli partiti con Soft (Norris, Gasly, Vettel, oltre a Sainz) tranne Ocon nei giri successivi, né per il timing della chiamata che era in piena finestra Pirelli per una strategia Soft – Medium. Per il box del team italiano neppure lo stress iniziale, necessario per provare l’attacco a Norris, avrebbe dovuto essere un problema, cosi come non lo è stato per gli altri piloti. Ma non è andata cosi.

Ferrari sulla carta sentiva di poter essere più forte qui (e a Barcellona) ma la Mclaren MCL35M con Norris continua ad esprimersi al meglio dimostrando di essere una vettura che, seppur al momento solo con Lando, ha trovato continuità e facilità nella messa a punto e nel centrare il proprio limite.
Oltre come detto ai CV in più Mercedes. Per questo la MCL35M  merita la terza posizione mondiale.

Davanti a Ferrari, che in due appuntamenti (Imola e Portimao) su tre, non è riuscita a massimizzare il potenziale della vettura. In una lotta piuttosto serrata per l’obiettivo stagionale, la terza posizione nel Costruttori, son punti che pesano quelli già persi.

Anche a livello di distacchi la SF21 ha mostrato dei passi indietro, passando da una gap intorno ai 7 decimi/giro, ai 9 presi sul tracciato portoghese.

Leclerc, come a Imola, avrebbe potuto avere qualcosa in più di Norris ma in questa occasione, al di là del passo povero nel primo stint, ha chiaramente sottoperformato in qualifica, il che gli ha pregiudicato ogni chance di guidare più davanti.

A livello più generale è confermata una forbice più stretta tra top team e midfield, Hamilton e Verstappen hanno tirato dall’inizio, lo stesso ha fatto Lando Norris, il primo degli altri, che ha chiuso sostanziale con lo stesso passo di Leclerc.

Resta da capire se tale forbice tornerà ad ampliarsi in virtù della lotta serrata tra RedBull, che svilupperà la sua RB16B almeno fino alla pausa estiva, e Mercedes, mentre di sicuro Ferrari e Mclaren combatteranno con quanto già programmato in tema di sviluppi prima di spostare tutto al 100% sul 2022 tra pochissimo. “Siamo molto concentrati sul prossimo anno, se non quasi al 100%. È più importante perché sarà la vettura base per i prossimi campionati.”, ha affermato al termine della gara Charles Leclerc (Ferrari).

Grande lotta al vertice e nel centro gruppo è all’orizzonte del circuito di Montmelò, dopo i saliscendi di ieri.

Autori: Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni