Audi: almeno sei mesi di ritardo rispetto agli altri motoristi

Paolo D’Alessandro
14/06/2023

Le varie squadre stanno affrontando una stagione impegnativa ma nelle varie fabbriche è già tempo di pensare al futuro prossimo, con i progetti 2024 in gran parte già avviati, e quello più lontano ancora, se pensiamo che nel 2026 verranno introdotti dei nuovi motori. Senza dimenticare che c’è ulteriore lavoro dietro le quinte da parte delle squadre, per non perdere terreno rispetto ai competitors. Aston Martin, oltre ad inserire nuove figure tecniche, sta aggiornando le infrastrutture, similmente a McLaren, in fase di passaggio nella nuova galleria del vento, che da Red Bull ha acquistato il senior engineer Rob Marshall, dopo aver strappato David Sanchez alla Ferrari ad inizio anno. Tra le squadre che si stanno ristrutturando in vista del futuro c’è anche Sauber-Audi.

Sauber – Audi: James Key sarà il direttore tecnico, Jan Monchaux già in gardening

Il team di Woking è stato certamente uno dei più attivi da circa 9 mesi a questa parte, in termini di ristrutturazione e con una profonda rivoluzione voluta dal boss Zak Brown. Tuttavia, non è l’unica squadra che si sta (ri)organizzando per un futuro migliore, se pensiamo all’attuale Alfa Romeo – Sauber che diventerà ufficialmente Audi a partire dal 2026. Al termine di questa stagione finirà la collaborazione con il marchio italiano, con Sauber che continuerà comunque ad usufruire della Power Unit Ferrari fino alla stagione 2025 compresa. Poi l’anno successivo subentrerà il colosso tedesco, che gareggerà nel Campionato del Mondo di F1 da team ufficiale e con un propulsore sviluppato in Germania,  a cui stanno lavorando circa 260 dipendenti; alcuni di Audi Sport, altri invece dipendenti Audi o acquistati esternamente. Entro la fine dell’anno dovrebbe essere completata l’assunzione del personale e il team di sviluppo della PU 2026 sarà composto da più di 300 dipendenti.

Tornando a Sauber, in seguito all’addio di Frédéric Vasseur, non confermato da Audi e divenuto poi TP Ferrari, è stato promosso Alessandro Alunni Bravi nel ruolo formale di Team Principal, che aveva già altre cariche e deleghe all’interno del team. Nel mentre è stato convinto Andreas Seidl, in forza a McLaren, a diventare il nuovo CEO Sauber, dando a lui il compito di strutturare il team in vista del grande e importante salto nel 2026. Un manager giovane ma già di grande esperienza, che sta guidando il team in vista dell’arrivo del marchio tedesco in Formula 1. E’ notizia invece piuttosto fresca l’addio di Jan Monchaux dalla scuderia elvetica, già nel canonico periodo di gardening. Il suo sostituto sarà James Key; l’ex Toro Rosso e McLaren torna in Sauber, a distanza di un decennio dalla scorsa esperienza a Hinwil, ritrovando proprio Seidl, con cui ha condiviso gli ultimi anni a Woking, colui che lo ha portato nuovamente in Svizzera. Il tecnico inglese, dopo sei mesi di gardening, inizierà il 1° Settembre a lavorare nel ruolo di direttore tecnico.

Sempre parlando di risorse umane, c’è stato un interessamento da parte di Audi nei confronti di Mattia Binotto, attualmente ancora in giardinaggio dopo l’uscita a fine 2022 da Ferrari. Tuttavia, non si è andati oltre e soprattutto non c’è stata alcuna visita dall’ex TP del team italiano nei due quartier generali di Audi; il che smentisce la notizia arrivata dall’Inghilterra e riportata furbescamente da alcuni Media italiani che volevano il manager italiano molto duro nei confronti del colosso tedesco.

Audi: almeno sei mesi di ritardo nello sviluppo della nuova Power Unit rispetto agli altri motoristi   

“Il progetto Formula 1 di Audi è decollato negli ultimi mesi”, ha fatto sapere Oliver Hoffmann, membro del consiglio di amministrazione per lo sviluppo tecnico di AUDI AG. Questo ha comportato alcuni importanti ritardi rispetto alla concorrenza, se si pensa che il motore monocilindrico ha iniziato a girare ai banchi solo a fine 2022 mentre Mercedes e Red Bull Powertrain hanno svolto questi importanti test preliminari già dalla scorsa estate. La prima unità full hybrid Audi, composta dal motore a combustione, il motore elettrico, la batteria e l’unità di controllo elettronico, è programmata per iniziare a funzionare sul banco prova entro la fine di quest’anno e costituirà la base per il futuro concetto di veicolo. Sempre confrontando le tempistiche con un diretto concorrente, Ferrari ha iniziato questo lavoro qualche settimana fa, il che mostra nuovamente il ritardo attuale di Audi che è di circa 6-8 mesi. A questo bisogna sommarci il ritardo riguardante le infrastrutture se si pensa che manca ancora un loro corretto adeguamento. Per esempio, i banchi dinamici devono ancora essere portati agli attuali standard della F1.

Audi F1

“Siamo in fase di concezione del nuovo propulsore e stiamo attribuendo grande importanza ai dettagli, ad esempio sui materiali o sulle tecnologie di produzione, e vogliamo concentrarci anche su altri fattori, come la gestione energetica della trasmissione ibrida. Dopotutto, l’efficienza è un fattore chiave di successo per la Formula 1 e la mobilità del futuro, questi approcci faranno progredire entrambi i mondi”, ha affermato un non preoccupato Oliver Hoffmann. Per Audi c’è chiaramente tutto il tempo per recuperare il ritardo accumulato, considerando anche che, l’essere considerato nuovo motorista , gli permetterà di spendere 10 milioni di dollari in più rispetto ai competitors quest’anno e nel 2024 mentre 5 milioni nell’anno precedente al debutto, ossia nel 2025.

Tuttavia, le voci in arrivo dalla Germania sono tutt’altro che positive. Si parla di un progetto non al livello delle attuali richieste della F1, con un parallelo molto curioso, ossia il fallimentare ingresso BMW in F1 ben 18 anni fa. Che presenta alcune importanti analogie come l’acquisto proprio di Sauber, la dualità tra Svizzera (aerodinamica e telaio) e Germania (motore), nonché la presenza molto curiosa di alcuni degli stessi attori. Tra cui Adam Baker, l’attuale AD di Audi Formula Racing GmbH, un membro molto importante della sezione motori di BMW all’epoca, e Andreas Seidl, che lavorava in un ruolo chiave già nell’era Sauber-BMW.

Autore: Piergiuseppe Donadoni
Co-Autore: Paolo D’Alessandro

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